In attesa…

Stiamo cercando di trasferire Il due blog sul dominio www.ildueblog.it. Questo causerà forse qualche disagio nei prossimi giorni, soprattutto per quanto riguarda gli aggiornamenti.
A presto in ogni caso alcune riflessioni sul convegno di Perugia… molto interessante e pieno di spunti di discussione.

A presto.

Categoria – Nostradamus: un profeta da rivalutare! (3)

Vi ricordate la proposta di lavoro in Ecuador trattata nel post del 9 aprile scorso? No? Male! Cioè…bene…in effetti tra le valanghe di mail ricevute, nascosta tra spam e allegati dimenticati, ritrovo questa lettera datata 29 aprile, e sorpresa leggo:

Gentile Dottore, Gentile Dott.ssa
Mi scuso anzitutto per il ritardo con il quale Le scrivo, ma sono rientrata dall’Italia solo alcuni giorni fa. Al momento stiamo valutando tutte le candidature e per la metá di maggio saremo in grado di darle una risposta definitiva. In caso di mancata risposta alla data 16 maggio 2006, potrà considerare la sua candidatura come non accettata.
La ringrazio per la sua disponibilitá.


Cordiali Saluti
nome cognome
La Coordinación del Área de Italiano
Universidad U. T. di A.

Tra le varie domande che sorgono spontanee, ce n’è giusto una che si può postare senza censure: ce la farà la nostra lady link a superare la selezione con il solo potere del suo CV?


La risposta tra 11 giorni……
(SEGUE)

Incontri – Un mondo di italiano

Domani e dopodomani a Perugia presso l’Aula Magna dell’Università per Stranieri si terrà il convegno “Un mondo di italiano”.

Il due blog sarà presente e nei prossimi giorni vi aggiornerà su quanto di più interessante verrà discusso.

 

L’evento, al quale prenderanno parte autorevoli studiosi del settore, sia italiani che stranieri, intende fare il punto sullo studio, la promozione e l’insegnamento dell’italiano in un momento in cui a un progressivo aumento della domanda di italiano nel mondo si registra parallelamente l’accresciuta necessità di apprendimento da parte dei sempre più numerosi cittadini stranieri che vivono e lavorano in Italia.

Dopo il saluto del rettore dell’Università per gli Stranieri, Stefania Giannini, la due giorni di lavori si aprirà con l’intervento del Presidente dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini. A Piet Van Avermaet, rappresentante del Consiglio d’Europa , spetterà il compito successivo di tracciare i connotati dello spazio linguistico europeo.

Il pomeriggio si aprirà con le relazioni di Luca Serianni docente dell’Università La Sapienza di Roma, del Professor Edgar Radtke dell’Università di Heidelberg e di Anna De Fina, Assistant Professor alla Georgetown University, che discuteranno della norma linguistica dell’italiano. La sessione pomeridiana proseguirà quindi con l’esposizione di alcuni progetti europei e internazionali, con particolare riferimento agli Stati Uniti. Ne parleranno Giulina Grego Bolli dell’Università per Stranieri di Perugia e Luciana Fellin, della Duke University.

La seconda giornata si aprirà con l’intervento di Tullio De Mauro, già Ministro della Pubblica Istruzione, sul tema “Linguistica educativa e educazione linguistica democratica”. La formazione degli insegnanti d’italiano come lingua non materna e le problematiche legate al suo apprendimento costituiranno l’oggetto dei due contributi successivi, rispettivamente a cura di Anna Ciliberti, Pro Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia e di Rita Franchescini, Rettore della Libera Università di Bolzano.

I lavori del convegno si concluderanno con una tavola rotonda sulla didattica dell’italiano come lingua non materna con uno specifico sguardo dedicato ai più importanti progetti di ricerca del settore: ne riferiranno Serena Ambroso dell’Università degli Studi Roma Tre, Massimo Vedovelli, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Lidia Costamagna, dell’Università per Stranieri di Perugia e Paolo Balboni dell’Università Cà Foscari di Venezia.

