Categoria – IIC – Davvero NON CI RESTA CHE PIANGERE…

Sono recentemente usciti due bandi di concorso per titoli per lavorare come insegnanti di italiano, con contratto di formazione di un anno (+ 1), in due Istituti Italiani di Cultura: quello di Marsiglia (scaduto il 15 giugno) e quello di Barcellona (che scadrà il 15 luglio, messaggio di servizio questo!).
Vi propongo, piuttosto perplessa, un confronto tra i due.

Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia

Bando Pubblicato su Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 4a Serie Speciale anno 147 n. 41 del 30 Maggio 2006

ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI MARSIGLIA

CONCORSO (Scadenza il 15-06-2006) – Avviso di selezione per il reclutamento di un laureato
in lettere o lingue e letterature straniere

L’Istituto italiano di cultura di Marsiglia, ai sensi del comma 3, art. 1, legge 3 agosto 1998, n. 296, indice una selezione per il reclutamento di un laureato in lettere o lingue e letterature straniere da destinare ai corsi di lingua italiana organizzati da questo Istituto italiano di cultura in Marsiglia.
1)Numero degli incarichi disponibili: uno.
2)Requisiti per la presentazione della domanda: a) possesso della laurea italiana in lettere o lingue e letterature straniere con votazione non inferiore a 110/110; b) essere di madrelingua italiana;c) buona conoscenza di una delle principali lingue straniere da documentare con apposita certificazione rilasciata da universita’, istituto o enti autorizzati al rilascio di certificazioni linguistiche.
3) Titoli preferenziali (da documentare con apposita certificazione): a) aver prestato servizio come insegnante di italiano come lingua seconda; b) dottorato di ricerca in linguistica, glottologia o glottodidattica; c) frequenza di corsi di formazione, specializzazione o perfezionamento in didattica dell’italiano come lingua straniera o lingua seconda; d) aver svolto attivita’ di ricerca in materie letterarie press istituti, dipartimenti universitari, centri di studio, biblioteche ed archivi; e) aver avviato le pratiche di omologazione del titolo di studio universitario in Francia.
4) Modalita’ di selezione: i titoli saranno valutati da una apposita commissione nominata dal capo della rappresentanza diplomatica.
5) La commissione stabilira’ una graduatoria provvisoria per i primi venti candidati e provvedera’ a convocare i primi dieci per sottoporla ad un colloquio attitudinale al fine di stilare una graduatoria definitiva nell’ambito della quale il primo candidato in seguito sara’ comunque assunto con un contratto secondo le norme della legge locale.
6) Durata del contratto: il contratto avra’ la durata di un anno scolastico e con un periodo di prova iniziale di tre mesi e verra’ registrato secondo le norme della legislazione francese vigente. In nessun caso si configurera’ un rapporto di dipendenza con il Ministero degli affari esteri italiano.
7) Retribuzione mensile lorda: euro 1.650,00 (a detta retribuzione verranno applicate le trattenute previdenziali, assistenziali e assicurative e IRPEF stabilite dalla legge locale), oltre all’abbonamento alla locale rete di trasporti di Marsiglia.
8) Sede di lavoro: Marsiglia.
9) Le domande, corredate dal curriculum vitae et studiorum, dovranno pervenire esclusivamente per raccomandata a: Istituto italiano di cultura, 6 rue Fernand Pauriol, 13005 – Marsiglia, entro e non oltre il 15 giugno 2006, specificando sulla busta «Avviso selezione n. 296/98».

