Simona ci invia la segnalazione di una pubblicità di una scuola di italiano in Olanda. Credo che in realtà si tratti di una università che offre (anche) corsi di italiano (qui il sito).
Archivi categoria: Intercultura
Nè separati nè invisibili
Abbiamo già parlato su questo blog della mozione sulle “classi di inserimento”, passata alla Camera dei Deputati il 16 settembre scorso.
Voci autorevoli si sono fortumatamente alzate per dare risposte e indicare altre strade percorribili riguardo al tema dell’integrazione dei bambini e dei ragazzi immigrati. Tra queste quella di Graziella Favaro.
…e a proposito di Rom…
Lingua, razzismo linguistico, intercultura, pregiudizi e tanto altro in questo interessantissimo articolo di Tullio De Mauro pubblicato sull’ultimo numero di Internazionale.
L’Italia e gli zingari
Teniamo e vogliamo tenere i rom ai margini, e però rimproveriamo loro di essere marginali
Internazionale 746, 29 maggio 2008
“E a proposito di rom”: nell’organizzazione favolistica che i telegiornali danno al succedersi delle notizie (se così possono chiamarsi) negli ultimi giorni almeno tre volte è capitato di sentire questa frase usata per legare tra loro fatti di varia luttuosit e violenza privi, nei tre casi, di un nesso specifico con gli zingari (in un paio con rumeni e immigrati).
Lingua e televisione (2)
Questo post è il seguito naturale del precedente Talo Italiassa. Lingua e televisione (1) sulle risorse on line dedicate allo studio dell’italiano per stranieri.
Nonostante l’odiato suo canone che ha indegnamente superato i 100 euro, Mamma Rai non può non essere lodata per le risorse che quotidianamente mette a disposizione on line. Queste risorse non sono ad uso esclusivo dell’insegnamento e-o di chi non vive nel Belpaese, sono proprio un vero piacere da gustare. Sicuramente per chi di noi che sta all’estero rappresentano un continuo aggiornamento, quindi il portale è una risorsa irrinunciabile e di qualit .
Essenzialmente il portale on line della RAI si suddivide in due filoni: www.raiclick.rai.it, dove sono a disposizione le ultime puntate di vari format e soap opera, ma anche di programmi come Parla con me e Che tempo che fa, che sono i miei preferiti.
Lezioni di italiano alla radio
La mia amica e collega Chiara qualche giorno fa mi chiede: “mai sentito parlare di corsi di italiano per stranieri alla radio?”. “Sinceramente no” è la mia risposta. Il giorno dopo arriva con questo Volantino. Dal volantino vado al sito e scopro LALERA, ovvero “Language Learning by Radio”.
Giornata di formazione all’Unibg
Ricevo da Silpri, che ringrazio, la notizia di una giornata di formazione presso l’Universit di Bergamo, il 14 marzo, dal titolo: Organizzare lo studio dell’italiano disciplinare in una classe plurilingue. Materiali e motodi.
Il seminario è curato da Barbara Biggio e Gaia Pieraccioni (Facilitatrici linguistiche e formatrici in Didattica dell’italiano L2 per l’Assessorato alla Multiculturalit di Prato e autrici di Tanti tempi una storia, imparando l’italiano, testo di storia per alunni stranieri della scuola secondaria di I grado, in uscita per La Nuova Italia). L’incontro, che si apre con un minimo di 10 iscritti, costa 70 euro e dura l’intera giornata. Iscriversi è possibile fino al 30 gennaio. Verr rilasciato un attestato di partecipazione.
Nel volantino che mi è stato inoltrato, c’è questo link che pur non permettendo di risalire a questa giornata di formazione, è quello indicato per l’iscrizione.
Incontri: Roma a tutto mondo
Questo post non rispetta interamente la linea editoriale del blog, ma è sulla scia di un mio post-sfogo, Niente di personale.
Si tratta di un incontro a Roma per presentare un libro, appunto “Roma a tutto mondo”. Ammetto che Sarah Klingeberg, una delle due autrici, è una mia amica di lontane battaglie, quando entrambe collaboravamo con un’associazione multiculturale in quel di Roma; era il 2003. Tempi che un po’ rimpiango, perché vedevo Roma non come un ammasso caotico, ma come una citt colorata, nella quale potevo muovermi e i miei passi facevano rumore e avevano una meta.
Se ne avete la possibilit , andateci. Non perché Sarah è una mia amica, ma perché la tematica è attuale e scottante e perché quello che succede nella Capitale è anche un modo, (mio personalissimo pensiero), per capire quello che sta succedendo in tutto il Belpaese.
Biblioteca multilingue
Meglio tardi che mai… perché l’interessante proposta di cui sto per parlare, è stata lanciata, più di un mese fa, da Silvio Franceschinelli, direttore della scuola “Il Mulino“. Lui ci propone uno scambio di libri al fine di creare una biblioteca multilingue, visto che nella sua scuola si insegnao 10 lingue diverse.
