Autunno del 1914, scoppio della prima guerra mondiale. Un gruppo di giovani americani a Parigi organizza una rete di ambulanze in appoggio all’ospedale americano di Neuilly. Julien Green in “Partir avant le jour” ricorda il suo arrivo al parco dov’erano parcheggiate venti ambulanze: “l’ultima, in fondo, era la mia”. Da questo nucleo di intellettuali nascerà American Field Service (AFS). Nel 1955 nasce in Italia AFS Associazione Italiana, nota oggi come Intercultura.
Intercultura è una ONLUS, organizzazione non lucrativa di utilità sociale iscritta al registro delle organizzazioni di volontariato del Lazio. Il suo partner internazionale AFS, fondato nel 1914 in Francia, ha statuto consultivo all’ONU, all’UNESCO e al Consiglio d’Europa, mentre Intercultura viene correntemente consultata dagli organismi pubblici italiani grazie alla sua esperienza in campo pedagogico ed educativo, documentata sia dall’attività di scambio di studenti che da seminari, convegni e pubblicazioni.
Da oltre mezzo secolo Intercultura propone a un numero sempre più ampio di famiglie italiane di accogliere in casa un giovane studente proveniente da un altro Paese.
Che cosa accomuna le ventimila famiglie che hanno già vissuto quest’esperienza? à ˆ immediato pensare alla voglia e alla curiosità di conoscere un altro Paese, le sue tradizioni, la sua musica, le sue storie… Ma chi osserva da vicino queste esperienze, si accorge che è solo la punta dell’iceberg.
Ospitare un giovane di un altro Paese significa educare i propri figlie se stessi a convivere con stili di vita, mentalità , culture diverse; significa confrontarsi con qualcuno che ha abitudini differenti dalle proprie, sorprendersi a guardare da una prospettiva diversa ciò che prima poteva apparire strano o addirittura sbagliato.Alle famiglie che intendono vivere questa esperienza, Intercultura mette a disposizione la competenza dei suoi volontari per seguire passo passo tutte le fasi del programma: dalla preparazione prima dell’arrivo, all’inserimento dello studente in famiglia, a scuola e nella comunità locale, alle varie fasi del programma.
Per i giovani sarà come avere un fratello o una sorella in più. Per i genitori sarà un modo per osservarsi attraverso gli occhi di un nuovo figlio e apprezzare in maniera diversa il proprio ruolo di educatori. Per tutti sarà un modo di creare nuove relazioni e affetti che durano una vita e che generano, a catena, nuove opportunità di incontro, conoscenza, esperienza. Sono, come dice il motto di Intercultura, “Incontri che cambiano il Mondoâ€.
Per maggiori informazioni vai al sito di Intercultura.