SOS: Salviamo lo studente americano!

Come far capire al mondo intero che gli studenti americani non sono poi così stupidi come i libri di italiano per stranieri prodotti ed utilizzati esclusivamente negli Stati Uniti si ostinano a voler far credere?

E ne consegue un dilemma: perché i libri di italiano per americani vendono solamente negli Stati Uniti? La prima risposta: poiché vengono commercializzati esclusivamente negli States, potrebbe essere un buon motivo, ma non è sufficiente…

Tra le mie mani stringo il recentissimo: A VICENDA, 2 volumi (lingua e cultura), di Romana Capek-Habekovic e Claudio Mazzola, editrice McGraw-Hill Higher Education.

Cosa c’è che non va, presto detto…

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La classe ad abilità differenziate

Il convegno dell’ILSA mi stimola a recensire il libro “Insegnare italiano nella classe ad abilità differenziate” (Guerra edizioni 2006), curato da Fabio Caon , membro del Laboratorio Itals di Ca’ Foscari e già autore di interessanti pubblicazioni sempre attente alla dimensione motivazionale e agli aspetti affettivi dell’insegnamento/apprendimento.

Questo libro, scritto a più mani da autori appartenenti ai vari gruppi di ricerca legati in qualche modo al Laboratorio Itals, si addentra in un campo minato, quello della trasformazione della scuola italiana da luogo di apprendimento monolingue e monoetnico ad ambiente plurilingue e plurietnico. Una trasformazione che per alcune realtà è in fieri, per altre è in atto, per altre ancora è già avvenuta da diverso tempo. Obiettivo principe del libro è delineare le coordinate per connotare l’ambiente della classe ad abilità differenziate (CAD) come una risorsa all’apprendimento di tutti gli studenti e non come problema che ne causa il rallentamento.

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Il Devoto-Oli del 2008

Presentata a Roma l’edizione 2008 del dizionario Devoto-Oli.

Da www.repubblca.it prendo questo articolo che tratta la nuova edizione dell’importante dizionario Devoto-Oli. Ed ancora una volta è interessante notare come i nuovi lemmi non siano solo originali neologismi e riflettano soprattutto eventi che stanno trasformando, più o meno rapidamente, la nostra societ .

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Prima lezione di grammatica

Qual è l’oggetto della grammatica? Come avviene per altre parole cariche di tradizione e tradizionalmente legate all’esperienza scolastica, anche il termine grammatica evoca cose molto diverse tra loro. (p. 1)

La Prima lezione di grammatica di Luca Serianni, già autore della imponente Grammatica Italiana della Utet, è un agile libretto, gustoso e nello stesso tempo rigoroso, che regala al lettore alcune riflessioni efficaci e a volte illuminanti.

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Che correttore sei?

La Guerra Edizioni ha una sezione “L’officina della lingua. Formazione insegnanti. Italiano Lingua Straniera” composta da 3 libri: Lessico. Insegnarlo e impararlo, di Alessandra Costa e Carla Marello, Grammatica. Insegnarla e impararla, di Cecilia Adorno, Franca Bosc e Paola Ribotta ed infine Analizzare e correggere gli errori di Anna Cattana e Maria Teresa Nesci.

La struttura di questi libri prevede una parte teorica introduttiva e quindi vari paragrafi in cui si affrontano vari aspetti legati appunto al lessico, alla grammatica o al concetto di errore. Sono anche presenti esercitazioni pratiche, alcune volte con delle risposte aperte, altre con dei mini quiz, la cui chiave è a fine libro. Spunti di riflessione sono quindi offerti proprio dalla concezione ed impostazione del libro stesso, tramite anche degli esercizi che si possono facilmente riprodurre in classe.

In questo post vorrei trattare del volume Analizzare e correggere gli errori, non tanto per approfondire la tematica, quanto per proporvi il test con il quale il volume inaugura la sua prima attivit : Che correttore sei?

Il test, c’è da dire, è nato da un progetto molto più vasto iniziato e portato avanti tuttora, credo, dalla Universit degli Studi di Torino, presso la Facolt di Lingue e Letterature Straniere, nella sessione Progetti e Formazione Insegnanti. In poche parole si chiede di esprimere un proprio parere circa la correttezza o meno di ogni frase (ci sono esattamente 32 frasi da giudicare). Nella pagina principale di questa sessione Progetti e Formazione si legge:

La preghiamo di compilare il test con questionario immaginando di correggere elaborati di studenti stranieri. Non tutti gli enunciati che le sottoponiamo sono stati effettivamente prodotti da apprendenti stranieri, tuttavia è interessante per noi sapere se lei li correggerebbe. Con le sue risposte ci aiuter a capire almeno parzialmente la sua idea di norma e il suo metodo di correzione.
Inoltre, riempiendo la parte con i dati personali, ci fornir indicazioni per mettere in relazione le tendenze nel correggere e la formazione dell’insegnante, il suo essere o non essere parlante nativo di italiano, ecc.