Istituto Italiano di Cultura di Barcellona

AVVISO DI SELEZIONE PER IL RECLUTAMENTO DI LAUREATI IN LETTERE O LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

L’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, ai sensi della Legge n°296 del 3 agosto 1998, e successive modificazioni e integrazioni, indice una selezione per il reclutamento di n°5 (cinque) Laureati in Lettere o Lingue e Letterature Straniere da destinare ai corsi di Lingua e Cultura Italiane organizzati da questo stesso Istituto Italiano di Cultura in Barcellona.
1) I posti disponibili, fino a un massimo di cinque, verranno assegnati in base al numero degli iscritti ai corsi di lingua;
2) Requisiti per la presentazione della domanda: a) possesso della laurea in Lettere o Lingue e Letterature Straniere (da documentare allegando il certificato di laurea con gli esami sostenuti) con votazione non inferiore a110/110, conseguita, al momento dell’assunzione, negli ultimi quattro anni accademici (a partire dal mese di settembre 2002); b) buona conoscenza di almeno una delle principali lingue europee da documentare con apposita certificazione rilasciata daUniversità, Istituti o Enti autorizzati al rilascio di certificazioni linguistiche.
3) Saranno considerati titoli preferenziali: a) l’aver conseguito un dottorato di ricerca post-laurea in linguistica e glottodidattica; b) l’aver svolto attività di ricerca in materie letterarie presso Dipartimenti Universitari, Istituti, Centri di Studi, Biblioteche ed Archivi di Stato; c) l’aver prestato servizio come insegnante di italiano come lingua seconda presso Dipartimenti Universitari, Istituti, Centri di Studi, Biblioteche e scuole; d) una buona conoscenza dello spagnolo da documentare con apposita certificazione rilasciata da Università, Istituti o Enti autorizzati al rilascio di certificazioni linguistiche; e) una buona conoscenza del catalano da documentare con apposita certificazione rilasciata da Università, Istituti o Enti autorizzati al rilascio di certificazioni linguistiche. f) l’aver svolto un tirocinio presso istituzioni del Ministero degli Affari Esteri all’estero o in Italia. Tali titoli e/o esperienze professionali dovranno essere documentati con apposita certificazione
4) Modalità di selezione: i titoli saranno valutati da una commissione appositamente nominata dal Capo della rappresentanza diplomatica consolare.
5) La Commissione stabilirà una graduatoria provvisoria dei candidati che risulteranno idonei. I primi cinque saranno assunti con un contratto di formazione ai sensi della legge locale per un periodo di un anno rinnovabile una sola volta. È previsto un periodo di prova di 3 (tre) mesi.
6) Durata del contratto: il contratto avrà la durata di un anno. Esso potrà essere eventualmente rinnovato una sola volta per un secondo anno a discrezione dell’Istituto, tenuto conto delle sue esigenze, nonché delle pregresse prestazioni professionali. In nessun caso si potrà configurare un rapporto di dipendenza con il Ministero degli Affari Esteri Italiano.
7) Sede di lavoro: Barcellona.
8) Le domande, corredate dal curriculum vitae, dovranno pervenire all’Istituto Italiano di Cultura, Ptge. Méndez Vigo, 5 ‘ 08009 BARCELONA entro e non oltre il 15 luglio 2006. A tal fine farà’ fede la data del timbro postale.
La domanda e il curriculum potranno essere anticipati anche per via fax al N: 0034 93 4870517 o per posta elettronica all’indirizzo e-mail: archivio.iicbarcellona@esteri.it (gli interessati in entrambi i casi potranno chiedere e ottenere per e-mail la conferma dell’avvenuto ricevimento e protocollo nell’Archivio dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona).

Entrambi i bandi riportano praticamente le stesse informazioni.
Mi fanno riflettere i titoli preferenziali considerati come tali (punto 3), che nel bando di Marsiglia riguardano soprattutto l’esperienza e poi gli studi inerenti la linguistica e la glottodidattica. L’esatto contrario avviene nel Bando di Barcellona, che colloca al primo posto il conseguimento di un Dottorato. La cosa mi lascia piuttosto perplessa, perché aver conseguito un Dottorato entro i 4 anni dalla Laurea mi sembra quasi da Guinness!
C’è comunque una cosa che mi fa saltare i nervi in entrambi i bandi. Per quanto riguarda l’Istituto di Marsiglia, mi chiedo perché non sia inicato anche l’importo netto, ma quello che veramente mi indigna è, nel Bando di Barcellona, la totale assenza di una indicazione circa lo stipendio che si percepirà. Sapere quanto si andrà a guadagnare è un diritto. Ma il punto 7), che nel Bando di Marsiglia lo riporta, in quello di Barcellona non segnala più lo stipendio, ma la sede di lavoro (non sia mai ci sia un altro Istituto in provincia di Barcellona!). Beh, che dire? Ottima trovata! L’ostacolo è stato evitato magistralmente, ma per quale motivo? Eppure la legge, a cui i Bandi devono far riferimento, fornisce delle indicazioni piuttosto chiare, (che l’IIC di Marsiglia osserva, almeno questo ricononosciamoglielo), ma che non riferisco (ehi voi! aspiranti professori con contratto di formazione: svegliatevi!).