“L’iniziativa – spiega Stefania Giannini , Rettore dell’Università per gli Stranieri di Perugia e membro del Comitato Scientifico del convegno – nasce dalla volontà di cercare di capire come e con quale difficoltà gli studenti che non hanno l’italiano come lingua materna imparano la nostra lingua”.

Una riflessione che si veste di attualità. “All’Università per Stranieri di Perugia – ricorda infatti la Giannini – non viene domandato più solo di operare per la diffusione della lingua italiana presso tutti coloro che all’estero si avvicinano alla cultura italiana, ma è chiamata a un ulteriore ruolo di responsabilità: analfabetizzare, nalla prospettiva della lingua italiana, le minoranze sempre più numerose presenti in Italia. Il tutto attraverso una riflessione sul fondamentale rapporto tra lingua e cultura nella consapevolezza che la lingua costituisce il veicolo fondamentale per la penetrazione in una cultura”.

Organizzato nell’anno in cui si celebra l’ottantesimo anniversario della nascita dell’ateneo, “Un Mondo in Italiano” vuole in sostanza essere testimonianza di un cambiamento di prospettive che si fa testimone di un mutamento sociale: da Facoltà orientata alla diffusione della lingua italiana del mondo, a istituto che, accanto a questa funzione, oggi assolve sempre più quella di educare studenti che imparano la lingua per integrarsi in un Paese in cui hanno deciso di vivere.

La scelta dei relatori è stata guidata dalla volontà di creare un’alternanza tra voci istituzionali, quali l’Accedemia della Crusca e le tre Università (Università per Stranieri di Perugia, Università per Stranieri di Siena e Università Roma Tre) che operano, riconosciute dal Ministero degli Affari Esteri, nel settore della certificazione della conoscenza dell’italiano L2 (seconda lingua), e autorevoli studiosi di settore italiani ed esteri.

“Le due giornate di lavoro – sottolinea quindi il rettore dell’Università per Stranieri di Perugia – culmineranno con una tavola rotonda nell’ambito della quale ci aspettiamo interventi atti a fare emergere casi di studio ed esperienze didetticche specifici. L’Università per Stranieri di Perugia esporrà un modello di didattica che sempre più frequentemente porta avanti alternando lezioni cosiddette frontali e insegnamento a distanza”.

I relatori dell’ateneo umbro, nello specifico con Laura Berrettini, del dipartimento di Culture Comparate porteranno sul tavolo delle discussioni un’esperienza concreta vissuta di recente a contatto con ragazzi afgani. “Tra il mese di febbraio e quello di marzo – ricorda infatti Stefania Giannini – sono stati ospiti della nostra Università, cinquantadue studenti afgani, borsisti del Ministero degli Affari Esteri, diversi tra loro per livello di alfabetizzazione e grado di conoscenza preliminare dell’italiano. Un’esperienza della quale probabilmente relazioneranno alcuni degli stessi ragazzi”.

Ma le esperienze e i contributi che verranno portati al tavolo delle discussioni saranno numerosissimi. Rita Franceschini, Rettore della Libera Università di Bolzano, ad esempio, centrerà il proprio intervento sugli aspetti sociologici del trilinguismo e sull’apprendimento dei una terza lingua (L3) in contesto in cui si inseriscono anche dialetti e lingue delle minoranze.

“Anche attraverso l’ausilio di nozioni di neurolinguistica – anticipa il Rettore della Libera Università di Bolzano – cercheremo di evidenziare un aspetto interessante: nell’apprendimento di una terza lingua chi già conosce due lingue sin da piccolo appare avvantaggiato, sembra possedere una marcia in più”. “Il ragionamento – conclude la Franceschini – si inserisce in un contributo più ampio nel quale parlerò delle sfida europea e dei problemi che si vengono a creare a livello continentale, dove sempre maggiore è il contatto e la sovrapposizione linguistica”.

