MOODLE: architetture didattiche.

Diciamo che ti piacciono le nuove tecnologie  e sei stanco di lavorare per istituzioni che ti pagano male e non ti assicurano nessuna sicurezza. Che fai?

Ti metti in proprio e come libero professionista cominci ad offrire corsi on-line.

Come iniziare? Ti serve una PIATTAFORMA INFORMATICA dove caricare il tuoi materiali, ma soprattutto dove i tuoi studenti possano mettersi in contatto fra di loro.

Ce ne sono diverse in giro, una molto diffusa è MOODLE.

Se hai frequentato ultimamente un corso on-line offerto da un’università italiana o straniera, ci sono buone probabilità che quel corso fosse appoggiato sulla piattaforma MOODLE.

Una piattaforma informatica è un po’ come una stanza dove tu hai a disposizione un certo numero di mobili e puoi spostarli come più ti piace.

Solo che in MOODLE non ci sono letti e comodini, bensí forum da impiantare, indirizzi e-mail da assegnare, tracciatori delle attività degli studenti, strumenti per registrare e ascoltare le loro conversazioni, applicazioni per caricare ed editare video, etc.

Quanto costa? Nulla. Si tratta di una licenza GNU/GPL. La condizione è che tutte le modifiche che farai siano disponibili a tutti. Quindi prendi senza pagare, dai senza incassare.

Insomma con MOODLE puoi predisporre il tuo ambiente virtuale di formazione e sei pronto a partire con la tua nuova impresa.

Devi solo trovare gli studenti che paghino…

P.S.

Infine vi do e vi chiedo un’opinione. MOODLE , siccome dà la possibilità agli studenti di mettersi in contatto fra di loro, si propone come ambiente di apprendimento costruttivista.

Ma MOODLE si può usare in tanti modi.

Servirsene per mettere un eserciziario di grammatica on-line o aprire un forum di discussione significa utilizzare un approccio costruttivista? Secondo me, no.

E allora ritorna centrale l’insegnante che elabora e struttura le attività. Chi applica già in classe un approccio costruttivista continuerà a farlo con MOODLE, chi già non lo fa, non lo farà neanche su MOODLE.

Che ne pensate?

4 pensieri su “MOODLE: architetture didattiche.

  1. Sono d’accordo con Ciro, che lavora già in modo collaborativo, costruttivista e cooperativo in classe continuerà a farlo, chi ha un approccio di altro tipo modellerà le attività e Moodle a quello che vuole ottenere e quindi riempirà la piattaforma di esercizi di grammatica e niente più

  2. Approccio costruttivista :
    In questo approccio l’apprendimento è visto come un processo sociale, che prevede la costruzione attiva di nuove conoscenze attraverso l’interazione di gruppo e la discussione tra pari. Gli studenti lavorano insieme verso un obiettivo comune; non è soltanto un’attività socialmente distribuita ma anche un’attività in cui gli obiettivi di ciascuno dipendono da quelli intrapresi e condivisi dagli altri partecipanti alla situazione di apprendimento. L’attività didattica viene impostata in modo che sia l’interazione fra i partecipanti a favorire la crescita collettiva del gruppo.
    )Vedi Midoro 1994- tratto da COrso perfezionamento per Tutor on line UNiPg 2010).

    quindi, caraladylink, molto di piu di cooperative lear. e il docente/tutor, come ben dici, è una guida, ma anche un attore di qs processo di costruzione condivisa di sapere.

    ciao!

  3. beh intanto che si intende per costruttivista?
    che differenza c’è tra il cooperative learning e il costruttivismo? l’uso delle risorse?
    l’insegnante su MOODLE sembra che non possa non essere centrale…
    e cmq lo studente paga perché ha bisogno e vuole una guida, altrimenti nemmeno si avvicina al corso a distanza, o no?

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