“Lavoro” per Renzi. “Solidarietà” per Bersani. Ecco l’analisi, riportata dall’Huffington Post italia, di come parlano i due contendenti a candidarsi a premier nel 2013.
Qui l’articolo e qui sotto le due tag cloud.
“Lavoro” per Renzi. “Solidarietà” per Bersani. Ecco l’analisi, riportata dall’Huffington Post italia, di come parlano i due contendenti a candidarsi a premier nel 2013.
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Interessante un articolo su “Il fatto quotidiano”, segnalato dal caro amico Piroclastico.
La riflessione “linguistica” nasce da un caso che ha fatto molto discutere in Italia.
Leggi l’articolo: E se smettessimo di chiamarli “onorevoli”?
Per designare gli individui appartenenti a un movimento letterario, politico o culturale è corretto l’uso della minuscola, anche qualora si impieghi il singolare per la classe.
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Sono studente di Ciro. Lo ha rubato la parola-chiave per entro nel blog. Qualcuno puo’ mi rispondere, trovo un sacco di volta “un po’” con l’accento. Aita! No capisco piu’ qual’e’ la regolamente. Grazie.
Saviano: «Continuerò a scrivere “Qual’è”»
Carlotta si scalda molto, e fa anche un po’ di confusione.
Ma nella sostanza… come darle torto?
Manuel Segovia, 75 anni, e Isidro Velazquez, 69 anni, vivono a soli 500 metri di distanza l’uno dall’altro nel villaggio messicano di Apaya ma non si rivolgono la parola da anni. Niente di strano se non fosse che sono le ultime due persone rimaste, in grado di parlare il linguaggio Ayapaneco, a cui gli antropologi stanno prestando particolare attenzione per evitarne la scomparsa.
Segnalato da Maurizio Leva.
E’ così misterioso il bagitto, l’antico linguaggio ebraico-livornese, che anche il suo significato sembra essere avvolto da un alone di segretezza esoterica. Che cosa significa? Alcuni studiosi credono che l’etimologia del termine derivi dallo spagnolo bajito, cioè “basso” e dunque sono convinti che il bagitto fosse il linguaggio della popolazione ebraica di basso rango, il “popolino”. Eppure c’è chi, come Fabrizio Franceschini, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Pisa, è convinto che il bagitto sia in realtà un idioma ebraico segreto e che provenga dallo spagnolo hablar bajito, cioè “parlare sottovoce”, in modo celato. Un linguaggio, completo e complesso insomma (almeno sino a metà dell’Ottocento) elaborato dalla comunità ebraica livornese una delle più importanti in Italia e in Europa e utilizzato per messaggi “criptati” in caso di pericolo o in situazioni intime.
Continua a leggere l’articolo su Corriere.it
Ne avevamo parlato anni fa: ogni 15 giorni muoiono due lingue.
Poi avevamo testimoniato la morte di Boa SR, l’ultima indigena che conoscesse il Bo, lingua delle isole Andamane.
L’articolo della Repubblica mi ha tanto ricordato gli inizi del blog.
Le cose, cinque anni dopo, non è che siano tanto cambiate, anzi.
E comunque… personalmente sono contrario a qualsiasi moralismo linguistico, quindi vi propongo di farvi un giretto qui.
Acronimi: la lingua moderna
si riduce alle iniziali
In principio furono “Inri” e “Spqr”. Ora si scrive a colpi di “Lol” e “Ceo”.
Le sigle sono un labirinto inestricabile, un vocabolario a sé. Per gli inglesi si tratta di “inizialismo”.
Brevità e rapidità per non perdere tempo e tenere alta l’attenzione
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