Chi abbandona la lotta…

Il Bollettino ITALS uscito a novembre contiene un articolo, dalla cui lettura non si può prescindere. Nel numero 66 -incentrato sugli atti della seconda edizione del convegno PostMaster ITALS, dal titolo “DIRE. FARE. INSEGNARE”  (Venezia, 29 – 31 agosto 2016)- è presente l’intervento di Dorella Giardini, collega e amica, che è riuscita a descrivere, in modo dettagliato e puntiglioso, gli ultimi anni della lotta per il riconoscimento della nostra figura professionale, soffermandosi sugli eventi più significativi che spesso hanno visto come protagonista il coordinamento Riconoscimento Nazionale.

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#CDCA23: destinazione potenziamento

È da tanto che non vi aggiorno sulla situazione della nuova classe di concorso A23 Lingua italiana per discenti italiani-aloglotti. So che siete curiosissimi e questa volta ho deciso di deliziarvi intrattenendovi sul potenziamento, che sulla scuola italiana sta avendo un effetto annichilente.

Po-ten-zia-men-to. Cinque sillabe che rimbalzano spesso sotto i nostri occhi in questi giorni, giorni in cui è in atto la fase C delle assunzioni previste da #LaBuonaScuola, questo grande progetto rivoluzionario del Governo Renzi.
Tredici lettere che, a sentire le discussioni in Parlamento (soprattutto alla Camera), rappresenterebbero il destino di quegli insegnanti assunti dopo aver superato il concorso 2016 nella nuova Cdc A23, sempre che venga inclusa, considerando che il concorso si vocifera che sia per abilitati e non esiste ancora un percorso abilitativo in ItaL2. Tiè!

Ma andiamo per ordine. Continua a leggere

La CDC in Italiano L2/LS è ufficialmente richiesta da Riconoscimento

Oggi in mattinata è stata recapitata ai Senatori della Repubblica Italiana e alla Ministra Giannini la lettera con cui Riconoscimento per la Professionalità degli Insegnanti di Italiano L2/LS chiede che venga accolta la proposta di creazione della classe di concorso in Italiano L2/LS, come previsto dal DDL S. 1644, non rientrato nel DDL S. 1934 “La Buona Scuola”, in via di approvazione al Senato.

Ci sono ancora margini di trattativa e per questo motivo speriamo che questa lettera possa dare i suoi frutti.

 

Insegnare l’italiano a stranieri (2)

Riapro il blog con una nota secca. Un post che voglio il più conciso e spoglio possibile.

Fra le parole di ricerca con cui più di frequente i nostri lettori arrivano al blog c’è “come faccio ad insegnare italiano agli stranieri” e le sue molte varianti.

Ebbene, sia detto forte e chiaro: il lavoro non c’è e quello che c’è è malpagato (anche 8 euro l’ora) e ineluttabilmente precario.

Molte istituzioni (università, scuole più o meno serie, ecc.) in questi ultimi dieci anni hanno venduto corsi, master, specializzazioni di vario tipo. Se avessero correlato la loro offerta alla effettiva richiesta di insegnanti in Italia e all’estero, molti di questi percorsi di formazione non sarebbero nati neanche in idea. Il risultato è che oggi per concorrere a posti da 10 euro l’ora o poco più ci sono persone con specializzazioni, articoli pubblicati, dottorati. Non scherzo e non esagero, le conosco personalmente.

Anche l’emigrazione, da molti vista come il bengodi (senza contare i sacrifici che invece sempre comporta) non può essere realisticamente considerata per trovare un lavoro adeguato e stabile. Solo pochissimi, preparatissimi, con ferrea grinta sono riusciti ad avere contratti e visti permanenti in paesi stranieri, spesso oltre i quaranta anni e in posti disagiati dove i locali non vogliono andare. Inoltre, quasi sempre ormai le università straniere richiedono un dottorato in una materia ‘forte’ (linguistica, storia del teatro, storia del cinema italiano, storia della letteratura, ecc.) e la comprovata capacità di fare ricerca in quell’ambito. Ciò vuol dire che anche fuori confine l’insegnamento linguistico viene considerato come una materia ‘accessoria’.

In Italia non esiste una classe di concorso per l’insegnamento di italiano agli stranieri nel settore pubblico. E comunque quando e se esisterà sarà probabilmente saturata immediatamente dai precari della scuola ordinaria spalleggiati dai sindacati confederali.

Spero il messaggio sia chiaro per tutti coloro che sono arrivati al nostro blog mettendo in Google “come faccio ad insegnare italiano agli stranieri”.