Una realtà nella quale la domande di italiano cresce soprattutto a Est, mentre rimane sostanzialmente stabile nei tradizionali bacini costituiti da Germania, Spagna e Paesi Scandinavi. Ma è a livello mondiale che il trend di crescita appare significativo. “Nell’ultimo biennio – chiarisce infatti il Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia – i nostri studenti dall’estero sono cresciuti nell’ordine del 10-12%: fermo restando gli Stati Uniti quale nostro principale referente, l’accresciuta domanda di lingua italiana proviene soprattutto dalla Cina, seguita da Giappone e Corea”.

da News Italia Press

Categoria – Il nuovo sole…

“Mille e non più mille”? Generazione mille euro? Magari! Ad averceli! E due laureati ci fanno un film…

di CLAUDIA MORGOGLIONE
ROMA – E’ “una terra di nessuno” che i ragazzi tra i venti e i trent’anni conoscono bene: quel senso di vuoto che prende subito dopo la laurea, quell’ansia perenne per il futuro, quella continua caccia a lavoretti precari in attesa di una (fantomatica) grande occasione. “Spesso si parla di generazione da mille euro al mese – racconta il venticinquenne Giacomo Maria Pilia, da luglio dottore in Scienza delle comunicazioni a Perugia – ma nessuno si occupa della fase precedente, il limbo in cui siamo noi che abbiamo appena finito gli studi: perché nella nostra situazione magari averceli, i mille euro al mese…”.

Uno sfogo tra i tanti, quello di Giacomo? No, lui non si è limitato alle generiche lamentazioni: fresco di laurea, ossessionato da “tristi serate insieme agli amici, tutti preoccupatissimi”, ha deciso – insieme alla collega Carmen Nardi – di metterle nero su bianco, queste storie di ordinario precariato. Di farle diventare una sceneggiatura, che poi – attraverso il coinvolgimento di un loro docente, il regista Carlo Bolli – si è trasformata in un film vero e proprio: si chiama Il primo sole, dura 85 minuti, è attualmente in fase di montaggio. In attesa di trovare un distributore per le sale: già alcune società sono interessate al prodotto, e i realizzatori confidano che un accordo, con una di loro, prima o poi si troverà.

Girata in tre settimane, diretta da Carlo Bolli, interpretata sia da attori delle scuole di teatro sia da non professionisti che hanno passato i provini, la pellicola utilizza – come pretesto per raccontare le storie dei ragazzi del limbo – una festa di Capodanno: un’occasione che consente ai vari personaggi di illustrare le proprie esperienze. Con toni da commedia, per non appesantire la situazione. “Non abbiamo fatto altro che fotografare quella ‘terra di nessuno’ – spiega Carmen – raccontandola attraverso insicurezze e volontà di realizzare le proprie aspirazioni”.

E di storie, dal materiale raccolto dai due ideatori del progetto, ne emergono tante. Giacomo ce ne racconta alcune in anteprima: “C’è un classico, la ragazza che è andata all’estero per trovare un po’ di fortuna, con una borsa di ricerca; c’è quello talmente rassegnato a non trovare nulla che invece di pensare a se stesso osserva solo le disgrazie altrui; c’è il ragazzo che fa il parcheggiatore a Perugia, per raccogliere i soldi che gli servono per andare in Israele a studiare col suo docente”. E poi naturalmente c’è la madre di tutte le difficoltà e di tutte le frustrazioni, “l’inevitabile esperienza nel call center”.

Queste alcune delle situazioni tipo. Ma lo scopo del film, spiega ancora Giacomo, non è tanto quello di fare un campionario, “quanto il mostrare la situazione emotiva di chi fa parte di questo limbo. Di come il problema del ‘cosa farò dopo’ si ripercuota sulle nostre psicologie”.

