Scambiamo oggi quattro chiacchiere con Natalia Santillan, che ha contribuito a creare e sta portando avanti con grande passione un progetto interessantissimo di formazione continua degli insegnanti di italiano, presso la Provincia di Santa Fe, in Argentina.
Natalia, secondo il tuo profilo facebook sei coordinatrice della Rete di formazione degli insegnanti di italiano del Ministero dell’educazione della Provincia di Santa Fe. In pratica in che cosa consiste il tuo lavoro?
A mio avviso il concetto di Red (Red de Formación Docente de Lengua Italiana) è molto specifico e non dovrebbe essere tradotto. L’obiettivo è quello di riunire i docenti d’italiano di un’intera provincia attraverso incontri presenziali tra gli insegnanti che si rendono disponibili a svolgere attività di formazione continua tramite la presentazione di un argomento specifico da sviluppare. Durante la fase in presenza viene invitato uno specialista e si lavora un’intera giornata. Poi ci mettiamo d’accordo per riorganizzare il materiale e continuare il lavoro sulla piattaforma on line, con una durata variabile, in base all’argomento.
La parte virtuale della Red viene eseguita attraverso la Plataforma Educativa del Ministerio de Educación di Santa Fe. Uno degli aspetti più interessanti è che internet ci permette di rimanere connessi e continuare a lavorare perché il concetto che viene applicato è quello della formazione continua. L’incontro in presenza ha cioè un valore propedeutico al vero lavoro di formazione che avviene sulla piattaforma con la produzione delle esercitazioni e del lavoro svolto individualmente o in gruppi di lavoro, formati da colleghi che magari non vivono nello stesso posto ma che si “riuniscono” grazie alla piattaforma.
Il mio lavoro consiste appunto nell’organizzazione di tutte le attività formative, gli incontri in presenza e quelli virtuali, dando continuità alla formazione professionale dei docenti e mettendo a loro disposizione anche tutta l’informazione ministeriale: i concorsi, le supplenze, le informazioni sulle scuole che cercano docenti con disponibilità e altro ancora.
Quando è nata la Red?
È nata nel 2015 da un lavoro d’indagine portato avanti dalla Prof.ssa Vanesa Pilatti con il continuo appoggio del Consolato Generale d’Italia a Rosario. Gli obiettivi principali per il primo anno sono stati da una parte la raccolta di dati quantitativi e qualitativi riferiti all’insegnamento dell’italiano nella Provincia e dall’altra la messa in pratica di un approfondito percorso di formazione su temi specifici della disciplina, con l’intensione di coinvolgere delle Università italiane per innalzare la qualità d’insegnamento.
C’è qualcosa che si sta svolgendo in questo momento?
Adesso si sta svolgendo il corso di aggiornamento “La didattica dell’italiano e le nuove tecnologie”. È un percorso di 2 anni e abbiamo appena chiuso il primo. Tra poco inizieremo il secondo anno e c’è molto interesse da parte dei partecipanti che si rendono conto che il lavoro con le tecnologie non riguarda solo un “saper fare” di tipo tecnico (abilità relative all’uso dei nuovi strumenti) ma anche un “sapere” teorico, relativo all’impatto di tali tecnologie sui fattori cognitivi ed affettivi coinvolti nell’apprendimento: Il computer non sostituisce il didatta, ma ne altera significativamente il ruolo tradizionale, facendone, a determinate condizioni, un facilitatore del processo didattico. Tutto questo non significa lasciare da parte i libri, i fogli, la penna, la matita, anzi, riteniamo opportuno rivalutare tutte le varietà oggi disponibili nei processi e metodologie dell’insegnamento e dell’apprendimento.
Serve un titolo particolare per partecipare ai vostri corsi?
La nostra Red offre formazione continua sia ai professori che hanno un titolo che a quelli che si trovano a insegnare in qualunque istituto privato, associazione, ecc. perché anche loro sono responsabili della divulgazione della lingua e della cultura italiana. L’obiettivo è anche incoraggiare i primi perché possano accedere a una carriera universitaria, forse presso la UADER (E. Rios), la UNC Università Nazionale di Cordoba o il Profesorado della Dante Alighieri a Rosario.
Com’è la situazione dell’italiano a Santa Fe e in Argentina in generale? È in calo a favore di altre lingue o regge?
Certamente come lingua curricolare la più studiata resta l’inglese. Bisogna dire però che le cose si muovono, il Ministerio de Educación ad esempio ha avviato un interessante progetto per promuovere il plurilinguismo. Per quanto riguarda l’italiano, man mano che passa il tempo, grazie anche i successi che permettono sviluppare ad esempio la Red, qui a Santa Fe negli ultimi anni ha avuto un incremento straordinario e si studia anche nelle scuole pubbliche. Insomma l’interesse nei confronti della lingua italiana cresce, noi ci dedichiamo ogni giorno a questo ma è un lavoro di formica e ancora se ne stanno costruendo le basi. Tieni conto che prima della Red qui non c’era nessuna proposta di formazione a livello ministeriale. È qualcosa che stiamo costruendo da zero e c’è ancora tanto da fare. L’interesse è altissimo e come ti dicevo l’italiano è in espansione: nella nostra Provincia ci sono 120 insegnanti di italiano che dipendono dal ministero, ma se guardiamo i numeri in prospettiva futura, secondo le nostre analisi questo dato è destinato a raddoppiare nell’arco di 20 anni. Poi ci sono tutti gli insegnanti di scuole private, istituzioni, associazioni, e sono moltissimi.