Ad alcuni candidati che ho sentito, che hanno inviato la documentazione anche per l’IIC di Marsiglia e che tenteranno anche a Barcellona, il fatto non è sfuggito e la solita conclusione, ma dai!, è che sicuramente l’importo sarà inferiore, ma di quanto però?
Tutto questo non è giusto, è una vergogna, soprattutto perché nessuno se ne lamenterà, nessuno griderà allo scandalo e perché, alla fine, è sempre comunque meglio venire assunti… ed in un certo senso… ma chi vi biasima! Però ragazzi svegliamoci o continueranno a metterci la testa sotto i piedi e avranno anche l’autorizzazione a calpestarla, proprio come avrebbero permesso a Savonarola, Mario e Saverio in Non ci resta che piangere…

P.S. Ma perché mai dover far sbattere i nostri studenti sull’uso e differenza delle preposizioni IN (con il paese) ed A (con le città), se poi in un documento ufficiale tutti nostri sforzi vengono annientati? Citando dal Bando: corsi di Lingua e Cultura Italiane organizzati da questo stesso Istituto Italiano di Cultura in Barcellona”. Ma di quale varietà di lingua italiana si sta parlando???

"ildue chiacchiere con…" – Lorenzo Rocca, Università per gli Stranieri di Perugia

All’Università per Stranieri di Perugia si possono contattare molte persone interessanti, diverse da noi per nazionalità, madrelingua ma anche semplicemente per i contesti di lavoro. Tra queste Lorenzo Rocca, uno degli insegnanti che, nella parte a distanza del Master in Didattica dell’Italiano lingua non materna, è stato maggiormente apprezzato. Conoscere di persona e poter dialogare con chi a distanza abbiamo condiviso un percorso non sempre facile, è un grande piacere. Lorenzo, che a 34 anni ha già maturato diverse esperienze nell’ambito della didattica dell’italiano L2, si è dimostrato molto disponibile allo scambio ed ildueblog è felice di inaugurare con lui gli appuntamenti de “ildue chiacchiere con…”.
La prima curiosità (sapere come Lorenzo fosse arrivato al Master) ha subito rivelato un particolare decisamente importante: come primo lavoro, nonché principale fonte di guadagni, Lorenzo non insegna, ma fa il consulente per un’importante gruppo bancario italiano: Ho famiglia dice (due splendidi bambini di 4 e 2 anni N.d.R.). Ma ha ovviamente anche lui un passato da studente presso la Stranieri: nel 2000 infatti si è iscritto alla Scuola di Specializzazione (che dal 2004 si è trasformata nel Master di cui sopra) e che gli ha permesso di iniziare una collaborazione continuata come insegnante: < < Finita la Scuola di Specializzazione ho iniziato a collaborare con l’Università per Stranieri regolarmente, all’inizio con i corsi estivi, quelli trimestrali, poi con quelli intensivi invernali. E visto le mie competenze, mi sono stati affidati i corsi di microlingua giuridica ed economica per gli studenti Erasmus >>
Chiacchierando scopro che nel 2003 ha vinto un assegno di ricerca per approfondire la tematica dell’e-learning, che è stato il trampolino di lancio verso il tutoraggio nella parte a distanza del Master. E’ entusiasta quando ne parliamo, concordiamo sul fatto che i moduli in e-learning siano stati faticosi sia come studente sia come insegnante: < < Sentivo regolarmente Adriana attraverso Skype (Adriana è la Tutor che insieme a Lorenzo si è occupata del modulo “Interazione in classe”, ognuno aveva il suo gruppo di studenti N.d.R.). Cercavamo di condurre il lavoro parallelamente, ci siamo spesso consultati, ci è piaciuto molto il confronto tra colleghi e con voi ragazzi, avete lavorato sodo >>.
Attualmente è alle prese con un progetto molto interessante: ha appena vinto un assegno di ricerca, che gli permetterà di occuparsi di un progetto per l’elaborazione della descrizione del livello A1 del Quadro Comune di Riferimento Europeo. In Italia, infatti, è possibile certificarlo solamente presso l’Università di Siena, con l’esame PRE-CILS. < < La CELI parte dal livello A2 e abbiamo avvertito anche noi la necessità di certificare il livello A1, che è diventato sempre più necessario sotto il profilo lavorativo per gli immigrati, vista l’ondata di extracomunitari che arrivano nel nostro paese >>. Quando gli chiedo cosa attesti il livello A1, mi risponde chiarendo che < < (…) il livello A1 non certifica il raggiungimento di un livello, quanto l’inizio di un percorso di scolarizzazione. E’una certificazione che ha più che altro una spendibilità sociale e che può compensare delle carenze che uno studente ha nella sua madrelingua >>.