Insomma, il ritratto di una generazione sospesa tra due mondi: senza la spensieratezza della vita da studente, e senza nemmeno quel po’ di sicurezza – per quanto precaria e sottopagata – di chi comunque una sua strada l’ha già imboccata. “Il cinema finora si è occupato o del prima, dell’università, o del dopo: il limbo non l’ha mai raccontato nessuno. Così abbiamo deciso di farlo noi”.

Un’avventura durata alcuni mesi, che ha coinvolto in prima persona, insieme a Giacomo e Carmen, una trentina di ragazzi. Un’esperienza entusiasmante, per loro: prima il professor Bolli che li aiuta a scrivere la scneggiatura e che accetta di dirigerla, poi il coinvolgimento di una società di produzione, la HD, che ha finanziato per metà il progetto (rigorosamente low budget); poi ancora l’arrivo di una serie di sponsor che hanno contribuito ai costi, in cambio del cosiddetto product placement (l’apparire dei loro marchi nel film). E infine, la parte più divertente: l’esperienza sul set.

Certo, per giudicare il prodotto finale, bisognerà aspettare la (probabile) uscita nelle sale. Ma intanto, quei trenta ragazzi, un passo per uscire fuori dalla terra di nessuno l’hanno già fatto, realizzando il film. Anche se Giacomo, forse con un po’ di scaramanzia, lo nega: “Io nel limbo ci sono ancora, eccome…”.
(www.repubblica.it – 28 aprile 2006)

Segnalato da Piroclastico

Esperienze – Esame CILS all’IIC di NYC

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di una studentessa di italiano a New York.

Negli Stati Uniti, la carta della diploma vale molto più dei fatti.
Non essendo un’italiana né dal punto della nazionalità e né dall’aspetto fisico, non c’è quasi nessuno che creda che io parlo l’italiano, perciò dopo che mi sono trasferita in New York, ho deciso di avere una prova — il certificato dell’esame CILS.

Guardando un sito internet dell’Università di Siena, l’iscrizione dovrebbe essere fatta 40 giorni prima della data di esame, la data dell’esame a cui mi volevo iscrivere era il 8 Giugno, 2006.
Siccome il mio ricordo di Roma mi diceva che durante la Pasqua gli uffici sono chiusi oppure non-funziona–quasi-niente, ho mandato un e-mail all’istituto di cultura italiana di NY per la richiesta dell’iscrizione, alla data del 16 Aprire.
Per più di una settimana intera loro non mi hanno fatto sapere NIENTE e ho cominciato a sentire un brutto presentimento, così ho provato a mandare un altro e-mail e anche a chiamare direttamente. Ma al telefono, la responsabile di questa sezione non rispondeva MAI, all’e-mail, dopo 2 giorni della mia seconda lettera mi e’ arrivata una cortissima risposta, diceva di aver trasferiro il mio e-mail alla persona che si sta occupando dell’esame. Poi…. oggi mi è arrivato un e-mail da un’interna.

>Gent.ma Sig.ra,

>purtroppo le iscrizioni per la sessione di giugno sono già chiuse. La prossima sessione sarà in dicembre. Colgo l’occasione per chiederle se può fornirci l’indirizzo della sua abitazione così possiamo spedirle il certificato dell’esame che ha sostenuto in dicembre.
>Cordiali saluti,

—-NON E’ POSSIBILE!!!!!!!

Poi, alla seconda linea, quest’interna mi ha scritto di farle sapere il mio indirizzo, ma quando ho avuto il mio risultato alla fine di questo marzo, subito le ho mandato un e-mail dicendo se hanno bisogno del mio indirizzo, me lo faccia sapere. Mi da la risposta dell’e-mail di marzo alla fine di aprile??? E’ una cavolata totale. Come potrei credere alla parola di una persona con questo tipo di lentissima azione?
Quindi ho scritto un e-mail nuovamente e ho chiesto di farmi sapere esattamente quando l’iscrizione è scaduto e, se alla data della mia prima richiesta non stavo in tempo, con tanta cortesia finta e gelida per farle sapere che mi ero incazzata totale e sapevo che loro avevano fatto un errore grosso. Poi ho pensato anche di scrivere un e-mail all’Università di Siena per cercare il modo di farmi iscrivere.
Alla fine della conseguenza, soltanto 10 minuti dopo dalla mia incazzata e-mail all’istituto, quella mi ha mandato un e-mail dicendo;

