L’emula di Madameweb

 

C’è un’altra professoressa che fa sfoggio della propria formosit , questa volta su un calendario. Possiamo dare le sue generalit perché sono gi in circolazione: Paola Lauretano, insegnante di economia all’Alberghiero di Montoro Inferiore. Anche lei ammette di avere un buon rapporto con i suoi studenti, che hanno gi sfogliato il calendario in cui appare anche senza veli o quasi. Gli studenti hanno apprezzato le sue pose, va forte agosto, ma anche novembre è abbastanza quotato… Nessuno però grida allo scandalo, non ci sono genitori indignati, il Moige festeggia incurante il Carnevale, il Dirigente Scolastico sembrerebbe plaudere, o forse è ancora perso nella pagina di marzo….Il calendario va a ruba, ed anche la famiglia Mulino Bianco ne acquista una copia e la professoressa non si sente una “sexy prof”, perché rispetto al lavoro di altre colleghe, coinvolte volontariamente in filmati e manifestazioni hard (vedi il titolo del post, per fare un esempio), afferma: “Gli altri episodi di cronaca sono distanti anni luce dal mio calendario. Che trovo, ripeto, molto elegante e glamour.”

E adesso sarete voi a spiegarmi perché non è stata rimossa dal suo incarico.

Indovina, indovinello: ma chi è la Boralevi???

e soprattutto, che vuole?

Ho scritto questo post di getto due giorni fa…

Oggi (giovedì 17-01; N.d.R.) JMU è chiusa a causa della neve. Non nascondo la gioia di poter recuperare la lezione sabato 26, ma pazienza, in cambio ho tutta una giornata per dedicarmi a tutto quello che ho rimandato a causa del tran-tran…

Per esempio: sfogliare amenamente Donna Moderna, versione tascabile, prestatami da una collega (che confessa di averla comprata solo per combattere la noia, durante il lungo volo transoceanico di ritorno, le credo!). E così tra una pubblicità di creme anti-età, la solita rubrica di Morelli, un’intervista a Daniela Mezzogiorno e un confronto tra le due Lady Sarkozy, arrivo alla rubrica: “Le ragioni del cuore”, di Antonella Boralevi. Tra un occhio che scruta il frigo e l’altro che scorre tra le righe, mi intrattengo sulla prima lettera. Scrive una 23enne, insoddisfatta della propria vita lavorativa, piena di oneri. La ragazza confessa di non sopportare più i suoi ritmi di lavoro, ma di non avere il coraggio di cambiare, perché il suo è un posto sicuro. Anche perché si chiede: ma siamo sicuri che poi mi sentirei meglio? Cioè, il mio malessere, da cosa è originato visto che anche sentimentalmente sono appagata?
Voi cosa le consigliereste?

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se potessi avere…

Da www.repubblica.it

Se potessero avere mille euro al mese, dicono che sarebbe una vittoria per l’universit e la ricerca italiana. Poi certo avrebbero qualche soldo in più per pagare un affitto; comprare libri; vestire e mangiare. “Pretesa minima” la giudicano: richiesta che ha dell’essenziale se confrontata con altre realt europee, eppure finora per i dottorandi italiani “è stata solo un sogno”. Finora. Perché qualche spiraglio di cambiamento c’è ed è il risultato di una campagna partita circa sei mesi fa su Internet e arrivata in Parlamento.

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A lezione con Madameweb

 

Nei film degli anni 80, con un Alvaro Vitali (Pierino) più che in forma, non facevano scandalo le guepiere che le sue maestre (Pierino frequentava le elementari) esibivano da sotto la cattedra. Lo screanzato era lui, che voleva guardare le cosce dell’insegnante ad ogni costo. Anche per il più libidinoso dei Dirigenti Scolastici la maestrina in mini era coscienziosa e virtuosa, proprio come la maestrina dalla penna rossa di De Amicis. Ed il pubblico faceva risate grasse e strizzava l’occhio a Pierino.

Le formosità delle insegnanti destano sempre la nostra attenzione, un po’ come le partite del campionato il lunedì mattina, ed infatti fa molto parlare in questi giorni la vicenda della professoressa di Pordenone: Anna Ciriani ex-catedra, Madamweb su youtube. In poche parole il lavoro, o meglio, l’attività extra-scolastica con cui la Prof. Ciriani ha pensato di arrotondare lo stipendio, non è stata considerata compatibile con il suo ruolo di educatrice. Ahime, in questo caso, anche il più bel corpo, se mostrato senza pudori su internet o in una fiera, non fa più strizzare l’occhio, ma puntare il dito. Tanto che la prof, prima allontanata dalle Scuole Medie, poi mandata ad insegnare in una scuola serale a degli extra-comunitari, è stata definitivamente sospesa.

