I compiti a casa

Negli ultimi mesi sento sempre più discussioni su questo argomento.

Personalmente penso che i compiti a casa siano poco democratici (a casa non tutti hanno le stesse possibilità di ritagliarsi uno spazio e un tempo per studiare. Inoltre penso che al di fiori della scuola tutti dovrebbero avere il proprio tempo libero) e siano lo specchio di una scuola in cui le ore in classe vengono trascorse tra spiegazioni e interrogazioni, cioè lasciando gli studenti in una situazione di passività devastante.

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E-Journall, una nuova rivista di Linguistica Applicata


Sta per nascere, ma per gli addetti ai lavori è formalmente già nata, E-Journall, una nuova rivista accademica online, ad accesso libero e gratuito, che si propone di pubblicare lavori di ricerca nell’ambito della linguistica applicata in inglese, italiano e spagnolo, in particolare nelle seguenti discipline: Sociolinguistica Applicata, Pragmatica Applicata, Discorso ed Interazione nella Classe di Lingua, Metodi e Pratiche d’Insegnamento delle Lingue, Fonologia e Fonetica Applicate, e il Comico nella Didattica delle Lingue.

Qui il comitato scientifico e di redazione.

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Eh?

Per gli scienziati “Eh?” è la prima parola universale! L’unica condivisa da tutte le lingue.

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L’Italietta di oggi

Conoscenza delle lingue straniere sotto la media, poche esperienze di studio all’estero e brevi viaggi fuori dai confini nazionali, il sogno di trovare lavoro in Italia. Ma anche poco ambiziosi, spaventati dal mondo globalizzato, troppo legati alla famiglia e al contesto sociale dove sono cresciuti. Insomma, i ragazzi italiani sono meno aperti all’estero rispetto ai loro ‘cugini’ europei.

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La linguaccia

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Non sempre la lingua è bella. A volte, spesso è brutta. Altre volte, come nell’immagine che accompagna questo articolo, diventa un’inconsapevole linguaccia che si prende gioco dei significati e cambia umore, il tutto per eccesso di zelo istituzionale da parte di chi la tira fuori.

Più grave è quando la linguaccia viene messa in faccia a chi non può capirla proprio affinché non venga capita, proprio per far sì che la comprensione sia vanificata da una forma arzigogolata e involuta. È questa una lingua che crea disparità sociale, che chiude porte e tiene fuori, che è lo specchio della cultura di un Paese che ambisce a definire spazi di potere in luogo dell’inclusione.

Un decennio fa si discuteva molto dell’abbandono del burocratese che oggi, a quanto pare, sta tornando in grande spolvero, come ci racconta un articolo segnalato da Piroclastico.

“All’uopo” e “obliterare”: il ritorno del burocratese

Uffici pubblici: la lingua chiara non è più un obbligo. La norma era stata introdotta 12 anni fa: i cittadini dovevano capire senza essere costretti a decifrare Era prevista la nascita di una task force di esperti con un numero di telefono “sos lingua”. Ma tutta l’operazione è stata soltanto una sconfitta…

[continua a leggere l’articolo su repubblica.it]

 

 

Presseurop

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Chi crede che gli studenti abbiano capito il testo loro proposto è, a mio parere, un ingenuo. Basta scavare un po’ più a fondo rispetto alle quattro domandine a scelta multipla cui hanno risposto correttamente per scoprire assai spesso che hanno capito molto meno di quello che dovrebbero. Continua a leggere

Lingue in agonia

Come ci dice un articolo di repubblica.it, sono tante le lingue che stano agonizzando, e non parliamo di lingue minori.

E la rivoluzione linguistica parte proprio da qui, dal web.

Qui, leggi l’articolo.

 

2 giugno senza gli italiani in Messico

Paradossale, ma segno dei tempi.


2 giugno in Messico, se l’ambasciatore non invita i cittadini

di Federico Mastrogiovanni | 30 maggio 2012

Su twitter l’hashtag #no2giugno unisce le voci di tanti italiani che si sono stufati degli sprechi e del cinismo di una classe politica sempre più lontana dal mondo e sempre più autoreferenziale, in un coro di “no” alla inutile e ottocentesca parata militare tradizionale per festeggiare la nascita della Repubblica.

In Messico il 2 giugno si è sempre festeggiato nel bellissimo giardino dell’Istituto Italiano di Cultura, che apriva le porte a tutti gli italiani, almeno per un giorno, a ricordare l’importanza della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica attraverso il referendum.

L’anno scorso proprio l’ambasciata in Messico si è distinta per la sua assenza, non dando alcuna informazione su come si dovesse votare per l’importante referendum del 12-13 giugno. Alcuni di noi hanno partecipato a un piccolo flash mob, per sensibilizzare i connazionali più disattenti e questo è stato causa di enorme indignazione da parte dei funzionari pubblici italiani. Qualcuno ha anche udito l’ambasciatore Spinelli gridare “questi qui dentro non ci mettono più piede”. Un ambasciatore che minaccia dei cittadini italiani di non mettere più piede in territorio italiano.

Continua a leggere l’articolo su Il fatto quotidiano

 

 

La paghetta

Diciamo che non è condizione sufficiente, ma necessaria sì…

Se il prof è ben pagato lo studente rende di più

Uno studio Ocse sui dati Pisa 2009 prova che se i i docenti sono meglio retribuiti e più motivati anche gli allievi hanno prestazioni soddisfacenti. E per raggiungere buoni livelli occorre evitare i sistemi troppo selettivi

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La scuola

 

La scuola sarà sempre meglio della merda, scriveva Don Milani nel 1967. Ma anche quella dei Popoli Padani?

Vi invito alla lettura di questi due articoli.

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