Prima di lasciare Lorenzo, che ho sottratto dal congresso “Un mondo di italiano” in svolgimento alla Stranieri, gli ho chiesto dei consigli per noi corsisti ancora alle prese con i moduli in presenza: < < Osservare i colleghi in classe, variando i livelli e gli insegnanti, conoscere e testare vari manuali e cercare di crearsi una propria linea di insegnamento, sempre in evoluzione, a seconda degli studenti, del livello e degli obiettivi del corso >>.

Se ripensa a quando ha iniziato a lavorare, si sente di consigliare alle future leve, e non solo, di imparare dai nostri errori: < <(…) evitare di parlare troppo, di essere noi i protagonisti delle lezioni, ma di cercare di coinvolgere la classe. Quando si insegna non si deve mai dare nulla di scontato, la ridondanza può sembrarci fuori luogo e noiosa ed invece è un modo per far arrivare i contenuti agli studenti. (…) >>.
Ecco appunto, parliamo di studenti: voglio sapere quali sono i luoghi comuni più frequenti che ha riscontrato tra gli stranieri su noi italiani: < < Pensano che gli italiani siano pigri, svogliati e che sia, più che altro, un atteggiamento calcolato >>.
Cerco di carpirgli qualche dritta sul lavoro e riesco a strappargli qualche suggerimento per portare un po’ di materiale autentico in classe: Fiorella Mannoia e Enzo Jannacci. < < Una scena di Caruso Pascoschi per l’imperativo informale, quello con il TU >>.

La conversazione è stata piuttosto interessante e volge alla fine; insieme torniamo verso l’Università. Lorenzo ha esperienza ed umiltà e lo ho ascoltato volentieri. Mi ha colpita molto il fatto che nonostante la sua passione e dedizione, non svolga questo lavoro come attività principale: non riuscirebbe a vivere solo con l’insegnamento, con una famiglia da mantenere. Inoltre aggiunge: < < In questo campo bisogna subito avere le idee chiare: bisogna capire se si è votati per la ricerca o per l’ insegnamento>>.

Eppure lui mi sembra riuscire bene in entrambi!

Web – Bollettino Itals n° 14

E’ uscito il quattordicesimo numero del bollettino Itals.
I primi due articoli completano le riflessioni avviate nel numero precedente sulla didattica della letteratura: Sandra Montali (Bolzano) riprende, con una stimolante parte applicativa, la descrizione della simulazione globale, mentre Chiara Mussini e Maria Mussini (Reggio Emilia) riflettono sull’uso della metafora e di altre figure retoriche nel linguaggio quotidiano e, in particolare, in quello letterario.
L’articolo di Maria Luisa Vassallo (Venezia), infine, inaugura una riflessione per i lettori del Bollettino attorno a un tema oggetto di ampie discussioni: l’uso del materiale autentico.
Seguono varie recensioni.