Rileggendo il post “Assapora le lingue con The Language Cafè“, mi sono accorta che c’era il suo commento e non indugio altro tempo a riportarlo:
Buongiorno.
(…)
A proposito di promuovere lo studio delle lingue, e ricollegandomi al problema che molti hanno a reperire materiale didattico, ho avuto un’ideuzza…
Dirigo una scuola dove anche insegno, al momento qui e’ possibile imparare quasi una decina di lingue. Per alcune lingue non e’ facilissimo trovare libri in lingua originale, a meno che non li si compri su internet ma a costi elevati.
Libri in lingua originale sono anche molto apprezzati dagli studenti di IL2, felici di trovare qualcosa da leggere per rilassarsi. Per questi motivi stiamo attrezzando una biblioteca “internazionale”.
Ecco allora un’idea: fare una specie di associazione di insegnanti e scuole che vogliano scambiare libri. Voglio dire, se vado a un mercatino dell’usato con una decina di euro posso portarmi a casa uno scatolone di libri. Magari di non eccelse qualita’ letterarie, ma pur sempre libri, e in realta’ classici come I Promessi Sposi e Pinocchio si trovano in qualsiasi mercatino delle pulci. Perche’ allora non scambiarsi libri usati cosi? Se qualcuno insegna in Turchia e mi spedisce uno scatolone di libri in turco, o cinese dalla Cina o rumeno dalla Romania ecc., sarei piu’ che contento di ricambiare con uno scatolone di libri in italiano.
E’ possibile creare una pagina in questo sito (non voglio farlo su sito della mia scuola per renderlo piu’ “neutro”) dove chi aderisce all’idea si scambia indirizzi e idee?
Se volete contattarmi direttamente scrivetemi (l’email della scuola va benissimo).
Grazie
Silvio Franceschinelli
Siccome nel giro di pochi giorni Silvio Franceschinelli ha lanciato questa idea anche sul portale di Italiansonline, ho capito che era arrivato il momento di parlare di questa iniziativa.
Utilizzo lo spazio di questo post per assicurarvi che ricontatterò personalmente, ferie permettendo, il Direttore della scuola per vedere di avviare questo progetto.
italiano turista teppista
Ieri sul sito di Repubblica è apparso un articolo che tratteggia il comportamento del tipico turista italiano…
c’è poco da esserne fieri, ma mi chiedo se siamo poi veramente così cafoni, come dire sgarbati, come veniamo discritti…bah!
A prescindere da questo, aprendo un link qui e un link lì, mi sono resa conto che si citava lo stesso articolo nella Mailing List [Ita_L2] di Perugia. Qui, dalla collega Viviana Perino, l’articolo è stato indicato come utile da far leggere in classe agli studenti. Coincidenza più che positiva…
Ma ecco le sue parole:
Vorrei segnalarvi questo articolo di repubblica di oggi che mi sembra carino, non troppo politically incorrect visto che parla male un po’ di tutti, e che contiene varie espressioni linguistiche interessanti ed è di facile lettura.
Ai miei allievi piacer di sicuro e spero anche ai vostri.
Cari genitori…
Questa lettera è stata scritta da quattro ragazzi del Bangladesh che vivono a Roma da una decina d’anni. Sono giovani di diciotto, venti anni, hanno frequentato le scuole superiori italiane ma nessuno di loro si è diplomato o ha concluso gli studi. Lavorano in bar e ristoranti, vivono dalle parti di piazza Vittorio. Insomma, sono rappresentanti ideali della “Seconda generazione”. La lettera nasce da un momento “difficile” nella loro vita: la morte di un’amica, sedici anni, anche lei originaria del Bangladesh, anche lei “seconda generazione”. Elena, un nome di fantasia, è morta il 21 febbraio a Roma. Un incidente domestico, si è affrettata a dire la famiglia, una caduta accidentale dalla finestra mentre cercava di aggiustare qualcosa. Archiviato. Non per i suoi amici che sanno come Elena stesse vivendo negli ultimi mesi un disagio e un imbarazzo che nasceva dall’essere giovane, bella, piena di vita, innamorata come succede a questa et , e però sommersa dai sensi di colpa e in lite con i divieti dei genitori di religione e cultura islamica.
Quando Elena è morta, i suoi amici hanno scritto questo documento semplice e sgrammaticato che è soprattutto una denuncia e una preghiera: loro, ragazzi stranieri di seconda generazione che vivono “in un paese straniero” chiedono aiuto prima di tutto ai genitori perchè il cammino dell’integrazione è per loro tanto necessario quanto difficile.E’ un documento particolare, unico, su cui riflettere a lungo e in più sedi. Lo mettiamo a disposizione integrale, con tutti i suoi errori di grammatica e tutta la sua forza.