>Gentile Sig.ra ,
in seguito alla segnalazione dell’Università di Siena allora Le comunico che puo ancora iscriversi all’esame dell’8 giugno, però deve spedire il prima possibile la domanda d’iscrizione e l’assegno qui in Istituto.

Grazie, cordiali saluti,

—– Bene. Sono molto soddisfatta.
Siccome dovrei anche scrivere una lettera di questo genere all’esame scritto, mi sono fatta anche una piccola prova del funzionamento del mio italiano.
Comunque.

Non so se supererò l’esame……. speriamo.

Lettera firmata

Didattica – Cos’è un laboratorio?

Come già introdotto in post precedenti, come già affrontato nei commenti ai post precedenti, il convegno Dilit 2006 ha aperto un altro ambito di discussione, tangenziale (ma non troppo) rispetto ai temi trattati.
Molti dei laboratori proposti al Convegno Dilit sono stati deludenti, non tanto per i contenuti quanto per la gestione stessa di quelli che avrebbero dovuto essere dei “workshop” pratici e invece sono risultati in molti casi delle conferenze per un numero di persone più ristretto.

A questo punto la domanda tra noi “addetti ai lavori” è sorta spontanea e abbiamo cominciato a chiederci cosa intendessimo noi (noi partecipanti) per “laboratorio”, cosa ci aspettassimo.

L’organizzatore del convegno, Christopher Humphris è andato oltre e sulla lista di discussione di Perugia ha inviato un messaggio dall’ironico titolo “Cercansi conduttori di laboratori”, il cui testo recita testualmente:

Qui alla Dilit International House di Roma abbiamo appena finito il nostro terzo convegno biennale per insegnanti di lingua. Non puoi soddisfare sempre tutti ma una critica che non vorrei più sentire è che spesso i laboratori non sono altro che mini-conferenze. Il problema per chi, come me, deve organizzare un convegno è che il numero di persone in Italia che sanno gestire un laboratorio è esiguo. Il sistema universitario italiano produce molti esperti che sanno parlare in teoria della pratica ma, salvo alcune eccezioni, questi esperti non sono in grado di metterla in pratica. Un laboratorio può svolgersi in tanti modi diversi ma saper gestire un laboratorio significa come minimo saper riorganizzare lo spazio per creare piccoli gruppi interattivi e saper affidarli lavori di ricerca. Siccome già adesso devo cominciare a pensare al prossimo nostro convegno chiedo a chi di voi sa gestire un laboratorio di farsi avanti e a voi altri di farmi avere nome e recapito di chi sa gestire un laboratorio. Se le risposte sono numerose cercherò di creare un “albo” cui potrà attingere chiunque deve organizzare convegni ecc..

Un albo di coloro che hanno le capacità di gestire un laboratorio?
Ma… appunto… cos’è un laboratorio?

Nei prossimi giorni affronteremo la questione in modo più approfondito, cercheremo di monitorare i passi di questa discussione in corso e, se possibile, di dire la nostra in proposito.

Nostradamus: un profeta da rivalutare! (2)

A proposito di offerte di lavoro…

In una mailing list, alcune settimane fa, ho letto di un annuncio di lavoro per l’Ecuador. Ho scritto per ricevere informazioni a proposito, e da vera insegnante di italiano per stranieri free-lance, ho anticipato il mio CV, visto che a giugno finisce il mio percorso di studi e contemporaneamente le mie finanze.
Ecco le informazioni che ho ricevuto.