Sommario

Riflessioni ed esperienze didattiche
* Simulazione Globale. Testi in lingua sognando insieme (II) di Sandra Montali
* Il livello retorico della lingua tra letteratura e comunicazione quotidiana di Chiara Mussini e Maria Mussini
* L’ippogrifo didattico: il fascino del materiale autentico di Maria Luisa Vassallo

Recensioni
* Paola Celentin, Edith Cognigni Lo studente di origine slava recensione a cura di Paolo Torresan
* Daniela Orbetti, Rossella Safina, Gianfranco Staccioli Raccontarsi a scuola. Tecniche di narrazione autobiografica recensione a cura di Carlo Guastalla
* Teodoro Álvarez Didáctica del texto en la formación del profesorado recensione a cura di Paolo Torresan
* Griff Griffiths, Kathy Keohane Personalizing Language Learning recensione a cura di Paolo Torresan
* Recensione al sito “Dienneti” a cura di Michele Daloiso

Incontri – Humanism in Language Teaching

Per chi non potesse andare – o non avess trovato posto – al corso tenuto da Marc Almond alla Pilgrim, il due blog consiglia questo seminario:

Two hundred and fifty people who teach themselves and who teach their students as well as teaching their subject will be spending three days on Italy`s Adriatic shore at the end of August this year.

For an enrolment fee of a mere 80 euros you could be one of the two hundred and fifty participants, if you make your decision to go before June 30th.
To find out more click over to www.lend.it/portonovo2006. To talk to the conference organiser, Valeria Gallerani, email v.gallerani@dinoto.net

The intimate atmosphere of this conference is something any past participants will tell you about, an atmosphere that makes you open up and allows you to come into the full flow of your own creativity.

It is not just that the 8 plenary sessions and the two day-long workshops that you choose are stimulating and mind-opening, which they are, but that the energy of the swirling Portonovo group brings out things in you you did not necessarily know were there.

This is a conference where you can experience your own awareness and energy differently.

Valeria has drawn together a powerful animating team of eight people from Pilgrims, Bell, Nile, and SIT Brattlboro Vermont who will fully interact with you in and out of class over the 4 days of the conference (August 28th to 31st).

You will be able to hear all of these people in plenary and you can sign up to do a full day`s workshop with two of them. In my view, it is these full day workshops that give the Portonovo conference its depth and seriousness.

This is not one of those `hello-goodbye` conferences we have all been to….where you hop from presentation to dazing presentation in breathless, 45 minute succession.

Here is Valeria`s animation team:
Penelope Williams, Pilgrims, Young Learners
Izabella Hearn, SEAL, Spain, Young Learners
Susan Norman, SEAL, UK, Visionary Teaching
Donald Freeman, SIT, Vermont, US, Teacher Development
Mark Almond, Canterbury Christchurch College and Pilgrims, UK, Drama
Stephanie Dimond-Bayir, Bell, UK, Literature
Keith Kelly, Nile, UK, CLIL
Mario Rinvolucri, Pilgrims and Helbling, UK Culture

Incontri – Competenze lessicali e discorsive nell’acquisizione di lingue seconde

Bergamo 8-10 giugno 2006
L’Università degli Studi di Bergamo ospiterà un convegno dal titolo “Competenze lessicali e discorsive nell’acquisizione di lingue seconde“. Verrà dedicata particolare attenzione ai temi dell’acquisizione e della didattica dell’italianolingua seconda/straniera. Le informazioni sul programma e la logistica e il modulo per l’iscrizioneonline (GRATUITA) sono disponibili al sito www.unibg.it/lessico, intanto questo è il programma del primo giorno:

