Siamo orgogliosi di ospitare su questo blog un articolo di Fabrizio Ruggeri, insegnante di italiano presso il Centro Superior de Idiomas Modernos (l’equivalente, in Italia, a un Centro Linguistico di Ateneo) dell’Università Complutense di Madrid.
L’articolo, che potete scaricare dal link in basso, racconta come Fabrizio ha utilizzato i social network nella sua classe di lingua, ed alcuni esempi sono davvero sorprendenti.
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Insegnare italiano negli Stati Uniti, parte 3
Giunti al terzo appuntamento non ci resta che parlare dell’insegnamento dell’italiano nelle scuole. Per le scuole americane è necessaria una certificazione specifica, la Teacher licensure (1), certificazione che si può conseguire attraverso diversi percorsi di studio. In linea di massima si deve preparare un esame scritto, il Praxis, accettato nella maggioranza degli Stati e suddiviso in due parti, la prima (in cui si viene testati in inglese -comprensione scritta, produzione scritta- e matematica) è propedeutica al Praxis II, in cui si supereranno delle prove più specifiche, legate alla materie che si vogliono insegnare. Gli Stati che non hanno adottato il Praxis hanno delle certificazioni proprie e, in generale, il Praxis è considerato uno dei requisiti per accedere alle certificazioni specifiche di ogni Stato.
Insegnare italiano negli Stati Uniti, parte 2
In questa seconda parte cercheremo di capire meglio in cosa consiste il lavoro di un insegnante di italiano.
I corsi di lingua
(Queste affermazioni sono abbastanza arbitrarie. La situazione è complessa, per cui ho scelto di dare una versione abbastanza realistica, ma non esaustiva).
Nella maggior parte delle università i corsi di lingua sono di circa 40 ore a semestre, distribuiti su 3 incontri settimanali da 50 minuti (per i primi due livelli questo monte ore sale a 50). Gli studenti spesso devono studiare una lingua per quattro semestri. I primi due semestri, ottengono 4 crediti per corso, perché ci sono tre incontri settimanali (2×75’ e 1×50’). Gli ultimi due semestri i crediti scendono a 3 (come per qualsiasi altro corso che frequenteranno) e le lezioni passano a 2×75’.
Gli studenti devono essere esaminati spesso. Bisogna produrre voti che quantifichino il progresso e portino a un risultato numerico. Il voto finale è molto importante, per cui pur cercando di essere obiettivi, si cerca sempre di indorare la pillola.
Ancòra sull’utilità dei testi tradotti nell’educazione linguistica per immigrati scarsamente scolarizzati
Ritorno sull’utilità per l’educazione linguistica dei testi tradotti con una proposta basata su una mia esperienza personale.
Insegnare italiano negli Stati Uniti, parte I
Insegnare italiano negli Stati Uniti è un’opportunità di lavoro che vorrebbero avere in tanti.
In realtà insegnare italiano in un’università americana è un’esperienza a sé, piuttosto particolare, poi, se si hanno avuto esperienze anteriori sia in Italia che all’estero. Qui insegnare significa anche produrre voti ogni 15 giorni: è una maratona di 40 ore semestrali equivalenti ai 42 chilometri che ci separano da Atene.
Nelle università americane l’italiano va? Sì, dai, va! Anche se in passato ci sono stati casi di Dipartimenti che hanno subito grossi tagli per esempio nell’università Suny, se non sbaglio (1). Nella parte est degli Stati Uniti l’italiano è studiato anche nelle scuole, soprattutto in New Jersey, dove in passato c’è stata una forte emigrazione di italiani. Anzi, alcuni miei studenti hanno la famiglia lì, ma vengono a studiare qui in Virginia, dove paradossalmente l’italiano non è insegnato nelle scuole ma solo nelle Università. (2)
Educazione, Libertà e Memoria
Sono felice di pubblicare su questo blog il bellissimo articolo di Monica Febbo, che ringrazio.
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Raramente si leggono articoli del genere, capaci di affrontare su più fronti l’argomento, qui come altrove.
L’articolo che scandaglia le valenze più o meno “occulte” della distruzione di un sistema educativo e pedagogico è di Chris Hedges, apparso un anno fa sul sito Truth dig dal titolo Why the United States Is Destroying Its Education System.
Il tirocinio
L’altra sera mi trovavo a parlare con degli amici e una ragazza mi dice che sta facendo il tirocinio per il DITALS. Mi dice che…
Machiavellica.
Capita a volte che gli studenti non siano contenti del corso e quindi recalcitrano nel seguire le istruzioni. I motivi possono essere moltissimi, a volte anche esulanti la nostra capacità di intervento come insegnanti. Che fare?
E anche Katerinov approdò su Estericult…
Quale miglior esempio di sposalizio tra modernità e classicità?
Katerin Katerinov, linguista, glottodidatta, autore, professore, insegnante di calibro che sposa le moderne tecnologie per comunicare con tutti i vari insegnanti di italiano, cioè noi, sparsi nel mondo!
Katerin Katerinov, infatti, ha da poco inaugurato una collaborazione con il Mae dal titolo: PARLARE ITALIANO NEL MONDO.
Insegnare all’estero con il Programma Comenius
Sul blog “Italiani in Galizia” è presente “una delle migliori guide esistenti sul web per orientarsi sulle opportunità di lavoro all’estero offerte dal Programma Comenius“.
Ringraziamo gli amministratori del blog per la segnalazione.
I nostri lettori possono cliccare qui per leggere l’interessantissimo post.