Costruisci una torre e ripassa il vocabolario: un’idea di attività con Jenga

 

Con molto piacere condividiamo l’articolo di Silvia Maneschi, una collega molto preparata, disponibile e generosa che oggi ci descrive una nuova attività di produzione scritta sperimentata su suggerimento diretto dei suoi studenti. Grazie ancora Silvia per aver condiviso questa tua esperienza e benvenuta tra gli autori de Ildueblog.

I nuovi approcci glottodidattici invitano il docente a fare un passo indietro a favore di una didattica che metta al centro lo studente come protagonista attivo del suo processo di apprendimento. Come insegnante di italiano LS/L2, questo principio per me equivale anche ad accettare le proposte che arrivano dagli studenti, a prescindere dalla loro età. Ascoltare ed assecondare le loro idee, seguire il flusso propositivo che arriva dal gruppo classe, nella mia pratica quotidiana di docente, significa declinare in chiave pratica quegli approcci che teorizzano un ruolo di docente “capovolto”, che scende dal suo piedistallo e si apre alla collaborazione con i suoi studenti. Ecco allora che spesso lascio che siano gli alunni a proporre attività, ad inventare, sempre e quando ci sia in gioco un uso/riuso della lingua target.

Recentemente mi è capitato di imbattermi in Jenga, un gioco da tavola molto in voga negli Stati Uniti, reperibile anche in Italia. Ho avuto modo di conoscerlo e di giocarci in una scuola americana che lo aveva in dotazione. Continua a leggere

L’immaginario della Parola. Il disegno nelle attività ludodidattiche.

L’articolo con cui concludiamo il mese di marzo è uno straordinario esempio di quanto, in un corso di lingua italiana per stranieri, si possano integrare e seguire percorsi diversi per la riflessione linguistica, assecondando le doti e peculiarità dei nostri studenti. 

Questo articolo mi è arrivato quasi all’improvviso. Lo pubblico con estremo piacere, fiera di sapere che sia stato scelto Ildueblog per la sua diffusione. L’autrice è un nome e pseudonimo noto nel panorama romano della didattica dell’italiano per stranieri, che colgo l’occasione di ringraziare.

“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. (Confucio)

È innegabile che chiamando in causa gli approcci linguistici più moderni ci si interpelli ancora, saldi sulle coordinate e convinzioni di partenza, sul saper fare lingua, ancor prima di esercitare un controllo costante fin troppo attento alla forma. E tali approcci didattici non arbitrariamente coinvolgono tuttora processi pedagogici storicamente già noti a noi, seppur introdotti in modalità puramente empirica intesi come: arcano, stabilito da antiche conoscenze, ma già consapevoli di come funziona un processo di apprendimento subordinato a diverse categorie, anche d’ordine etico e filosofico.

Platone e Confucio da due diversi mondi, eppure in contatto stretto.
Perciò non si deve mai non prescindere dal concetto glottodidattico di appagamento totalizzante di quel fare che scaturisce dal piacere: innato e implicito nella natura umana. Continua a leggere

Una riflessione “pragmatica”

Con molto piacere pubblichiamo una riflessione di Dina sulla pragmatica e l’importanza di integrarla a lezione di italiano, offrendoci un esempio di lavoro con gli studenti. Grazie ancora Dina per averla voluta condividere con noi!

Uno dei libri più interessanti che ho letto di recente si intitola “Insegnare la pragmatica in italiano L2”, Carocci Editore.

Le autrici, Elena Nuzzo e Phillysienne Gauci, presentano l’argomento facendo riferimento a un gran numero di studi e ricerche che affrontano la tematica secondo una prospettiva filosofica, comparativa, acquisizionale e didattica.

È per me impossibile riassumere in modo esaustivo il ricco e interessante contenuto del libro e quindi preferisco soffermarmi sulle cose che hanno maggiormente catturato la mia attenzione di insegnante, portandomi a riflettere e ad elaborare nuove pratiche che ho poi introdotto nel mio agire quotidiano in classe.

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Perché studio l’italiano

11061733_10152731058151778_8854459639639529945_oDopo un periodo di blocco, dovuto a vari motivi che interessano poco ai più, il blog è di nuovo operativo.
Torniamo con una nuova categoria di articoli, chiamata “Studenti”. Testimonianze sulle ragioni dell’amore degli stranieri verso la nostra lingua.

Cominciamo con Elena, che ha cominciato a studiare l’italiano a Izhevsk, fredda cittadina a noi probabilmente sconosciuta, sotto agli Urali. Continua a leggere