Lavoro e antilavoro. Sogno dell’insegnante errante
lettura scenica
Faccia a faccia con il lavoro, nei suoi aspetti sociali (il precariato come dato immanente) e personali. la vita in classe, il rapporto con l’istituzione e il tentativo di un rovesciamento. Istantanee del posto di lavoro con le proprie e altrui idiosincrasie. Una prospettiva critica sulla coppia insegnare-imparare.
Testi e voce: Annarita Zacchi
Musica. immagini, voci registrate: Leonardo Gandi
12 aprile 2012
EXFILA – Connessioni metropolitane, via Leto Casini 11 Firenze (dietro il centro commercial
Nel titolo si parla di lavoro, in che senso? e anti cosa?
Data l’attualità, è inevitabile il riferimento ai diritti negati, alla precarietà immanente.
Da cui l’anti, come impegno etico verso valori solidali. Questa dimensione emerge nella prima
parte, il palazzo, una galleria di personaggi-maschere. I rapporti con l’istituzione, la relazione
tra colleghi e superiori, maschere unite da un sottile ma tenace filo invisibile.
Nella seconda parte del testo, dentro le mura, l’attenzione si sposta nella cittadella educazione.
Di cui si vuole tracciare i due piani della dimensione simbolica e quotidiana. Una (breve)
discesa nel sé insegnante visto come creatura bifronte: che succede se mi colgo come docente/
apprendente?
E che succede se le voci che hanno animato i miei testi diventano reali, con i toni e gli accenti
degli studenti, se sono loro a dirli?
Sempre nel titolo, troviamo l’insegnante errante. Un’erranza che può essere produttiva in
quanto ricerca, ma che ha perso – forse solo in apparenza? – il suo aspetto militante.
La voce del cavaliere che la rappresenta, arriva come monito, invocazione. Così che l’errare
svuotato di senso del precario possa congiungersi al suo doppio integro e vitale.
Voce e testi:
Annarita Zacchi
Musica, immagini, registrazioni
Leonardo Gandi
Voci registrate:
Berenika Drazewska, Leonardo Gandi, Frank Poulsen, Janine Silga, MiAh Schoyen, Monika Rzemieniecka, Annarita Zacchi