Questa è la parola giusta per esprimere cosa ho provato oggi, durante la lezione, quando una mia studentessa mi ha detto: “Questo lavoro mi piace”, esprimendosi esclusivamente e completamente in italiano, per riferirsi al lavoro che stavamo facendo…
Ho introdotto il futuro con una poesia di Cesare Pavese, Passerò per piazza di Spagna, con una serie di attività di graduale avvicinamento al testo. Non ero sicurissima della scelta (la poesia secondo me oscilla tra il funesto e il sereno), ma confesso che parte delle attività erano già pronte, assesta qua, cambia là , ho impostato un lavoro sul testo che dura circa un’ora (la lezione è di un’ora e un quarto). Il lavoro per loro è stato faticoso, ma alla fine tutti, anche i più “lenti”, legittimamente lenti, hanno saputo ragionare sulla coniugazione del futuro, gestendo autonomamente la poesia, seguendo le mie indicazioni, sapendo rinunciare al dizionario, osando…
Però mi tornano in mente le parole lette recentemente su Glottrotter:
(…) una barriera, un’illusione ottica tra studenti e insegnante: quello che immaginiamo stia succedendo in classe, nella nostra testa, e in quella degli studenti, in realtà molte volte non sta accadendo affatto.
Ma le “ola” agitarsi dentro di me, per le parole della mia studentessa, quelle io le ho sentite veramente 😉
Spulciando questo fantastico blog, stavo fantasticando: perché non avete una fantastica zona di scambio materiali, visto che siete persone generose e insegnanti fantasticamente navigati?
scusate le ripetizioni, sto preparando una lezione su una youtube-review di cosmetica (!)
ci stiamo lavorando, stiamo pensando anche a questa possibilità , aprire uno spazio per lo scambio di materiale
Mi piacerebbe vedere queste attività . 🙂