Noam Chomsky a Roma

Chomsky-i-linguaggi-e-il-successo-del-Festival-delle-Scienze_h_partbForse non tutti sapete che a Roma c’è un “Festival delle scienze” e che quest’anno il festival era dedicato ai linguaggi.

Ospite d’eccezione Noam Chomsky, che ha tenuto una relazione molto interessante durante il quale è tornato a parlare del LAD, il dispositivo, da lui teorizzato negli anni ’60, di apprendimento del linguaggio, che ogni essere umano avrebbe alla nascita.

Titolo della relazione: “Il linguaggio come organo della mente”, in cui lo scienziato statunitense prende le mosse dalle teorie di Charles Darwin, secondo il quale l’uomo si differenzia dagli altri animali “solo per la sua capacità quasi infinita di associare i suoni e le idee più diverse”. Questa osservazione secondo Chomsky va qualificata in almeno due modi: innanzitutto assumere che l’espressione “quasi infinita” significhi in realtà “infinita”; in secondo luogo, riconoscendo che la modalità di associazione, anche nei casi più elementari, è a quanto sembra del tutto differente. Questa capacità infinita è una sottocomponente del cervello umano, un “organo mentale”. Alla metà del Novecento, il concetto di sistema finito con infinita capacità espressiva era ormai acquisito, e ciò ha reso possibile formulare con attenzione ciò che potremmo chiamare la “proprietà di base” del linguaggio: essa prevede una procedura di calcolo che genera una serie infinita di espressioni strutturate che “associano suoni e idee”. Oggi sappiamo che limitarsi al suono è restrittivo. Vi è inoltre una crescente evidenza che i sistemi fondamentali del linguaggio interiore sono orientati alle idee, producendo un “linguaggio del pensiero”, che come fenomeno secondario si esplicita in una qualche modalità sensoriale. Queste conclusioni hanno molte implicazioni nella comprensione della natura di questo patrimonio unicamente umano, del modo in cui esso viene acquisito e utilizzato e delle sue probabili origini.

Segnalo infine questa intervista a Chomsky, tratta dal podcast di RAI Radio 3.
Al minuto 15.30 interessante la risposta alla domanda se le pratiche educative oggi dovrebbero tenere maggiormente in conto le ricerche sull’apprendimento.

Il problema centrale, dice Chomsky, è che il 99% del problema dell’educazione è come riuscire a rendere coinvolgente l’imparare, come riuscire a interessare gli studenti (Chomsky parla, in realtà, di bambini) durante il processo di apprendimento.

 

2 pensieri su “Noam Chomsky a Roma

  1. Ahi, quanta sofferenza mi ha causato il grande Chomsky! È indubbiamente un genio, ma quando si tratta di analizzare la lingua, uno strumento di comunicazione e socializzazione legato al qui e ora, con gli strumenti del minimalismo, mi cadono i calzini…

  2. Pingback: Noam Chomsky a Roma » Tukaribishane

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