IIC: da Dublino al mondo…

Pubblichiamo una lettera che un’insegnante dell’IIC di Dublino scrisse qualche settimana fa per la lista di discussione di Perugia. La questione resta aperta. E non è cosa da poco.

Cari Colleghi,
scrivo perché mi piacerebbe avere qualche riscontro, soprattutto da quelli di voi che lavorano in un Istituto di Cultura in giro per l’Europa e per il mondo.
Mi chiamo Elena, vivo a Dublino ed ho lavorato per 4 anni all’IIC di Dublino.
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Chin8, 80 voglia di tè!

Forse non tutti sanno che… in Italia c’è una bevanda nazionale, nazionale non perché la bevono tutti, ma perché è prodotta solo in Italia:il Chinotto, dall’agrume omonimo (Citrus myrtifolia Raf.).
E’ di colore scuro, frizzante ed amarognolo.
Purtroppo non si trova spesso nei menù dei bar, pub e ristoranti, per cui per ora è un piacere che consumo soprattutto a casa.
Sono varie le marche che lo producono (Neri, Sanpellegrino (Chinò), Guizza, Fanta Chinotto), si incontra facilmente nei supermercati o nei negozi di alimentari e si trova anche con sottomarche nei discount tipo all’Eurospin (prodotto che preferisco di lunga a quello della Guizza, se proprio dobbiamo fare un paragone).

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Ladylink negli USA, primi 6 mesi

Sono ormai 6 mesi che tutti i giorni metto piede a Keezell Hall. Il Foreign Languages Department qui vanta, tra lingue vive e lingue morte (latino e greco), ben 16 lingue (Spagnolo, Italiano, Francese, Tedesco, Arabo, Cinese, Giapponese, Coreano, Russo, Farsi, Swaili, Ebraico, Hindi e Portoghese).

Da quello che ho capito lavoro in una sorta di oasi, dove c’è una grande libertà   di azione, una grande fiducia data agli insegnanti. Un vero mito la Department Head. Cordialissimi i colleghi. Cordialissime le segretarie ed estremamente gradevoli gli studenti. Molto rispettosi, mi riempiono la posta elettronica di messaggi se non possono venire a lezione, se non possono fare l’esame, se non sono venuti all’esame perché non gli è suonata la sveglia (proprio oggi), ecc ecc

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SOS: Salviamo lo studente americano! (città d’Italia)

Non vorrei continuare a sparare a zero su un determinato tipo di editoria, ma spesso ci sono dei perché a cui non c’è una vera risposta e vorrei condividerli con voi…
Mentre preparavo una lezione sugli aggettivi per descrivere le città  , ho pensato di utilizzare una cartina d’Italia… Siccome non tutti hanno il libro, ho iniziato a fare le copie di quella del manuale, ma ho bruscamente interrotto le copie perché mi sono accorta che per ogni regione sono state scelte 2 o 3 città   a caso.

Non so se mi spiego: non ci sono tutti i capoluoghi di provincia, ma solo alcuni… Forse gli studenti sopravviveranno senza sapere che in Piemonte c’è Vercelli, però siccome c’è il Festival, era giusto inserire San Remo (che io sapevo scritta attaccata) e non Imperia, d’altronde c’è un festival famoso a livello nazionale lì? Non mi risulta! In Campania capeggiano Napoli, insieme a Pompei ed Amalfi, mentre giustamente nel Lazio c’è Roma e solo Roma, ed anche spostata un po’ più a nord… pazienza!

Forse bastava sfogliare le prime pagine per valutare il testo tramite la cartina e poter felicemente ignorare che a pagina 30 c’è l’imperfetto e solo a pagina 54 il passato prossimo…

SOS: Salviamo lo studente americano!

Come far capire al mondo intero che gli studenti americani non sono poi così stupidi come i libri di italiano per stranieri prodotti ed utilizzati esclusivamente negli Stati Uniti si ostinano a voler far credere?

E ne consegue un dilemma: perché i libri di italiano per americani vendono solamente negli Stati Uniti? La prima risposta: poiché vengono commercializzati esclusivamente negli States, potrebbe essere un buon motivo, ma non è sufficiente…

Tra le mie mani stringo il recentissimo: A VICENDA, 2 volumi (lingua e cultura), di Romana Capek-Habekovic e Claudio Mazzola, editrice McGraw-Hill Higher Education.

Cosa c’è che non va, presto detto…

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Offerta di lavoro in Nicaragua

Si sa. Va così. E’ capitato a tutti gli insegnanti italiani di italiano a stranieri. Un bel giorno un caro amico o una cara amica prende e parte. E se ne va a lavorare dall’altra parte del mondo. E la nostra amicizia è salvata dalla mail, da Skype, da ildueblog…

Altre volte siamo noi che partiamo e lasciamo in Italia tanti amici e colleghi. E altri se ne andranno e se ne sono andati. Spesso senza sapere bene a cosa si andava incontro. Con un po’ di avventatezza. Con quel pizzico di follia che serve a chi prende e parte e attraversa oceani per fare questa strana professione.

E’ per questo che inserisco questa richiesta di lavoro. In un posto lontano e complicato, senza tante garanzie e con poche certezze. Pubblicizzato da un blog in cui l'”about us” tutto sembra tranne che una scuola. Eppure è così. Se qualcuno la contatterà, per favore ci faccia sapere. Siamo curiosi.

Nel frattempo, metto tutta la mail che abbiamo ricevuto con preghiera di pubblicazione (non cambio nulla, i refusi non sono miei).

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Attenti al lupo… e agli IIC…

L’intento di questo post, che narra di scambi controversi su due ML molto frequentate e conosciute, è puramente informativo. Non so quanti ne siano a conoscenza, spero in molti, dopo il post. Con la presente vorrei anche esprimere solidarietà a tutti i colleghi coinvolti. Che poi ognuno tiri le sue conclusioni…

Per la prima storia, è tutto verificabile negli archivi della ML [Ita_L2], gli archivi sono consultabili per i soli iscritti.
Per la seconda storia, ho utilizzato gli scambi di mail che sono tuttora nella mia casella di posta elettronica, visto che dall’archivio della ML [I-S] sono stati cancellati.

Mettetevi comodi, che la faccenda è lunga…

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Ossigeno

Questa è la parola giusta per esprimere cosa ho provato oggi, durante la lezione, quando una mia studentessa mi ha detto: “Questo lavoro mi piace”, esprimendosi esclusivamente e completamente in italiano, per riferirsi al lavoro che stavamo facendo…

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Scuola pubblica: piccoli progressi

Forse non tutti conoscono (gli insegnanti della Toscana sicuramente sì) l’esperienza dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze che, in occasione della C.M. del Marzo 2006 ha trasmesso a tutte le scuole della provincia delle linee guida molto interessanti per noi insegnanti di italiano lingua seconda, soprattutto per quanto riguarda la valutazione consigliata alle scuole per quegli studenti che non sono madrelingua. Continua a leggere

Meglio barcamenarsi, che menarsi in barca…

Più di una volta il blog è stato teatro di accorate mail di denuncia circa il marcio che sminuisce la nostra bella professione…

Vi vorrei riproporre quella di Silpri, che lascia con la bocca aperta. Silpri denuncia una situazione particolare, un labirinto, dal quale ci auguriamo sia uscita incolume, che ci testimonia quanto esperienza e formazione nel nostro campo valgano meno, scandalosamente meno, di un esame di Italiano nel piano di studi universitario. A questo proposito ricordo che l’ultimo post di Kappa, recentissimo, accenna allo stesso problema.

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