Saviano: «Continuerò a scrivere “Qual’è”»
Lo scrittore risponde su Twitter a chi lo criticava per il refuso in un tweet precedente: «Come Pirandello e Landolfi»
MILANO – Roberto Saviano non chiede scusa per il refuso in uno dei suoi seguitissimi messaggi su Twitter (quasi 80 mila follower).
Anzi rilancia: dopo le critiche per il suo “Qual’è” (con l’apostrofo), l’autore di Gomorra ha affidato la replica ovviamente a Twitter: «Ho deciso 🙂 continuerò a scrivere qual’è con l’apostrofo come #Pirandello e #Landolfi. r.»
da corriere.it
Da contraltare le indicazioni cruschiane:
L’esatta grafia di qual è non prevede l’apostrofo in quanto si tratta di un’apocope vocalica, che si produce anche davanti a consonante (qual buon vento vi porta?) e non di un’elisione che invece si produce soltanto prima di una vocale (e l’apostrofo è il segno grafico che resta proprio nel caso dell’elisione). Come qual ci sono altri aggettivi soggetti allo stesso trattamento: tal, buon, pover (solo nell’italiano antico), ecc. È vero che la grafia qual’è è diffusa e ricorrente anche nella stampa, ma per ora questo non è bastato a far cambiare la regola grafica che pertanto è consigliabile continuare a rispettare.
A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
Che vogliamo fare?
Infatti… a me sembra che saviano abbia cercato un falso rimedio ad un vero errore.. ma non gli è riuscito granché bene !
I soldi e il participio passato di SUCCEDERE hanno brutti effetti collaterali.
Sempre dalla Crusca
(http://forum.accademiadellacrusca.it/forum_12/interventi/4885.shtml):
troncamento o elisione?
Si tratta di un troncamento (o apocope vocalica), che consiste generalmente nella caduta di un elemento fonico (vocale, consonante, sillaba) in fine di parola. In tal caso, la parola che segue può indifferentemente iniziare con consonante o con vocale: “buon giorno”, “buon amico”, e la caduta non va segnalata con l’apostrofo (sebbene c’è chi affermi che la caduta di una vocale finale di parola davanti a una vocale iniziale sia definibile soltanto come elisione, con o senza segnalazione dell’apostrofo, mettendo in discussione la norma scolastica che distingue il troncamento dall’elisione in base alla constatazione che il primo si realizza, come s’è detto, anche davanti a consonante, la seconda no: “buona vecchia” ma non *”buon vecchia”). Tranne casi registrati quasi esclusivamente in ambito poetico tradizionale, il troncamento non avviene davanti a pausa. L’elisione è la perdita della vocale finale atona di una parola davanti alla vocale iniziale della parola seguente, e va segnalata obbligatoriamente con l’apostrofo (“un’ora”, “senz’altro”). Quindi, nel caso in oggetto, siamo di fronte a un’apocope vocalica: “qual è”, e non “qual’è”. Eugenio
Nel caso concreto, come stabiliamo che si tratta di apocope e non di elisione?