Howard Gardner

Howard Gardner, psicologo americano nato nel 1943, è considerato il principale rappresentante della teoria delle intelligenze multiple. Gardner entra all’Università di Harvard nel 1961, conseguendo il dottorato, specializzandosi successivamente in psicologia dell’età evolutiva e in neuropsicologia.


Nel 1986 comincia ad insegnare alla Facoltà di Scienze a Harvard, collaborando contemporaneamente al Progetto Zero, un gruppo di ricerca sulla formazione della conoscenza, che riconosce grande importanza alle arti.
Nel corso degli anni, Gardner, oltre ad elaborare la teoria delle intelligenze multiple, si occupa dello sviluppo delle capacità artistiche nei bambini e dell’ideazione di strumenti per migliorare l’apprendimento e la creatività attraverso forme di insegnamento e di valutazione maggiormente personalizzati.

Il punto di partenza della concezione di Gardner è la convinzione che la teoria classica dell’intelligenza, basata sul presupposto che esista un fattore unitario, misurabile tramite il QI, sia errata.
Dopo aver effettuato indagini sull’intelligenza dei bambini e su adulti colpiti da ictus, egli giunse alla conclusione che gli esseri umani non sono dotati di un determinato grado di intelligenza generale (che si esprime in certe forme piuttosto che in altre) quanto piuttosto che esiste un numero variabile di facoltà relativamente indipendenti tra loro, Gardner arriva a identificare almeno sette differenti tipologie di intelligenza:

  1. Intelligenza logico-matematica, abilità implicata nel confronto e nella valutazione di oggetti concreti o astratti, nell’individuare relazioni e principi.
  2. Intelligenza linguistica, abilità che si esprime nell’uso del linguaggio e delle parole, nella padronanza dei termini linguistici e nella capacità di adattarli alla natura del compito.
  3. Intelligenza spaziale, abilità nel percepire e rappresentare gli oggetti visivi, manipolandoli idealmente, anche in loro assenza.
  4. Intelligenza musicale, abilità che si rivela nella composizione e nell’analisi di brani musicali, nonché nella capacità di discriminare con precisione altezza dei suoni, timbri e ritmi.
  5. Intelligenza cinestetica, abilità che si rivela nel controllo e nel coordinamento dei movimenti del corpo e nella manipolazione degli oggetti per fini funzionali o espressivi.
  6. Intelligenza interpersonale, abilità di interpretare le emozioni, le motivazioni e gli stati d’animo degli altri.
  7. Intelligenza intrapersonale, abilità di comprendere le proprie emozioni e di incanalarle in forme socialmente accettabili.

A questi tipi di intelligenza, Gardner ha aggiunto successivamente un’ottava intelligenza, quella naturalistica, relativa al riconoscimento e la classificazione di oggetti naturali; ipotizzando inoltre la possibilità dell’esistenza di una nona intelligenza, l’intelligenza esistenziale, che riguarderebbe la capacità di riflettere sulle questioni fondamentali concernenti l’esistenza e più in generale nell’attitudine al ragionamento astratto per categorie concettuali universali.
La teoria delle intelligenze multiple comporta che i diversi tipi di intelligenza siano presenti in tutti gli esseri umani e che la differenza tra le relative caratteristiche intellettive e prestazioni vada ricercata unicamente nelle rispettive combinazioni.

Per approfondire le ovvie implicazioni sul piano didattico delle teorie di Gardner consigliamo la lettura dell’articolo “La scuola delle intelligenze” di Paolo Torresan pubblicato su Psicolab.net nel febbraio di quest’anno.

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