Se vi va, eseguite il test e fateci sapere che tipi di correttori siete, io l’ho fatto tempo fa sul libro ma mi rimetto in gioco, stavolta on line, e poi vi farò sapere…

Buon lavoro!

La moda del modo congiuntivo

Reduce dal ruolo di invigilator durante l’esame di fine semestre del IV anno, quasi tutto basato sul modo congiuntivo in tutti i suoi tempi e con tutte le sue irregolarità, ed in cui il congiuntivo oltre che per le temute subordinate, veniva usato nelle frasi con i verbi di opinione, accolgo con piacevole sorpresa un blog, che già dal solo link la dice tutta: http://salviamoilcongiuntivo.blogspot.com; ho letto del blog sul settimanale DIARIO, n° 2-3 del 2007, a p. 25.

L’articolo di DIARIO è assai più dettagliato del blog, che attualmente è “under construction”. L’iniziativa consiste nel creare una rete di supporters del modo congiuntivo, che ne incentivino l’uso (ma come?) e, da quanto ho capito, che raccolgano esempi di cattivo o mancato uso. L’idea è venuta alla II B della scuola secondaria “Padre Costanzo Beschi” di Castiglione delle Siviere, in provincia di Mantova, classe che ha costituito anche un comitato, dal nome SIC, Salviamo Il Congiuntivo. L’intento è quello di salvaguardare l’uso del modo verbale, che da noi parlanti madrelingua subisce continui attacchi, anche se nell’articolo si punta il dito soprattutto verso le categorie dei politici e dei giornalisti che invece di usarlo e salvaguardarlo, lo trascurano e umiliano. L’iniziativa mi colpisce ma non so se mi convince, andiamo oltre…

Quello che mi ha portato a scrivere il post è lo stupore provocatomi dalla lettura delle regole dell’uso del congiuntivo (il file è facilmente reperibile sul sito). Nel decalogo, infatti, non sono minimamente tenuti presente i verbi di opinione. Sul blog l’uso del modo congiuntivo viene presentato così:

IL MODO CONGIUNTIVO E’ IL MODO DELLA POSSIBILITA’: Il congiuntivo si può usare nelle frasi indipendenti (quelle che stanno in piedi da sole, con un solo verbo nel periodo) o in quelle dipendenti (più verbi nel periodo) più spesso: il congiuntivo, cioè, dipende da un altro verbo.

Seguono vari esempi dell’uso in frasi indipendenti, tipo “Si segga Signora!, “Sentissi che musica!”, “Che l’abbia dimenticato!” e “Sia pure come dici tu!”; e poi in frasi dipendenti cioè dopo “sebbene, affinché”, dopo “è giusto, è necessario”, con verbi come “sperare, volere” ed in ultimo con i pronomi indefiniti come “chiunque, qualunque”.

Questo tipo di classificazione mi riporta alla memoria lo schema dell’uso del congiuntivo di VOLARE, della casa editrice Alpha&Beta, che nelle ultime pagine del libro dello studente presenta un compendio grammaticale sintetico, ma molto dettagliato ed esaustivo. Qui, però, i verbi di opinione non sono trascurati, anzi, l’uso del congiuntivo con suddetti verbi, è annoverato, ma qui il modo congiuntivo è ritenuto come una scelta stilistica. Cioè se devo essere più formale o se devo parlare e scrivere in modo più curato, allora con alcune categorie di verbi è meglio adottare il congiuntivo. Quindi, non obbligatoriamente, posso usare il congiuntivo con: piacere, dispiacere, essere felice, sorpreso, oppure con espressioni come: è bello che, è naturale che, se voglio scrivere e parlare in un registro più elevato. Per i verbi come pensare, ritenere e sembrare, l’uso del congiuntivo sottolinea la soggettività di quello che esprimo. Questo il SIC lo ignora: Che sia una svista? Che sia una presa di posizione?

A fare i minuziosi potrei aggiungere che tale comitato non tiene di conto nemmeno dell’uso facoltativo del congiuntivo nelle interrogative indirette, dove, si legge su VOLARE, il modo serve per sottolineare la sorpresa, l’incomprensione o lo stupore: “Non so se sia opportuno farlo, mi domando cosa abbia in mente, mi ha chiesto dove stessi andando“.