Natalia, grazie mille per la tua disponibilità e in bocca al lupo per la Red!
Grazie a te e a Ildueblog. E Crepi il lupo!
Quando parlo di situazione critica, mi riferisco al mancato inserimento dell’italiano nelle curricole della Provincia di Santa Fe. Questo sì che è critico, per non dire pure pericoloso. Ovviamente che “La Red” è un contibuto alla formazione dei docenti con e senza titolo ufficiale che insegnano, ma insisto, non di può assolutamente parlare di “straordinario incremento ” ; incremento di cosa? di corsi d’ italiano nella scuola pubblica? Quello che conta è la pubblica istruzione, quando una materia non ha una situazione perfettamente individuata in un sistema educativo, è in pericolo. Sono d’accordo con “porfido” per quanto riguarda la lingua con cui dobbiamo esprimerci e chiedo scusa perché ho scritto in italiano, ma pure in spagnolo. E per l’appunto, poiché bisogna scrivere in italiano, si dovrebbe fare un po’ d’attenzione agli errori che purtroppo ho letto su alcuni testi pubblicati. Gravi, alcuni gravissimi. Cordiali saluti.
Siamo un gruppo di docenti d’italiano di Rosario: Riteniamo che il lavoro della Red per la sua qualità e per aver portato alla luce di notevole interesse la formazione di tutti noi, docenti è da valorizzare ed analizzare in profondità. Se la situazione del’italiano a Santa Fe si trovassi critica, nemmeno avrebbe uno spazio per noi sulla “plataforma educativa del Ministerio de Educación”. Che ci sono cose da fare e da risolvere siamo sicuri anzi ci sono anche delle pesone che si stanno OCCUPANDO di quello. Aggiungiamo:Il fiore fa allegria più che il frutto. Grazie Red de Formación Docentes de Lengua Italiana, di Santa Fe!
Carissimi, la discussione è molto interessante, e credo che questa RED possa essere d’ispirazione anche per altre realtà in giro nel mondo. Per questo vorrei invitarvi a scrivere i vostri commenti, se possibile, in italiano.
Continuate così!
Quedaron a la luz un par evidencias; primero que nadie puede negar, más allá de los meritorios trabajos de las Profs. Santillán y Pilatti, que la situación del italiano en Santa Fe, es altamente crítica. Única objeción que hago en disenso con lo que manifiesta Natalia Santillán. Aporto datos, una investigación realizada durante varios años, mucho trabajo de difusión de la lengua italiana, 4 décadas de trabajo de aula y creativo . En segunda instancia,la otra evidencia y con la que acuerdo plenamente con quienes integran la Red, es la necesidad de estudiar y profundizar en el conocimiento de la lengua/cultura italiana. Comunico además que el profesorado de italiano de Rosario, tiene ahora un plan de estudios que permite una importante flexibilización en la cursada de las materias; sería interesante que lo tuvieran en cuenta quienes deseen obtener el título oficial de profesor de lengua/cultura italiana, Un cordial saludo a todos. Carlos Italiano,
Molto bello il lavoroo fatto in quesi due anni con gli insegnanti di lingua e cultura italiana in Santa Fe provincia. Con la coordinazione dalla prof.ssa Santillan e la prrof.ssa Pilatti si è potuto lavorare e scambiare esperienze con colleghi che vivono in tutta la provincia. Includere insegnanti che prestano servizio nelle istituzioni pubbliche e private, dare spazio alle loro inquietudini e interessi , condividere tra tutti la passione per la lingua italiana, e la passione di insegnare, personalmente credo che sia un punto importante di questa Red. Non dimentichiamo, quelli che abbiamo vissuti gli incontri in presenza, quanto ha segnato dal punto di vista umano ad ognuno di noi. Abbiamo colleghi e amici oggi in tutta la provincia.
Sul lavoro svolto durante questi due anni non posso non sottolineare la qualità e la professionalità che ha accompagnato ogni singolo tema proposto, sempre attuali, coerenti, adattati alla realtà professionale di ogni participante.
Lo sforzo, l’entusiasmo, la passione, la sfida di trovarci di fronte e novità sono stati avvertiti durante questi due anni.
