Dal blog di Roberta Barazza, sempre attenta alla situazione dell’italiano all’estero, un trafiletto che con poche parole espone in maniera chiara quali siano le politiche del nostro governo riguardo alla promozione degli istituti italiani di cultura nel mondo.
Nell’articolo, tratto da ‘L’Espresso’ del 19 novembre 2009, l’esempio dell’IIC di New York.
4 pensieri su “Dall’Italia pochi soldi alla cultura”
eh, ma è uno scandalo! Se penso che tantissimi (mah circa 5) anni fa sbavavo dietro (davanti???) l’Istituto francese di Barcellona, che risplendeva nel confronto con l’IIC… la sede, l’offerta e varietà dei corsi, la coordinazione… finanziare con quella cifra minima l’IIC di New York è ridicolo, certo è che mi sembrano esorbitanti le cifre degli altri paesi solo per la città di New York. No perché il Mae tanto dà e tanto vuole vedere speso (in teoria). Mi chiedo quanti alunni ci siano in una città così grande, il guadagno dell’Istituto sicuramente c’è, chissà come reimpiegano quei soldi… creando orde di colleghi fissi e discontinui…
Ma visti i tagli alla cultura e alla ricerca in iItalia non mi stupisco, mi chiedo se questo periodo di magra sia generale e mi chiedo se le tasche dei dirigenti continuino piene… ah! che sciocca!!!
Colleghi dagli altri IIC fateve sentì!
Tanto varrebbe chiuderlo! A che cosa serve un istituto di cultura che non ha i mezzi per fare quello che deve fare??
E’ proprio un sito interessante!!
Un saluto da Frankfurt, Liceobilingue Freiherr vom Stein
Luigi (docente L2 provincia di Bolzano, servizio MAE)
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eh, ma è uno scandalo! Se penso che tantissimi (mah circa 5) anni fa sbavavo dietro (davanti???) l’Istituto francese di Barcellona, che risplendeva nel confronto con l’IIC… la sede, l’offerta e varietà dei corsi, la coordinazione… finanziare con quella cifra minima l’IIC di New York è ridicolo, certo è che mi sembrano esorbitanti le cifre degli altri paesi solo per la città di New York. No perché il Mae tanto dà e tanto vuole vedere speso (in teoria). Mi chiedo quanti alunni ci siano in una città così grande, il guadagno dell’Istituto sicuramente c’è, chissà come reimpiegano quei soldi… creando orde di colleghi fissi e discontinui…
Ma visti i tagli alla cultura e alla ricerca in iItalia non mi stupisco, mi chiedo se questo periodo di magra sia generale e mi chiedo se le tasche dei dirigenti continuino piene… ah! che sciocca!!!
Colleghi dagli altri IIC fateve sentì!
Tanto varrebbe chiuderlo! A che cosa serve un istituto di cultura che non ha i mezzi per fare quello che deve fare??
E’ proprio un sito interessante!!
Un saluto da Frankfurt, Liceobilingue Freiherr vom Stein
Luigi (docente L2 provincia di Bolzano, servizio MAE)
ottimo post