Lingue in agonia

Come ci dice un articolo di repubblica.it, sono tante le lingue che stano agonizzando, e non parliamo di lingue minori.

E la rivoluzione linguistica parte proprio da qui, dal web.

Qui, leggi l’articolo.

 

Lingua estinta per antipatia

Manuel Segovia, 75 anni, e Isidro Velazquez, 69 anni, vivono a soli 500 metri di distanza l’uno dall’altro nel villaggio messicano di Apaya ma non si rivolgono la parola da anni. Niente di strano se non fosse che sono le ultime due persone rimaste, in grado di parlare il linguaggio Ayapaneco, a cui gli antropologi stanno prestando particolare attenzione per evitarne la scomparsa.

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Il ritorno del bagitto

Segnalato da  Maurizio Leva.

E’ così misterioso il bagitto, l’antico linguaggio ebraico-livornese, che anche il suo significato sembra essere avvolto da un alone di segretezza esoterica. Che cosa significa? Alcuni studiosi credono che l’etimologia del termine derivi dallo spagnolo bajito, cioè “basso” e dunque sono convinti che il bagitto fosse il linguaggio della popolazione ebraica di basso rango, il “popolino”. Eppure c’è chi, come Fabrizio Franceschini, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Pisa, è convinto che il bagitto sia in realtà un idioma ebraico segreto e che provenga dallo spagnolo hablar bajito, cioè “parlare sottovoce”, in modo celato. Un linguaggio, completo e complesso insomma (almeno sino a metà dell’Ottocento) elaborato dalla comunità ebraica livornese una delle più importanti in Italia e in Europa e utilizzato per messaggi “criptati” in caso di pericolo o in situazioni intime.

Continua a leggere l’articolo su Corriere.it

Febbraio 2010: morte di una lingua

Con la morte di Boa SR, l’ultima indigena che conoscesse il Bo, lingua delle isole Andamane, si è spenta una lingua che aveva 65000 anni di storia.

Ora restano solo gli occhi di questa fotografia a ricordarci la perdita, incommensurabile per la storia e la cultura di questo pianeta. Da dicembre 2009 è la seconda lingua antica che si spegne per sempre.

Qui l’articolo, da corriere.it. Qui un’analisi in inglese e qui un articolo dell’Indipendent.

E ringraziamo Maurizio che dal Perù ci ha informati.