Gentile Dott.ssa C.,

le invio alcune informazioni riguardo all’U. T. di A. e al contratto di lavoro ed altre informazioni che penso riterrá utile conoscere.
L’U. T. di A. richiede per l’a.a. 2006-2007 due docenti madrelingua italiana. Il contratto va dal 1 ottobre 2006 al 31 agosto 2007. Le classi sono composte da circa 30-35 studenti, i livelli sono: Basico I, Basico II, Pre-intermedio e Intermedio I (non sempre peró gli ultimi due sono attivi). Le ore di insegnamento: si lavora dal lunedí al venerdí, per 3 ore di insegnamento e 2 ore e 15 minuti di ore complementarie (preparazione delle lezioni, correzione dei compiti, ecc.) Il compenso mensile é di 450usd$ (lo stipendio é sufficiente per vivere in modo piu che agiato per un mese) piú l’alloggio che si trova nelle vicinanze dell’universitá ed é dotato di ogni comfort (televisione, videoregistratore, stereo, pentole, piatti, lenzuola, asciugamano, ecc.).
La burocrazia qui é molto lenta (bisogna fare un “oficio” per qualsiasi cosa) e le cose non sempre funzionano bene… é necessario avere i nervi ben saldi… e considerare che non siamo in Europa…
Per quanto riguarda le spese: il biglietto aereo é a carico del docente, cosí come l’assicurazione sanitaria (io l’ho fatta con Europe Assistance, costa 279 euro, copertura un anno…).
Per quanto riguarda l’alimentazione bisogna stare un po’ attenti a quello che si mangia, soprattutto non mangiare per strada, comprare acqua imbottigliata e lavare la frutta con bicarbonato.
Per l’abbigliamento é consigliabile qualcosa di primaverile e estivo: generalmente di mattina e di sera fa un po’ freddo (13-16 gradi), dalle 10.00 alle 17.00 fa caldo (dai 20 ai 29 gradi).

Concludo con una premessa: queste informazioni non sono state tratte da Donna Moderna, tra le pagine delle proposte per le vacanze di Pasqua…
Ed aggiungo:
Uno: I master in didattica dovrebbero anche contemplare insegnamenti come: “Modalità contrattuali, suggerimenti per la sopravvivenza”
Due: Per andare a lavorare in Spagna, in effetti anch’io mi sono dovuta spesare il viaggio, 220 euro. Ma per quanto riguarda questa proposta, delle spese di viaggio non se ne rientrerà proprio con un contratto di soli 10 mesi, visto che già solo con l’assicurazione da 280 euro, il nostro conto andrà in rosso sin dal primo mese….
….i conti non tornano… anche quelli della barzelletta, costretti a rimanersene in Ecuador!

°Oo0OO°0MUMBLEMUMBLE°Oo0OO°0

Bollettino Itals n° 13

Il bollettino Itals apre il nuovo anno “con un numero dedicato alla letteratura e alla didattica della letteratura”.
Molto interessanti gli articoli sulle riflessioni ed esperienze didattiche, pieni di idee e suggerimenti utilissimi al lavoro in classe.
Sostanziosa anche la parte dedicata alle recensioni delle ultime pubblicazioni nell’ambito della didattica.
Di seguito l’indice.

Riflessioni ed esperienze didattiche

– La poesia saltata. Per una definizione coerente di “neolirismo” di Cesare Catà
– Simulazione Globale. Testi in lingua sognando insieme (I) di Sandra Montali
– Come scegliere un brano letterario di Piero Catizone

Recensioni

– Paolo E. Balboni Educazione letteraria e nuove tecnologie recensione a cura di Paola Celentin
– Anna Moni, Maria Angela Rapacciuolo Parliamo di…? recensione a cura di Paola Begotti
– Anna Cattana, Maria Teresa Nesci Analizzare e correggere gli errori recensione a cura di Paolo Torresan
– Lerida Cisotto Psicopedagogia e didattica recensione a cura di Paolo Torresan