Non vorrei offendere a nessuno e tanto meno togliere i meriti agli professri che negli anni precedenti alla Red sono stati impegnati nella formazione e l’aggiornamento degli insegnanti di lingua italiana, semplicemente esprimo il mio punto di vista, la mia esperienza in questa iniziativa del Ministerio de la Educacion de la Provincia de Santa Fe.. Credo che non dobbiamo mescoalianlare il lavoro della Red con le direttive del Ministerio de la Educacion de la nuestra provincia nell’insegnamento delle lingue straniere, sì credo che ci sia ancora molto da fare e che con docenti in formazione continua verrano anche proposte per implementare la lingua italiana nelle altre scuole pubbliche o private della provincia di Santa Fe
Attentamente
Prof.ssa Brunilda Duro
Como presidente del Consejo Directivo de la Soc. Italiana de Vera, Santa Fe y habiendo logrado desde hace 4 años poner en funcionamiento una filial de la Dante de la ciudad de San Justo, me siento orgullosa del trabajo que desde hace 2 años lleva a cabo el Ministerio de Educación de la provincia apuntando a capacitar y formar a los docentes de italiano a través de la Red. Pienso que es el punto desde donde debe comenzarse para aspirar a oficializar la lengua italiana en la educación pública. Gracias Natalia Santillán y Vanesa Pilatti por luchar desde su lugar. Si cada uno desde el lugar en que nos toca trabajar lo hacemos a conciencia y sin pausa lograremos nuestro objetivo. Siempre es superior sumar y no restar.
Adelante!!!!
Scusandomi per l’intromissione, gradirei esprimere un mio parere riguardo questa iniziativa intrapresa dal Ministero dell’educazione della Provincia di Santa Fe.
Premesso che sono iscritta alla “Red de Formación Docente de Lengua Italiana”, mi permetto “rispettosamente” di dissentire da quanto espresso dal Sig. Carlos Felipe.
In primis, ritengo che al giorno d’oggi il ruolo di un vero docente sia molto più complesso rispetto a quello di un tempo. La sua opera educativa, infatti, tanto più sarà efficace, quanto più realizzata in “équipe” con gli altri colleghi.
Una siffatta stretta collaborazione con interscambio di informazioni, comporta una miglior comprensione dell’alunno, delle sue esigenze e soprattutto dell’ambiente “socio-culturale” in cui egli vive;
In secundis, al fine di arricchire il più possibile il bagaglio dei nostri alunni, ritengo sia molto importante infonder loro una maggior conoscenza circa materie assolutamente attuali: moda, arte, musica, cinema, ecc, ecc.
In ultimo, per mia esperienza, posso inoltre affermare che oltre le materie sopracitate, i giovani coi quali sono venuta fino adesso in contatto, in qualità di insegnante, hanno sempre manifestato grande curiosità ed spiccato interesse nei confronti della lingua italiana.
Concludo, con un sentito ringraziamento alle Prof.sse. Natalia Santillan e Vanesa Pilatti per avermi professionalmente coinvolta in questo progetto che, contrariamente a ciò che pensa il Sig. Carlos Felipe, ritengo essere senza dubbio alcuno, una “straordinaria iniziativa”.
ciao a tutti, quiero destacar la Red de Formaciòn , ya que para los que no tenemos la posibilidad de hacer aggiornamento presenciales( por distancias, factor económico) la conformaciòn de esta gran Red nos dió la posibilidad de poder comunicarnos, aprender, avanzar y buscar objetivos comunes que es el desarrollo de nuestra hermosa lengua italiana, no sè a que se refiere el señor Italiano con su post, pero yo desde Vera ( provincia de santa fe) una pequeña localidad al norte de la ciudad de Rosario, quiero agradecer a las profesoras Natalia Santillán y Vanesa Pilatti, por todo el esfuerzo y empeño para poder seguir comunicados y creciendo!
e come dice Fabrizio : un apprendimento collaborativo, tutto fatto tra pari con il fine dello sviluppo de tutti i professori, GRAZIE MILLE RETE DI FORMAZIONE!!!
A Rosario ( Santa Fe ) solo 4 scuole pubbliche insegnano l’italiano e poche scuole private (4 o 5 ) . Dal punto di vista curricolare l’italiano continua ad essere una materia LEA ( lengua extranjera adicional ), s’ insegna, se s’insegna l’inglese tranne il caso specifico del Normal Nº1 che ha un regime speciale perché è scuola di lingue, ciononostante vi si s’insegna soltanto nelle classi della mattina. Si tratta di una città argentina di circa un milione e mezzo di abitanti che in maggioranza discendono da immigrati italiani. A quale incremento straordinario si riferisce la Porf.ssa Santillán? Ho lavorato per ben 40 anni nei diversi livelli dell’insegnamento della lingua cultura italiana come insegnante nel settore pubblico e privato ( profesorado, scuola media pubblica, corsi privati, ecc) e posso affermare che “l’incremento straordinario” forse è una semplice espressione di desiderio di chi lo dice. Conosco pure la realtà dei miei colleghi che lavorano in altre città e paesi di Santa Fe e del resto della Repubblica Argentina e proprio per questo sostengo che la situazione dell’italiano è ancora critica; purtroppo.
È veramente un’ottima esperienza di apprendimento significativo
Molto interessante. Apprendimento collaborativo, formazione collaborativa fra pari, magari ce ne fossero.