Rimango quindi un po’ perplessa circa gli intenti di questo comitato, ma confesso che spesso anch’io preferirei sentire coniugati molti più congiuntivi, soppiantati dall’indicativo. Però visto che come insegnanti abbiamo delle responsabilità, dobbiamo chiarirci le idee ed agire di conseguenza ed essere pronti ad accettare questo nuovo ruolo del congiuntivo e dell’indicativo…

E’ per questo che resto contatterò il comitato SIC, perché sono proprio curiosa, voi no?

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L’italiano contemporaneo

Autore: Paolo D’Achille
Titolo: L’italiano contemporaneo
Editore: Il Mulino
Anno: 2003

Se a qualcuno fosse sfuggito, consigliamo di trovare una scusa e correre in libreria ad accaparrarsi L’italiano contemporaneo di Paolo D’Achille.
Un libro scritto bene, chiaro, interessante e a volte illuminante sulla nostra lingua in continua evoluzione.
Di seguito la scheda di presentazione dell’opera:

Il volume intende presentare l’italiano di oggi ai vari livelli di analisi linguistica, dalla fonetica e fonologia alla morfologia flessiva e lessicale, dalla sintassi al lessico (compreso il settore dell’onomastica, in genere trascurato nelle trattazioni generali). Sono affrontati tra l’altro alcuni aspetti di carattere variazionale particolarmente significativi, con capitoli dedicati al parlato, allo scritto, al trasmesso e approfondimenti sul linguaggio giovanile, sulle varietà regionali e sulla lingua dei semicolti. Per ogni livello di analisi linguistica sono messi in rilievo tanto gli aspetti strutturali quanto le “linee di tendenza”, vale a dire le possibili evoluzioni dell’attuale sistema.

Indice: Premessa. – I. La lingua italiana oggi. – II. Onomastica. – III. Lessico. – IV. Fonetica e fonologia. – V. Morfologia flessiva. – VI. Morfologia lessicale. – VII. Sintassi. – VIII. Le varietà parlate. – IX. Le varietà scritte. – X. Le varietà trasmesse. – Conclusioni. La città della lingua. – Bibliografia. – Indice analitico.

Paolo D’Achille è professore straordinario di Linguistica italiana nell’Università di Roma Tre. E’ autore tra l’altro del saggio “L’italiano dei semicolti” per la “Storia della lingua italiana” a cura di L. Serianni e P. Trifone (Einaudi, 1994), di “Sintassi del parlato e tradizione scritta della lingua italiana” (Bonacci, 1990) e di “Breve grammatica storica dell’italiano” (Carocci, 2001).

Libri – L’italiano settoriale

Le maggiori case editrici di libri di italiano per stranieri hanno investito nel proporre volumi per l’apprendimento delle lingue settoriali.
Sono sempre più numerose infatti le richieste di corsi di lingua orientati ad acquisire competenze linguistiche riguardo ad uno specifico campo di conoscenze, interesse determinato generalmente da esigenze lavorative.
Proponiamo qui una breve carrellata di quello che offre il mercato, suddiviso per aree tematiche.

Invitiamo i lettori ad integrare la lista attraverso un commento che potrete fare cliccando sotto al post.

Italiano commerciale e degli affari:

G. Pelizza, M. Mezzadri – L’italiano in aziendaGuerra, 2002
Può essere utilizzato sia come testo di base per un corso di italiano per gli affari e per il commercio, sia come strumento di supporto per il linguaggio settoriale in corsi di italiano dal livello pre-intermedio, all’intermedio/avanzato.

S. Catena – Introduzione al marketingGuerra, 1998


D. Forapani, G. Pelizza – L’italiano in azienda (collana: italiano settoriale) – Guerra, 2000

Un kit (libro, cd-rom, audiocassetta, videocassetta) composto da una Unità introduttiva e sei Unità tematiche. Ogni unità è costituita da segmenti didattici di comprensione orale su video o audio, segmenti didattici di comprensione scritta corredati da esercizi, oltre a numerose attività di produzione orale scritta.

N. Cherubini – L’italiano per gli affari, Bonacci, 1992
Il testo è incentrato sulla lingua e la cultura degli affari in Italia. Il successo in affari è visto sia come forma di comportamento culturale, sia come area di utilizzo di conoscenze linguistiche settoriali.

M. Spagnesi – Dizionario dell’economia e della finanzaBonacci, 1994
Il volume intende essere uno strumento di facile e rapida consultazione per coloro che per vari motivi si trovano ad affrontare testi di economia in lingua italiana.

L. Incalcaterra McLoughlin, L. Pla-Lang, G. Schiavo-Rotheneder – Italiano per economistiAlma, 2003
Il libro si rivolge a studenti, ricercatori e professionisti stranieri che hanno bisogno di usare l’italiano dell’economia per la loro attività. Si indirizza a un pubblico con una conoscenza dell’italiano di livello pre-intermedio e arriva fino a un livello avanzato.