– Recensione al sito “Italinemo” a cura di Paolo Torresan

Convegno DILIT 2006

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Sono stati annunciati titolo e relatori del Convegno 2006 per insegnanti di lingua organizzato dalla Dilit-IH di Roma.
La Dilit (una delle maggiori e più affermate scuole di italiano per stranieri in Italia e nel mondo) è al suo 18° appuntamento annuale (15 seminari internazionali e 3 convegni).
Ma ecco i dati sul convegno:

L’insegnamento linguistico oggi:un mosaico di fattori

Relazioni in plenum:

Acquisire le lingue come modi di esprimersi e come modi di essere: l’insegnamento interculturale
Patrick Boylan, Professore di inglese per la comunicazione interculturale presso l’Università degli Studi Roma Tre

L’Approccio centrato sullo studente e il Metodo “Gordon”: sviluppare competenze interpersonali e di comunicazione efficace nel “facilitatore dell’apprendimento”
Teresa Remoli, Psicologa, Formatore dell’ACP (Approccio Centrato sulla Persona) e del Metodo “Effectiveness Training” di Thomas Gordon.

• L’altra grammatica: principi di analisi del parlato in interazione
Alessandra Fasulo (Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione dell’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)

• Cooperative Learning: un nuovo metodo per una nuova scuola
Giorgio Chiari (Università degli Studi di Trento)

• Psicologia dell’apprendimento
Anna Maria Ajello (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)

• Riconsiderare il lessico e la grammatica: L’approccio lessicale nell’ottica comunicativa e umanistico-affettiva
Mario Cardona, professore associato di glottodidattica presso il dipartimento di Pratiche linguistiche e analisi di testi della Facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università degli studi di Bari (Università di Venezia)

Laboratori:

• Lo studente di lingue come etnografo – nel proprio paese , Patrick Boylan

• Gestire e risolvere i conflitti: metodi tradizionali e alternative , Teresa Remoli

• Generi del discorso parlato, repertori discorsivi e assetti di partecipazione, Alessandra Fasulo

• L’insegnamento della lingua italiana su più livelli scolastici: obiettivi, problemi, metodi e strumenti di lavoro e di valutazione, Giorgio Chiari

• Psicologia dell’apprendimento, Anna Maria Ajello

• L’approccio lessicale in classe: tecniche ed attività per sviluppare la competenza lessicale , Mario Cardona

• Cooperative Learning, Federica Lattuada

Date: venerdì 7 e sabato 8 aprile 2006
Luogo: Dilit – IH: Via Marghera 22 – 00185 Roma


Pubblicazioni – Italiano a stranieri (ILSA)

E’ un vero peccato che l’ILSA (Insegnanti Italiano Lingua Seconda Associati), storica associazione di insegnanti di Firenze, abbia deciso – in controtendenza – di abbandonare il web chiudendo, dopo 10 gloriosi numeri, la rivista on line “Didattica & Classe Plurilingue“.

La scelta dell’associazione fiorentina è stata quella di inaugurare una nuova rivista cartacea dal titolo “Italiano a stranieri (ILSA)“, edita e distribuita da Edilingua.

Il n° 1 è uscito a novembre 2005 e la cadenza sarà quadrimestrale.

Di seguito l’indice:

Editoriale
Massimo Maggini
ARTICOLI

I corpora di apprendenti e la didattica. 1 – I verbi pronominali – Stefano Rastelli

I multimedia nell’apprendimento/insegnamento dell’italiano. Pro, contro … ed errori da evitare – T. Marin

ESPERIENZE

L’italiano nel Mediterraneo. Proposte didattiche per l’Egitto – Eleonora Fragai, Elisabetta Jafrancesco

ATTIVITA’

Esiste ancora il Latin Lover? – Fiorenza Quercioli
LETTURE
Manuale della certificazione dell’italiano L2 – Massimo Maggini

Qui gli abstracts degli articoli. Per maggiori informazioni scrivere a info@edilingua.it