Glottrotter era un collega che teneva un blog.
Era il blog di un collega che ammiravo tanto e leggevo con avidità.
Porfido se lo ricorderà sicuramente, come anche i nostri più assidui lettori.
Poi, nel 2008, chiuse e a quella notizia scioccante dedicai un post.
In realtà le sue tracce non si sono perse, perché sono riuscita a resuscitarlo grazie a web.archive.org, che archivia tutte le pagine che sono state visitate -non tutto quello che è stato pubblicato, per fortuna o purtroppo.
Così ho ridato vita a quei link inattivi del mio articolo e ho recuperato, ritrovato e riletto tutto quello che ho sempre apprezzato di quel blog che, nonostante sia rimasto in silenzio per 6 anni, è ancora piuttosto attuale.
Non so se a Glottrotter farà piacere sapere quello che ho fatto.
Non so se ci legge ancora e se, quindi, saprà mai che gli ho ridato vita.
Ma tutto ciò rende felice una nostagica lady come me.
A dirla tutta mi inquieta la potenza di un mezzo come questo motore di ricerca, che recupera di tutto e di più in un solo click. E’ la dimostrazione che è impossibile sparire dalla blogosfera.
Questo mi disturba, assai, ma per Glottrotter il gioco vale la candela.
Beh, anche per italica.rai.it
Glottrotter era di una lucidità pazzesca. E’ vero, non ci sono limiti per migliorare, ma se hai degli scheletri nell’armadio web.archive è grottesco!
Niente male, non lo conoscevo, mi piace sapere che non ci sono limiti temporali/spaziali per migliorare. Grazie lady 😉 🙂