«Basta precariato a scuola: vado in Africa»

La storia di Emiliano Sbaraglia, 38 anni, docente precario, scrittore e ora professore in fuga. In Africa.

Su www.unita.it

Così, tanto per non dimenticarci com’è, oggi, il nostro paese.

SSIS Ita L2: una storia all’italiana

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Ce ne siamo già occupati. Diciamo spesso così. E siamo sempre o comunque spesso costretti a occuparcene ancora. Quando si parla della situazione lavorativa intorno all’insegnamento dell’italiano a stranieri, soprattutto in Italia. è così.
Era ben due anni fa che la nostra Kappa scriveva dell’istituzione della prima SSIS in italiano L2, da parte dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Tanti dubbi, paure, qualche piccola speranza… mai ci saremmo aspettati che si arrivasse a tanto.

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IIC: da Dublino al mondo…

Pubblichiamo una lettera che un’insegnante dell’IIC di Dublino scrisse qualche settimana fa per la lista di discussione di Perugia. La questione resta aperta. E non è cosa da poco.

Cari Colleghi,
scrivo perché mi piacerebbe avere qualche riscontro, soprattutto da quelli di voi che lavorano in un Istituto di Cultura in giro per l’Europa e per il mondo.
Mi chiamo Elena, vivo a Dublino ed ho lavorato per 4 anni all’IIC di Dublino.
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ma vaffanculo!

Spero che l’urlo, a cui si associa anche Kappa, giunga limpido fino a Cortina.

Di seguito l’articolo.

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Dalla parte delle scuole

Pubblico come post un commento all’articolo “Tutti, proprio tutti, quasi tutti”. Ho chiesto all’autore di poterlo fare in quanto mi pare che apra nuovi orizzonti alla discussione e la porti su un piano interessantissimo e forse più “vero”, nel mondo reale, fatto non dagli insegnanti buoni e dai direttori arroganti, ma da insegnanti e direttori, ognuno con il suo ruolo e le sue aspettative. Se si riuscisse davvero a discutere un po’ di più… Comunque… non è il mio post, lascio la parola a Silvio.
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Ecco l’APIDIS!

Negli scorsi giorni è  uscito il secondo numero del bollettino dell’ADMIS.

Quello che nel primo numero era a livello di progetto, nel secondo numero viene annunciato come realtà: è nato l’albo degli insegnanti di italiano L2/LS.

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Meglio barcamenarsi, che menarsi in barca…

Più di una volta il blog è stato teatro di accorate mail di denuncia circa il marcio che sminuisce la nostra bella professione…

Vi vorrei riproporre quella di Silpri, che lascia con la bocca aperta. Silpri denuncia una situazione particolare, un labirinto, dal quale ci auguriamo sia uscita incolume, che ci testimonia quanto esperienza e formazione nel nostro campo valgano meno, scandalosamente meno, di un esame di Italiano nel piano di studi universitario. A questo proposito ricordo che l’ultimo post di Kappa, recentissimo, accenna allo stesso problema.

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Tutti, proprio tutti, quasi tutti

Ne scrivevamo oltre due anni fa, all’inizio del blog, dei “tempi andati”, delle discussioni sulla lista di Perugia, delle iniziative del passato per migliorare le condizioni degli insegnanti.

Tempi che forse stanno tornando, con modi e sentimenti diversi, ma l’importante è che si tenga ben alta la guardia. Perché dall’altra parte, dalla parte di chi gestisce le scuole di italiano per stranieri in Italia, non si sta certo con le mani in mano.

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Dall’Admis all’Albo

Come annunciato nella lista di discussione di Perugia, il 14 dicembre si è svolto un’importante assemblea dei soci dell’Admis, l’associazione dei diplomati nei master di italiano a stranieri di cui il blog già si era occupato (qui e qui).

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se potessi avere…

Da www.repubblica.it

Se potessero avere mille euro al mese, dicono che sarebbe una vittoria per l’università   e la ricerca italiana. Poi certo avrebbero qualche soldo in più per pagare un affitto; comprare libri; vestire e mangiare. “Pretesa minima” la giudicano: richiesta che ha dell’essenziale se confrontata con altre realtà   europee, eppure finora per i dottorandi italiani “è stata solo un sogno”. Finora. Perché qualche spiraglio di cambiamento c’è ed è il risultato di una campagna partita circa sei mesi fa su Internet e arrivata in Parlamento.

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