Tutta la vita in 8 minuti

Quindici minuti per decidere una vita

da Gli altri noi – storie di immigrazione, su Repubblica.it

Avviate il cronometro e immaginate di raccontare a uno straniero sconosciuto gli anni più importanti della vostra vita. Avete un quarto d’ora ma il tempo effettivo – considerando che ogni frase va tradotta dall’interprete – è circa la metà. Sette-otto minuti, dunque. Concluso l’esperimento, domandatevi se il vostro interlocutore si è fatto un’idea precisa di chi siete. E’ molto importante. Deve, infatti, decidere sul vostro futuro. Se gli avrete fatto una buona impressione, vi concederà di continuare a vivere. Se non ci sarete riusciti, vi condannerà a essere dei fantasmi. Non potrete lavorare, non avrete un documento di identità e al primo controllo di polizia sarete imprigionati e poi espulsi.

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Italia.it – non è mai troppo tardi

 

cetriolo2Eccoci alla terza puntata della saga legata al portale che dovrebbe (e premettiamo che lo fa egregiamente!) diffondere urbi et orbi la fama del Bel Paese.

Dopo l’apertura e la chiusura, finalmente un personaggio di spessore se n’è assunto la responsabilità! Si tratta di Michela Vittoria Brambilla, fondatrice dei Circoli per la libertà nonché dell’emittente satellitare TV della libertà.

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La rivincita del grembiulino

“Meno griffe e più decoro”.
A scuola tutti con il grembiule: ecco la proposta del neo ministro dell’istruzione.
C’è sempre una ragione valida per una proposta oziosa e che sarebbe degna di gossip se non fosse così deprimente.

Resta, però, la ragione alla radice.

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Porgetelavoil’altraguancia! 2

In questo 2 giugno in cui si festeggia la Repubblica Italiana, mi arriva la segnalazione da un concittadino di questo signore, sindaco amato e odiato, che si chiama come un biscotto ma che è tutto fuor che dolce.

Non avrei mai pensato che il razzismo arrivasse a tanto. A prendersela non più solo con le persone ma addirittura con gli animali.

Invito gli increduli qui, dove il sindaco di Treviso Gentilini propone la messa al bando delle razze di cani immigrate. “Noi non vogliamo razze di cani stranieri” è il suo slogan. E c’è anche chi annuisce…

SOS: salviamo gli IIC

ricevo da Gian Mauro, che ringrazio

letta così su ildueblog e su due piedi…

la notizia è abbastanza qualunquista, ma anche molto allarmante:

Roma, 11 mar. – (Adnkronos) – Abolizione degli Istituti Italiani di Cultura, adeguamento della legge elettorale per gli italiani all’estero e, soprattutto, grande attenzione per i giovani italiani di seconda e terza generazione, puntando sulla scolarizzazione e sulle scuole gratuite o semi gratuite convenzionate con le comunita’ italiane: su questo punta il programma de La Destra per gli italiani nel mondo che presenta, nelle liste delle varie Circoscrizioni estere, nomi gia’ noti, imprenditori e professionisti pienamente integrati nei Paesi che li ospitano e attivi all’interno delle associazioni che rappresentano gli italiani nel mondo.

Analfabeti d’Italia

Secondo un articolo di Tullio De Mauro apparso su Internazionale 734 del 6 marzo 2008 “solo il 20 per cento degli adulti italiani sa veramente leggere, scrivere e contare”.

Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un’altra, una cifra dall’altra. Trentotto lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà   una scritta e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità   di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile. 

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? L’italiano al terzo posto?

Riprendo l’articolo tratto da Il sole 24 ore di cui abbiamo parlato qualche giorno fa per allegarvi la risposta (con successiva replica di Ossola) di Armando Gnisci, professore di Letterature Comparate alla Sapienza di Roma.

La discussione diviene polemica incandescente. Il senso di cosa sia cultura e del significato del concetto di identità   infuoca gli animi e il tutto diviene, mi sembra, molto interessante, seppur questi personaggi tengano un po’ troppo a gonfiare il petto con citazioni storico letterarie da fiume in piena. Ma la mia è solo un’opinione…

Ecco qui: La guerra europea delle lingue. L’articolo è segnalato ancora da Iuri.

Educare alla pace…

Mantova, rissa fra due maestre, i bambini fuggono in lacrime.

Violenta colluttazione, in classe, fra due insegnanti di una scuola materna. All’origine la gelosia: la più giovane aveva il posto fisso, la più anziana era part time.

 (da repubblica.it)

L’italiano al terzo posto

La lingua italiana in Europa e l’aspirazione a proporsi come lingua “elettiva”. Per ambire a tanto è la nostra cultura a dover ritrovare se stessa. Primo obiettivo: superare i luoghi comuni e divenire (o forse tornare ad essere) “non un cumulo di rovine, di folclore, di spaghetti e P38, ma una sapienza in cui valga la pena immergersi e un poco identificarsi”.

Un interessante articolo di Carlo Ossola da Il Sole 24 ore (segnalato da Iuri).

Scaricate qui il pdf: L’italiano al terzo posto.

Attenti al lupo… e agli IIC…

L’intento di questo post, che narra di scambi controversi su due ML molto frequentate e conosciute, è puramente informativo. Non so quanti ne siano a conoscenza, spero in molti, dopo il post. Con la presente vorrei anche esprimere solidarietà a tutti i colleghi coinvolti. Che poi ognuno tiri le sue conclusioni…

Per la prima storia, è tutto verificabile negli archivi della ML [Ita_L2], gli archivi sono consultabili per i soli iscritti.
Per la seconda storia, ho utilizzato gli scambi di mail che sono tuttora nella mia casella di posta elettronica, visto che dall’archivio della ML [I-S] sono stati cancellati.

Mettetevi comodi, che la faccenda è lunga…

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