Giovedì 8 giugno 2006
14.00
Saluti delle Autorità
14.15
Carla Marello (Università di Torino) Aggettivi e sintagmi aggettivali in scritti di apprendenti di italiano L2/LS
15.00
Discussione
15.15
Daniela Calleri e StellaPeyronel (Università di Torino) Acquisizione di una categoria “debole”: le preposizioni italiane
15.40
Elisabetta Ježek e Stefano Rastelli (Università di Pavia) Gradiente di inaccusatività e verbi pronominali in italiano L2
16.05
Discussione
16.25
Pausa
16.55
Andrea Villarini (Università per Stranieri di Siena) Il lessico dei materiali didattici: linee di analisi tra lessicometria e linguistica acquisizionale
17.20
Luciana Menna e Giuseppe Nuccitelli (Università per Stranieri di Siena) Analisi delle attività didattiche rivolte allo sviluppo della competenza lessicale presenti nei materiali didattici usati nei corsi di italiano per immigrati adulti
17.45
Fabiana Rosi (Università di Pavia)L’acquisizione della morfologia aspettuale fra valori lessicali e funzioni discorsive
18.10
Discussione

Categoria – Nostradamus: un profeta da rivalutare! (4)

Vi ricordate il post del 5 maggio scorso
L’imposizione del CV di ladylink è stata veramente potente!
tanto da farle superare la selezione per la U.T. di A. in Ecuador…
ma ladylink ha anche subito declinato l’offerta…

..che ne sarà della nostra eroina? … al prossimo post!

Incontri – Laboratorio a Milano

Milano, sabato 27 e domenica 28 maggio 2006
Laboratorio per insegnanti di lingue:
“Costruire esperienze di apprendimento linguistico”. Per un approccio critico-esperienziale all’insegnamento linguistico
Un’introduzione all’insegnamernto linguistico e insieme un suo ripensamento secondo un approccio basato sulla riflessione a partire dal’esperienza. Per insegnanti in servizio e neo-insegnanti.

Che cosa succede in questo laboratorio

I partecipanti si esercitano a costruire esperienze di apprendimento linguistico. È un lavoro pratico che li attende. Saranno di volta in volta insegnanti e studenti, insegnanti che preparano e conducono attività didattiche, studenti che le sperimentano e commentano.
Ma è un lavoro fatto anche dell’esercizio di una riflessione critica e aperta, di esplorazione di potenzialità. Sfondi teorici, dettagli procedurali e scelte pedagogiche sono messi a confronto alla ricerca della “migliore esperienza di apprendimento possibile”. “Un buon pratico, cioè un pratico realmente competente è colui che alla routine preferisce l’agire pensato e per questo si qualifica come un buon ricercatore” (L. Mortari, Apprendere dall’esperienza).
Un laboratorio come questo non può dunque fare a meno di misurarsi anche con la teoria. Ma qui la teoria non è in primo luogo quella elaborata da altri, né viene anteposta alle esperienze svolte dai partecipanti. Piuttosto si costruisce a partire dalle esperienze di apprendimento costruite. Concetti teorici ed elementi fattuali forniti dalla ricerca sono comunque evocati dal conduttore, ma solo per innestarsi in un processo di concettualizzazione dell’esperienza operato dai partecipanti stessi. Essi sono invitati a restare protagonisti della propria formazione, a esercitare, durante e soprattutto dopo il laboratorio, l’indagine razionale su ciò che sperimentano concretamente.

Scarica il programma
Scarica la scheda di iscrizione

Storie quotidiane – Il requisito della lingua per gli (aspiranti) italiani che d’italiano non sanno

Tratto dal corriere.it, inoltrato da Floriana Cassoni, che ringraziamo:

