A che servono i voti?

Penso che le riflessioni contenute nell’articolo di Christian Raimo, che vi propongo oggi, possano essere d’ispirazione soprattutto per noi che abbiamo a che fare con stranieri, ancor di più se in un contesto L2. Perché sono tanti i casi in cui è la “valutazione a determinare la performance e non la performance a determinare la valutazione”.

Leggi l’articolo: A che servono i voti a scuola? Dal blog minima & moralia.

 

Il boom delle #paroleorrende

Oggi la raccolta di #paroleorrende (l’hashtag sta a significare che la cura non può che essere omeopatica) impegna su Facebook molte persone, che – in una specie di trance agonistica – propongono ciascuna le proprie parole-tabù, le bestie nere, le espressioni-orticaria. Il Fatto quotidiano fa le sue riflessioni, che vi invitiamo a leggere. Se poi volete contribuire, siamo qui. Basta che poi non ci invitate a un orrido “apericena”…

Questione di… marketing su Eunews.it

 

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Non conoscevo né il giornale Eunews, né tantomeno il giornalista Diego Marani o la sua rubrica Contromano in cui oggi si esaltano le potenzialità di una ragionata promozione della lingua e cultura italiana all’estero nell’articolo La lingua batte.

Sono abbastanza d’accordo con il giornalista e aggiungo che l’Italia all’estero va forte, è una locomotiva, è un marchio vincente che attira studenti di ogni età, nonostante l’indifferenza dei governi. Negli Stati Uniti una buona percentuale dei miei studenti veniva dal New Jersey ed era interessato a recuperare la conoscenza della lingua e della letteratura e della storia (devo continuare?) insomma a recuperare un interesse e un legame (legacy) nei confronti di un paese che avevano conosciuto attraverso la memoria e le ricette dei nonni, non dei genitori. E questi studenti si definiscono “italiani”, non italo-americani. Continua a leggere

Tutto quello che sappiamo sulle neuroscienze è falso. O quasi.

Vi invito alla lettura di questo articolo, segnalato da Piroclastico, che sintetizza un saggio di Paul Howard-Jones, docente di neuroscienze e formazione presso l’università di Bristol.

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I congiuntivi sbagliati nelle canzoni italiane

Celentano, Vasco, Raf, Jovanotti, Bocelli, Giorgia, Arisa, Ferro, Lunapop.
Tutti con le orecchie d’asino dietro la lavagna a studiare i congiuntivi!
O almeno così ci dice un divertente articolo, che mette nella lista solo quelli che considera errori macroscopici, sia chiaro.

Li riconoscete?
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L’italiano è un lusso. Intervista a Paolo Balboni

Paolo Balboni, nome noto a tutti gli addetti ai lavori, pioniere nel campo della glottodidattica italiana, ha rilasciato un’interessante intervista a La voce di New York. Molti i passaggi interessanti, soprattutto quando con forza rivendica l’importanza della formazione degli insegnanti per una scuola di qualità: ” dove ci sono docenti preparati specificamente per lavorare con immigrati i risultati sono ottimi”.

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I Maestri

Ricordo ancora la mia maestra delle elementari (la Pettenati), uno dei pochi ricordi che mi restano prima dei 14 anni. Dopo di lei, le persone più importanti della mia vita, in quanto a formazione, sono stati il mio maestro di Judo e la prof, di italiano del liceo, che mi ha salvato. Lei sì, che è stata una vera maestra!

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E-JournALL n° 1

E-JournALL è una rivista accademica online, ad accesso libero e gratuito, che si propone di pubblicare lavori di ricerca nell’ambito della linguistica applicata in inglese, italiano e spagnolo.

Il primo numero è uscito nei giorni scorsi, e vale davvero qualche ora di attenzione. Potete leggerla on line o scaricare i singoli articoli, oppure scaricare il pdf dell’intero fascicolo e leggerlo comodamente sul vostro tablet. Di seguito l’indice:

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IIC. Il caso Parigi

Dopo il caso di Bruxelles, Il Fatto quotidiano continua la propria indagine sulle disfunzioni degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Tocca stavolta a Parigi, dove due insegnanti vincitori di una causa all’Istituto, a tutt’oggi non sono stati né reintegrati né risarciti.

Uno dei due giornalisti dell’inchiesta, Thomas Mackinson, ci ha scritto sulla pagina facebook del gruppo ITALIANO PER STRANIERI, chiedendo segnalazioni di disfunzioni. Invito tutti a denunciare casi di sfruttamento e/o sospensione dei diritti degli insegnanti negli Istituti in giro per il mondo, perché siamo certi che purtroppo casi come quelli di Bruxelles, Parigi, Città del Messico, non siano isolati.

 

La bufera dell’IIC di Bruxelles

Quello che sta succedendo all’Istituto di Cultura di Bruxelles sembra essere una cartina al tornasole della situazione dell’Italia. Una cartolina che ci espone al pubblico ludibrio internazionale per almeno due motivi: la gestione della cultura di questo Paese nel mondo da parte del Mae e la mancanza di chiarezza e trasparenza tutta italiota che accompagna la vicenda, con accuse incrociate, denunce e omertà.

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