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No al suicidio dell’italiano

Segnalato da Carolina:

di Magdi Allam

Aiuto, stiamo «suicidando» la lingua italiana! Dalla pubblica amministrazione alla scuola, dalla sanit alla giustizia, dalla religione alla sicurezza, dal lavoro alla pubblicit , ci affanniamo a persuadere le menti e a conquistare gli animi degli immigrati comunicando con decine di idiomi diversi, mobilitando un esercito di mediatori linguistico-culturali, anziché chiedere ed esigere che siano degli ospiti— che accogliamo dando loro l’opportunit di migliorare la loro condizione di vita — a conoscere e a dialogare nella nostra lingua nazionale.

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Giornata mondiale degli insegnanti

La giornata mondiale degli insegnanti di quest’anno ha come parola d’ordine: “Insegnanti di qualit per un’istruzione di qualit ”.

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Ascolta la musica e impara a parlare

ROMA – Genitori in ansia per i bimbi alle prese col nuovo anno scolastico? Non obbligateli ore e ore sui libri, meglio un corso di musica che sembra aiutare a potenziare le capacit verbali, di lettura ed esposizione. E’ quanto emerge da uno studio eseguito da Gabriella Musacchia presso la Northwestern University in Illinois e pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze ‘PNAS’. I neurologi hanno infatti dimostrato che la pratica dello studio della musica potenzia dei meccanismi neurali rilevanti anche per il linguaggio. Tra effetto Mozart e quoziente intellettivo, è un crescendo di studi che dimostrano come la musica, l’ascolto ma soprattutto lo studio, può modificare alcune funzioni cerebrali e migliorare le performance in altri campi cognitivi. Poiché la musica è una esperienza multisensoriale, i neurologi hanno voluto vedere se studiare musica avesse anche influenza sulle capacit linguistiche. Così gli esperti hanno coinvolto un gruppo di musicisti con più o meno anni di pratica alle spalle e persone che invece non avevano mai studiato musica, facendo ascoltare loro brani (in audio o video) musicali o la voce di persone che parlano. I neurologi hanno studiato le reazioni del loro cervello misurando l’attivit neurale dei partecipanti con degli elettrodi.

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Scuola moderna

Ed ecco le ultime grandi innovazioni apportate alla nostra scuola…

da Repubblica.it

Tabelline, grammatica, sintassi, nomi di fiumi, mari, monti sin dalle elementari, storia del Novecento in terza media: sono le priorit dei curricoli scolastici della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

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Produzione libera di parolacce, con o senza ‘mi’..

L’evoluzione semantica e quindi la sorte del patrimonio lessicale della lingua italiana è, ancora una volta, nelle mani della Corte di Cassazione. Questa volta il suo inappellabile verdetto ribalta un precedente giudizio, che non considerava offensiva l’epressione ‘mi fai schifo’. In precedenza il Tribunale d’Appello di Monza aveva assolto l’imputato che si era rivolto con questa espressione ad una donna. Infatti ‘la frase non era offensiva perché l’uomo usando “la particella pronominale mi” invece che la semplice espressione “fai schifo”, avrebbe manifestato un’opinione soggettiva” anziché un’offesa.’

La Cassazione sancisce invece che il peso della particella pronominale è nullo, perché con una tale espressione gli intenti offensivi sono innegabili.

Quindi d’ora in poi facciamo attenzione perché ‘Dire “mi fai schifo” ad una persona può costare il risarcimento danni per reato di ingiuria’, per non rischiare nessuna conseguenza conviene, come vi rammentavo in questo post di alcuni giorni fa, elargire ‘vaffa’ …a volont !

… probabilmente se avesse saputo che avrebbe potuto sparare raffiche di ‘vaffa’, senza subirne conseguenze legali, verso un tizio che le stava rivolgendo pesanti apprezzamenti, questa diciottenne romana non avrebbe subito denunce di nessun genere…

OooOO00 Mumble Mumble OooOO00

Il giro di Heschl

Quanto è facile imparare una lingua?
Lo decide quell’area del cervello

CHICAGO – Si chiama giro di Heschl. E’ la parte del cervello che racchiude la corteccia uditiva, ossia quell’area che presiede alla percezione dei suoni. Ma dalle sue dimensioni dipende anche un’altra capacit , quella di imparare più o meno facilmente una lingua straniera.

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