Beppe Severgnini,
Noi italiani riusciremo anche simpatici, ma siamo una nazione di pazzi scatenati. Introduciamo la legge sulla cittadinanza più generosa del pianeta – basta un trisnonno nato in Italia, e si può essere cittadini stranieri residenti all’estero – e non chiediamo NEPPURE una minima, timida, basilare conoscenza della lingua italiana.”Se ci pensate, è pazzesco. Lo fanno tutti gli Stati del mondo. Lo fa la Svezia e la Svizzera (tre lingue), il Canada e l’Estonia, l’Australia e gli Stati Uniti. Lo fa il Brasile. Alla Camera di Commercio qui a San Paolo, dove qualcuno è rimasto un po’ turbato dalla mia franchezza, mi hanno raccontato che per “naturalizzarsi” occorre un colloquio. In portoghese, ovviamente. “Sembra evidente, ma in Italia l’evidenza è un optional, come i sedili riscaldati sulle automobili. La legge voluta fortissimamente da Mirko Tremaglia – e scarsissimamente letta da chi l’ha votata – ormai c’è. Il nostro ex-ministro ha agito per passione personale (giusta) e calcolo politico (sbagliato, come s’è visto). Mi dicono che ora ha capito l’importanza della lingua: per il voto, e non solo. So di leader politici – destra e sinistra – altrettanto convinti. Forza, dunque: siamo in tempo. “In questo viaggio in Sudamerica – tre Paesi, sei grandi città – mi sono reso conto che l’introduzione del “requisito della lingua” avrebbe tre grossi vantaggi e risolverebbe, di colpo, altrettanti problemi. Il primo: è giusto e opportuno. Imparare la lingua è la prima prova d’interesse e amore per un Paese. Gli opportunisti – quelli che vogliono il passaporto italiano per far compere a Miami, e/o volare in Spagna senza visto (e quanti sono!) – verranno scoraggiati. Lo stesso vale per i superficiali. In questa categoria metto, e mi dispiace, Marisa Lula, moglie del presidente brasiliano. La signora ha detto d’aver chiesto (e ottenuto) il passaporto italiano per il bene dei figli (“Non si sa mai!”), ma di non capire le istruzioni per il voto. Due affermazioni bizzarre in un colpo solo: complimenti. Secondo vantaggio: l’obbligo di conoscenza della lingua ridurrebbe il numero delle domande, e sfoltirebbe le folli liste d’attesa (in Argentina e Brasile si parla ormai di 2010). I nostri consolati sono allo stremo: non solo devono affrontare l’onda anomala delle richieste, ma inseguire gli aventi diritto al voto (dopo le elezioni, ci sono i referendum). A proposito: perché cavolo bisogna inseguire la gente e pregarla di votare, spedendo plichi che vanno perduti secondo elenchi impossibili da aggiornare? Se il voto è un diritto, gli aventi diritto si facciano avanti. O no? “Terzo vantaggio. La necessità della lingua per il passaporto porterebbe gente, interesse e soldi ai nostri Istituti di Cultura (che ne hanno bisogno). Metterebbe il turbo alle attività italiane all’estero (dai commerci all’editoria, dal cinema al teatro). Aiuterebbe i nuovi italiani nel mondo a entrare nella vita nazionale (penso al lavoro, ai viaggi, ai media). Ripeto. Una modifica in questo senso non è crudele: scoraggia invece i pigri e i furbi, e aiuta tutti gli altri. Martedì ho parlato col neo-senatore Edoardo Pollastri, eletto (in extremis) in Brasile. Dopo averlo sgridato per un’intervista alla rivista “Veja” – dove ha spiegato come si sente brasiliano, ma s’è dimenticato di ricordare quant’è italiano – abbiamo parlato della “questione della lingua”. L’ho trovato aperto e ragionevole: “Mi citi pure: è una necessità e un’urgenza. Dobbiamo fare qualcosa, e possiamo farlo. Probabilmente basta un atto amministrativo. “Che dire? Sembriamo d’accordo in tanti. Avanti, dunque. Che aspettiamo?

Didattica – Novità dal Consiglio d’Europa

Al convegno “Un mondo di italiano”, tenutosi nei giorni scorsi a Perugia, Piet van Avermaet (Consiglio d’Europa e Università di Ghent in Belgio) e Giuliana Grego Bolli (Università per Stranieri di Perugia) hanno illustrato ai partecipanti i progetti in cantiere al Consiglio d’Europa.

La novità più interessante è certamente rappresentata dal fatto che la Language Policy Division del Consiglio d’Europa sta realizzando un manuale per la valutazione e la certificazione basato sul Quadro Comune Europeo, a disposizione di tutti gli enti che intendano realizzare certificazioni basate sul Quadro Comune Europeo (progetto 1). Al momento è disponibile una versione pilota in inglese.

