Lo dico apertamente: sono d’accordo!
da repubblica.it
Brutti voti? Colpa dei docenti noiosi
Guerra ai prof che non coinvolgono
Lo dico apertamente: sono d’accordo!
da repubblica.it
Brutti voti? Colpa dei docenti noiosi
Guerra ai prof che non coinvolgono
secondo alcune stime il 14% dei ragazzi australiani soffre di problemi mentali
Australia, bandite le correzioni con la penna rossa, troppo stress per gli studenti
Il rosso è considerato un colore che stimola la violenza e amplifica il disagio psicologico
SYDNEY (AUSTRALIA) – Niente penna rossa per i ragazzini australiani: nelle nuove policies decise dal Ministro della Salute Stephen Robertson, c’è anche una raccomandazione specifica sulla necessità di evitare la penna rossa per sottolineare gli errori. In particolare nel Good Mental Health Rocks kit, destinato a 30 scuole dello stato del Queensland e finalizzato a smorzare il disagio sociale e l’aggressività nei giovanissimi, si offre ai docenti una serie di strumenti e consigli per migliorare lo stato psicologico degli allievi e si bandisce la penna di color rosso, considerato un colore che stimola la violenza e amplifica lo stress.
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Ogni volta che ho cliccato sul link di Glottrotter tra i “blog amici”, ho sempre avuto l’opportunita’ di leggere post interessanti, scritti con arguzia e competenza. Post che raccontavano storie di vita vissuta, o meglio, lavoro vissuto, in cui spesso mi ritrovavo. Ho riso molte volte leggendo le sue pagine. Ho commentato spesso i post, ma lo ammetto, ho il commento facile, in generale.
Oggi, ho cliccato sul link e ho pensato “Che bello”, c’era un articolo fresco fresco di giornata, 28 ottobre. Poi pero’ dopo le prime righe, l’entusiasmo ha lasciato il posto allo sbigottimento: ho continuato a leggere con impazienza, d’altronde la lettura scorre facile quando Glottrotter scrive, ma il contenuto mi piaceva sempre meno, egoisticamente parlando.
Da Repubblica.it, un articolo: “Nel Belpaese dell’intolleranza, il microrazzismo del quotidiano” a proposito della deriva razzista dell’Italia. Uno sguardo obiettivo, preoccupante, che mi ha lasciata con le lacrime agli occhi.
E cicliegina della torta, quest’altra notizia, di una patente ritirata ad un guidatore perche’ omosessuale.
Non mi riconosco in questo paese di cui insegno la lingua e che mi ha dato i natali ed il passaporto.
Quanto e’ difficile…
Sinceramente?
Non sono d’accordo con l’articolo, interessante, segnalato da Piroclastico. Sarà perché sono sempre stato uno degli studenti peggiori delle classi che ho frequentato. Da www.repubblica.it.
I ragazzi più ottimisti e coraggiosi sono anche quelli che evitano di copiare
Ribattezzati “academic heroes”, hanno un rapporto più sereno col prossimo
Chi non copia ha più personalita’
Studio Usa riabilita i “secchioni”
Scagli la prima penna chi è senza peccato: più o meno tra i banchi abbiamo copiato tutti. Passarsi il compito è un rito di iniziazione e chi non copia o non fa copiare, dalle elementari alla maturità, viene inserito nella “black list”. Eppure, secondo uno studio americano, la filosofia del massimo risultato con il minimo sforzo è tipica degli elementi peggiori. Pavidi, disonesti, ipocriti e tutt’altro che generosi, i “copioni” sarebbero ragazzi privi di personalità. Ben altro discorso varrebbe per gli studenti abituati a fare da sé, che non solo sarebbero tendenzialmente allegri e ottimisti ma anche dotati di una forte personalità.
Spero che l’urlo, a cui si associa anche Kappa, giunga limpido fino a Cortina.
Di seguito l’articolo.
Da queste serate calde d’estate, emergono funghetti velenosi.
Questa notizia è stata segnalata da Piroclastico, l’articolo che la riporta stavolta è preso da Il manifesto del 17 agosto:
Professori-sceriffi, a scuola con la pistola
Texas, la decisione di un preside «per evitare le stragi»
Matteo Bosco Bortolaso – NEW YORK
Come evitare le sparatorie nelle scuole d’America? Per un dirigente scolastico di uno sperduto istituto del Texas la risposta è semplice: con i professori-sceriffi. Dal 25 agosto, con l’inizio delle lezioni, gli insegnanti della piccola scuola di Harrold potranno portare le pistole in classe. L’obiettivo, secondo David Thweatt, il responsabile dei 110 studenti, è di evitare nuove, terribili stragi come quelle del Virginia Tech o di Columbine.
L’articolo è troppo gustoso per lasciarlo scappare. Da www.repubblica.it
ROMA – Le ultime vittime della delocalizzazione sono i poliziotti italiani. Nel 2007 si sono visti recapitare le nuove divise con la scritta “polizzia”. Proprio polizia con due “z”. Risultato: inutilizzabile tutto l’immenso stock, prodotto in Polonia. Tutta colpa della stretta sulle spese. La pubblica amministrazione aveva stabilito che per le forniture gli apparati dello Stato dovevano scegliere i contratti al massimo del ribasso. Il che aveva costretto chi si occupa della fornitura del vestiario per i poliziotti ad abbandonare la ditta italiana fornitrice e a firmare il contratto con una società polacca.
Spero solo che il polacco che ha la responsabilità dell’errore ortografico non sia stato un mio studente, altrimenti potrei essere denunciato per vilipendio…
A me, personalmente, è una questione che non ha mai appassionato. Ma a molti interesserà.
Il governo italiano sta promuovendo un piano per difendere l’uso dell’italiano all’interno dei lavori della Commissione Europea. La Dante Alighieri, con un notiziario, ha inviato agli iscritti un articolo in cui si chiariscono i termini e le modalità dell’intervento.
Per leggerlo basta seguire il link.
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