Italiano giuridico:

Una lingua in preturaBonacci, 1996
L’opera si rivolge agli studenti con una conoscenza di base dell’italiano, che intendono accedere a testi scritti e orali affrontati nei corsi di laurea in Giurisprudenza e Scienze Politiche.

D. Forapani – Italiano per giuristi Alma, 2003
Il libro si rivolge a studenti, ricercatori e professionisti stranieri che hanno bisogno di usare l’italiano del diritto per la loro attività. Si indirizza quindi a un pubblico con una discreta conoscenza dell’italiano (livello intermedio o avanzato) e del mondo giuridico in generale.

Italiano della medicina:

D. Forapani, G. Pelizza – L’italiano della medicina 1 (collana: italiano settoriale) – Guerra, 2000
Un kit (libro, cd-rom, audiocassetta, videocassetta) composto da una Unità introduttiva e sei Unità tematiche. Ogni unità è costituita da segmenti didattici di comprensione orale su video o audio, segmenti didattici di comprensione scritta corredati da esercizi, oltre a numerose attività di produzione orale scritta.

Dica 33Bonacci, 1994
Dica 33 risponde alle esigenze di formazione linguistica per scopi accademici degli studenti stranieri che, già in possesso di una conoscenza di base dell’italiano, intendono avvicinarsi e approfondire gli aspetti linguistici che possono essere affrontati nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia.

D. Forapani – Italiano per mediciAlma, 2004
Il libro si rivolge a studenti, ricercatori e professionisti stranieri che hanno bisogno di usare l’italiano della medicina per la loro attività. Si indirizza quindi a un pubblico con una discreta conoscenza dell’italiano (livello intermedio o avanzato) e della medicina in generale.


Italiano per il turismo:

C. Kernberger – L’Italiano nel Turismo, Guerra, 1995
Un testo di lingua italiana per studenti di istituti professionali e scuole alberghiere e per operatori nel campo turistico che, da un livello di principianti assoluti e non, vogliono acquisire subito gli strumenti comunicativi necessari per il loro lavoro.

E. Ballarin, P. Begotti – Destinazione ItaliaBonacci, 1999
Questo volume presenta un ampio ventaglio di situazioni tipiche del mondo del turismo, mostrando e discutendo un’ampia tipologia di testi, dalla telefonata al fax, dalla lettera al dépliant.

Giochi senza frontiere

Giochi senza frontiere

Titolo: Giochi senza frontiere
Autori: Paolo Torresan – Roberta Ferencich
Edizioni: Alma
Anno: 2005

Paolo Torresan e Roberta Ferencich sono gli autori di questo libro che altro non è che una vastissima ed originale raccolta di giochi didattici rivolti non solo ad insegnanti di italiano L2/LS, ma anche a docenti di altre lingue, di ogni ordine e grado, che abbiano interesse a utilizzare il gioco come strumento per sviluppare nello studente capacitù di apprendimento. Il motto del volume potrebbe essere: imparare senza accorgersi di imparare e senza far fatica, stimolando la creatività e il coraggio di sperimentare.

Le attività prettamente linguistiche, pur facendo la parte del leone, sono incastonate in una vera e propria filosofia del gioco come attività ricreativa, motivazionale, energetica, multisensoriale. Pertanto, accanto alle attività più classiche di comprensione e produzione orale e scritta, sono presentati anche moltissimi giochi per favorire la concentrazione, migliorare la dinamica di gruppo, rompere il ghiaccio, aprire e chiudere una lezione o un corso, formare gruppi o coppie, separare momenti diversi della lezione, creare rilassamento o ricaricare le energie.

Ogni attività prevede una scheda per l’insegnante (spesso accompagnata da materiale fotocopiabile) con istruzioni chiare e dettagliate su obiettivi e svolgimento.

Alunni con cittadinanza non italiana

Titolo: Alunni con cittadinanza non italiana. Scuole statali e non statali – anno scolastico 2004/2005
Autore: MIUR – Direzione Generale per i Sistemi Informativi e Direzione Generale per lo Studente
Editore: MIUR
Anno: 2005
Genere: Intercultura

Si avvicina a 400.000 il numero di alunni stranieri presenti nella nostra scuola. Provengono da 187 Paesi del mondo e rappresentano una percentuale che supera il 4% della popolazione scolastica complessiva.
Anche quest’anno il Ministero approfondisce con la nuova indagine sugli alunni con cittadinanza non italiana i diversi aspetti di una realtà sempre più stabile e strutturale.

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