Presentata a Roma l’edizione 2008 del dizionario Devoto-Oli.
Da www.repubblca.it prendo questo articolo che tratta la nuova edizione dell’importante dizionario Devoto-Oli. Ed ancora una volta è interessante notare come i nuovi lemmi non siano solo originali neologismi e riflettano soprattutto eventi che stanno trasformando, più o meno rapidamente, la nostra società .
Tra le circa 700 nuove voci anche “cuneo fiscale” e “Gay Pride” di ANDREA BETTINI
ROMA – Ci sono i celebri “pizzini” di Bernardo Provenzano, il “Gay pride” e persino i recentissimi “Dico”. La lingua italiana cambia e nuove voci fanno il loro ingresso nel vocabolario. A promuovere ufficialmente questi ed altri 700 neologismi è l’edizione 2008 del dizionario Devoto-Oli, presentata oggi a Roma nella sede centrale della Dante Alighieri. Ne emergono il ritratto di una società che si trasforma ed anche alcune sorprese.
Molte delle novità presenti tra le 150mila definizioni del volume, edito da Le Monnier e composto da 3.232 pagine, hanno avuto origine nel mondo dei mass media. “I mezzi di comunicazione di massa coniano e diffondono nuovi termini – dice lo storico della lingua italiana Luca Serianni, che ha curato la nuova edizione insieme al docente di Lessicografia e lessicologia italiana Maurizio Trifone – Ovviamente non è poi detto che ogni parola entri stabilmente nell’uso quotidiano dei parlanti, però il loro ruolo è importantissimo”.
Un’altra inesauribile fonte di neologismi è il mondo dei computer. L’informatica ha generato molte parole, spesso ispirate all’inglese, che sono utilizzate comunemente da un numero significativo di persone. Tra i termini entrati nel vocabolario si segnalano ad esempio “bannare” (vietare l’accesso a un utente), “downloadare” (scaricare un file da una rete) e “defacciare” (modificare illecitamente parti di un sito web).
La selezione delle voci ha seguito regole ben precise. “In genere, per essere inserito in un dizionario, un neologismo deve superare un periodo di quarantena in cui si verifica la sua effettiva circolazione – spiega Luca Serianni – Questo vale per le parole nuove come carcerizzare (un modo critico di indicare la punizione con il carcere) e anche per gli usi innovativi di termini già esistenti come cuneo, che ora è impiegato anche parlando di cuneo fiscale”.
Talvolta alcuni degli inserimenti sono stati imposti dalla cronaca. à ˆ ad esempio il caso dei Dico, presenti anche se il loro futuro è legato alle decisioni del Parlamento. “Un vocabolario che esce oggi deve contenere anche questa voce – prosegue il curatore del dizionario – Non sappiamo se rimarrà anche nei prossimi anni, ma ha mostrato grande vitalità e manterrà comunque un interesse storico”.
Anche il termine “pizzino”, divenuto un tormentone dopo la cattura del boss Bernardo Provenzano, è stato accettato per la sua improvvisa diffusione. “E’ una parola di cui si parla molto – continua Luca Serianni – Meritava di essere inserito, anche perché il suo significato non è immediatamente comprensibile”.
Non mancano, poi, le nuove voci meno note. Da “acido abscissico” (un ormone vegetale) a “crossmediale” (che opera su più media), sono molti i neologismi ugualmente importanti ma sconosciuti a molti italiani. Per chiarire di cosa si tratta, in questi casi, sarà fondamentale consultare il dizionario. Uno strumento che, del resto, ha da sempre come compito principale spiegare il significato delle parole.