Questo è il nostro logo. E’ già stato ribattezzato il cetriolo. Che potrebbe essere sì simbolo del nostro Paese perché riunisce in sé l’immagine del lussureggiante territorio italico e anche una predisposizione anche questa tutta italica già magistralmente messa in mostra dalle vignette corrosive di Altan e del suo Cipputi.
45 milioni di euro. Questo il costo dell’operazione di marketing per promuovere l’Italia e il suo nuovo marchio. 45 milioni di euro per fare un sito e un disegno, tolti a quello che davvero sarebbe promozionale per l’Italia: servizi per i turisti, arte, cultura.
E invece ci abbiamo messo tre anni (dal marzo 2004) a produrre un sito internet già vecchio di tre anni, che non guarderà nessuno perché è ridondante e inutile. Un sito che ha già un clone. Un blogger esperto lo ha fatto in poche ore e a costo zero, subito dopo la messa on line dell’originale.
L’Italia, paese di poeti, santi e navigatori. Simpatici un po’ fregnoni. E, purtroppo, cialtroni.
Un’ultima cosa. Che il sito non venga visto non è solo una previsione ma anche una speranza. Qui sotto il messaggio di benvenuto del ministro Rutelli.
Se poi all’estero ci prendono in giro sappiamo con chi lamentarci!
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NEL COMMENTO PRECEDENTE NON ERA POSSIBILE VISUALIZZARE QUESTO:
*per l’ideazione di un logo è stato creato un bando in cui, oltre a chiedere un preventivo al ribasso, c’era anche la richiesta di garanzie economico-finanziarie oltre che tecnico-professionali; tali garanzie di solito sono necessarie per concorsi di architettura per i quali il vincitore deve dimostrare di essere in grado di produrre gli elaborati grafici e le capacità professionali per affrontare un progetto di dimensioni rilevanti….ma per un logo?
Per il logo della nuova Italia da promuovere nel mondo è stato richiesto ai partecipanti di autocertificare un fatturato degli ultimi tre anni non inferiore al milione di euro.*
da un blog di una mia amica, traggo un inciso da un post di alcuni giorni fa, in cui commentava il logo che dovrebbe promuoverci all’estero….lei accenna ai criteri del bando di concorso:
>
MUMBLE MUMBLE
p.s. mancano poi all’appello del logo la sicilia e la sardegna, quanto di più turisticamente attraente….
MUMBLE MUMBLE
Sì sì, è vero. L’abbiamo dato da fare “agli americani” il sito. Il sito, il logo e tutto il resto, perché ci sarà pure un resto che valga 45 milioni di euro…
Mah…
Il dramma non finisce qui; mi risulta anche che il logo, tanto brutto da essere offensivo, sia stato elaborato in uno studio americano, destinatario quindi (“che è peggio” direbbe il Puffo) della bella cifra menzionata.
L’Italia è anche un paese di comici e di autori satirici. Come mai chi ci rappresenta non dimostra mai di possedere né umorismo né (sigh!) senso del ridicolo? Che succede nel cervello umano quando si respira aria di potere?
Cari bloggini,
cerco di inviarvi il link alla Fanzine dell’AIAP, l’associazione dei grafici italiani, che ha lanciato una protesta contro la bruttezza del marchio, il fatto che il sito sia costato uno sproposito e funzioni poco ecc..
forse può interessare: http://sdz.aiap.it/notizie/7359
nella socialdesignzine inoltre ci sono segnalazioni interessanti di scritte, magari utilizzabili come spunto nelle nostre lezioni
http://sdz.aiap.it/home.php
un saluto da Bolzano
Sandra