Dopo giorni di assenza riappaio per citarvi un articolo apparso sulla mailing List [Discutiamone Insieme] in cui si tratta sia di una PROPOSTA PER UN USO DELLA LINGUA ITALIANA RISPETTOSO DELLA IDENTITÃ € DI GENERE, sia della relativa raccolta di firme verso la quale l’articolo stesso mira a sensibilizzarci (siamo a quota 135).
In poche parole viene analizzata la tendenza dell’italiano contemporaneo a non riconoscere un suffisso femminile singolare per determinate professioni. Ma se da un lato dobbiamo riconoscere che il suffisso -ESSA ha già contribuito alla causa (vigilessa, professoressa, dottoressa, poetessa, studentessa, oppure avvocatessa, come si fa chiamare la mia…), in realtà ci sono altre professioni che non hanno un corrispettivo suffisso e che l’aggiunta della semplice -A alla fine, non convince fino in fondo, probabilmente, nemmeno noi parlanti, convinti linguisti antisessiti e femministe internaute. E’ il caso di professioni degne di nota come ingegner-a, architett-a per le quali possiamo tranquillamente sforzarci ad usare il femminile, ma per altri lavori, devo dire che a malincuore, pur sostenendo la causa, sorrido al pensiero di Decana o Presida (anche se nell’articolo in realtà si chiede almeno di cambiare, per Preside, l’articolo: la Preside).
Il testo della proposta è comunque molto dettagliato, sono citate leggi italiane e vengono presentati confronti con nazioni europee che hanno superato questa imbarazzante mancanza e si sono mosse verso questa proposta, alla quale mi sento di aderire per contrastare quest’uso sessista della lingua italiana… e che diamine, vergogna!
Tra i firmatari ci sono pochi uomini, ma qualcuno almeno ha fatto capolino, per cui spero di rincontrarvi numerosi tra i firmatari per PROMUOVERE UN’OPERAZIONE DI VISIBILITÃ € DELLA FIGURA FEMMINILE SUL PIANO LINGUISTICO ATTRAVERSO L’ADOZIONE UFFICIALE DELL’USO DEL GENERE FEMMINILE PER LE CARICHE ISTITUZIONALI E PER TUTTI I RUOLI E PROFESSIONI RICOPERTE DA DONNE.
Alla prossima!
Sì, ma appunto mi stupisce molto che esista! Invece d’averlo inventato questo “essa” (a proposito da dove viene?), non potevano semplicemente aver usato il femminile in A? Sarebbe tanto più semplice e bello: dottore, dottora; professore, professora…
cara Dal Brasile
in realtà il suffisso -ESSA è quello che ci ha permesso di avere i primi femminili anche di professioni come POETESSA, che annovera forse meno donne che uomini, eppure funziona!
meno male che esiste!!!!
ll*
Vergogna veramente!!! Non ho mai capito quale fosse la difficoltà di fare il femminile dei nomi delle professioni!
Non è da molto che in Brasile le donne occupano cariche istituzionali, ma non c’è stato bisogno di ricorrere alla legge perché la gente usasse le forme “deputada”, “prefeita”, “ministra”, “governadora”, ecc
A me il suffisso “essa” non piace per niente, mi sa di antiquato…