Contestualmente a questo progetto verrà realizzato del materiale che illustri i livelli del Quadro per alcune lingue (italiano compreso). Questo allo scopo dichiarato di uniformare l’interpretazione dei descrittori dei livelli da parte degli utenti del documento europeo (progetto 2).
Secondo quanto detto dalla Professoressa Grego Bolli nella sua relazione, questo nuovo documento porterebbe ad uno slittamento del contenuto delle descrizioni delle competenze: “dai generici e aspecifici descrittori del Quadro Comune Europeo ai contenuti linguistici specifici”, considerando, per l’italiano, “le funzioni della lingua necessarie dal livello A1 al livello B2”.

I due progetti fanno parte degli obiettivi a medio termine del Consiglio d’Europa (2006-2009), quindi ne sentiremo parlare nei prossimi anni. Nel frattempo la pagina del sito del Consiglio d’Europa dedicata a questo progetto è ricca di materiali, tra cui alcuni interessanti esempi di valutazione della lingua scritta e della lingua orale.

Staremo a vedere. Intanto l’Università per Stranieri di Perugia continua a lavorare, e al momento è disponibile il resoconto di un interessante seminario sulla valutazione di esempi di lingua parlata in base al Quadro Comune Europeo.

Un commento a tutto ciò: al termine della relazione della Prof. Grego Bolli commentavamo sul fatto che la novità introdotta da questi “descrittori dei descrittori” (progetto 2) non è irrilevante. E puntuale è arrivata la domanda da parte del pubblico.
È stato chiesto alla relatrice se non ritenesse che il Quadro Comune Europeo (che si presenta come “Esaustivo” e “Non prescrittivo”, che ambisce a creare un “lessico comune” più che ad indicare strade, che vuole “promuovere la discussione” più che mostrare la verità) con questi “descrittori dei descrittori” non rischi di abbandonare i suoi intenti programmatici per diventare invece “prescrittivo”.
La risposta è stata affermativa, con questa integrazione il Quadro Comune Europeo non potrà che indicare una strada prescrittiva.

Detta così sembra proprio che le griglie debbano trasformarsi in gabbie, non solo per chi valuta ma anche per chi insegna. Non rimane altro che tenere gli occhi aperti, cercare di capire la strada intrapresa (in verità le bozze del manuale di valutazione hanno più di un aspetto interessante e in piena conformità con il Quadro) e attendere. Noi continueremo a studiare e cercare di capire, facendo, se necessario, gli avvocati del diavolo.

Incontri – Teatro creativo per classi di lingua

Invidio tutti quelli che riusciranno ad andarci!

Il corso, tenuto da Mark Almond della Pilgrims presso l’Università di Kent a Canterbury, ha come titolo Creative Drama for the language Classroom ed è destinato a tutti gli insegnanti, anche senza esperienza di teatro. Il corso è in inglese ma è sufficiente una conoscenza di livello intermedio per partecipare.
Le date sono dal 30 luglio al 5 agosto ed il costo è di 615 euro. Una bella somma, ma chi ha partecipato negli anni passati a questi corsi assicura che sono soldi spesi bene.

Di seguito il programma:

Who is this course for?

• Language teachers of all ages and levels.
• Please note: you do not need any previous experience of drama to follow this course.
• You need an intermediate and above level of English to participate in this course.

Course Summary
This course will engage you in a series of practical and energising drama based activities for use in the language classroom. These activities will help you develop better group dynamics, sharing skills and a heightened awareness of the ways you communicate with your students.

What are the key course contents?

• group co-ordination and trust exercises
• warmers for the classroom
• using the body to learn vocabulary and language structures
• story telling techniques
• creative play through improvisation using the voice and body
• developing your own communication skills
• using intonation, stress, rhythm and pauses for dramatic effect.
• exercises to assist drama group leaders

Is this the right course for me ?

• Yes – if you want to see how simple drama techniques can add creative force to language learning
• Yes – if you want to improve your classroom management and general communication skills
• Yes – if you want to have a huge amount of fun!