MOOC che bello studiare online!


Sicuramente avrete già sentito parlare e probabilmente partecipato ad un MOOC.
Io stessa ne avrò iniziati circa 5 (per non portarne a compimento nemmeno uno!).
I Massive Open Online Courses sono gratuiti, sono offerti dalle più prestigiose università internazionali, sono superorganizzati nonostante abbiano altissimi numeri di iscritti, riguardano qualsiasi disciplina e la glottodidattica non è di certo trascurata.

Sul gruppo italiano per stranieri è stato molto pubblicizzato il MOOC Dyslexia and Foreign Language Teaching (Lancaster University, sulla piattaforma FutureLearn), iniziato pochi giorni fa (lunedì 20/4) e ancora aperto. L’entusiasmo è stato tale che è stato creato un gruppo apposito aperto a chiunque voglia confrontarsi in italiano. (1)
La piattaforma FutureLearn ha già offerto MOOC su tematiche affini, come Understanding Language: Learning and Teaching della University of Southampton; non è da meno
la University of Leiden con Miracles of Human Language: An Introduction to Linguistics (lì sono alla terza settimana). Continua a leggere

Fa quel che può, quel che non può non fa

Quanto la pedagogia abbia dato e continui a dare all’insegnamento linguistico, è noto a tutti.

Così, facendo internet-zapping tra citazioni di Piaget ed elucubrazioni di meno nobili menti, per caso mi sono imbattuto in un sito che mai avrei pensato di leggere: NET.

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Napoli

Pino Daniele, purtroppo, se ne è andato tragicamente. Riproponiamo quindi questo articolo di Ciro di due anni fa, con un’attività per utilizzare in classe Napule è.

Da poco tempo insegno a Napoli, città favolosa e imbecillemente quasi completamente ignorata nei libri che propongono attività di italiano per stranieri. Ecco una proposta semplice e buona per tutti i livelli.

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E-JournALL n° 1

E-JournALL è una rivista accademica online, ad accesso libero e gratuito, che si propone di pubblicare lavori di ricerca nell’ambito della linguistica applicata in inglese, italiano e spagnolo.

Il primo numero è uscito nei giorni scorsi, e vale davvero qualche ora di attenzione. Potete leggerla on line o scaricare i singoli articoli, oppure scaricare il pdf dell’intero fascicolo e leggerlo comodamente sul vostro tablet. Di seguito l’indice:

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Unistrapg.it, ma per quanto tempo ancora?

In epoca di tagli e crisi investire sulla cultura non conviene e non lo fa nemmeno l’università che per anni è stata paladina dell’insegnamento della lingua italiana a stranieri con corsi di lingua e di formazione per i loro insegnanti. Sul buco al bilancio dell’Università per Stranieri di Perugia -che sfiora il milione di euro- stanno circolando ultimamente vari articoli. Ma confrontandoli con le informazioni disponibili sul sito della Stranieri, questi articoli sembrerebbero fondati sul nulla, poiché non si legge -ovviamente- che verranno appaltati i corsi di lingua a istituzioni esterne, ma di possibilità di scelta su dove studiare, di dislocamento, pur rimanendo iscritti alla Stranieri.
I corsi in questione sono esclusivamente quelli per gli studenti cinesi. Pare ci sia stata -negli ultimi anni, ma quanti?- un calo di iscrizioni di studenti cinesi, del programma Marco Polo e Turandot che hanno preferito altre mete in Italia, per cui, a partire dall’anno prossimo, 560 di quei 1000 studenti cinesi che la Stranieri accoglie, potranno studiare in altre strutture, in altre città, in altre regioni. Continua a leggere

Il dettato

ClassmatesUna recensione del libro “Il dettato nella scuola primaria” (di Elisa Farina, edito da Franco Angeli), su La Stampa mi fornisce l’opportunità di riflettere un po’ sul dettato, un’attività che nella moderna didattica delle lingue è stata messa molto da parte, almeno nelle modalità classiche descritte nell’articolo.

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Un salto nel passato per Glottrotter


Glottrotter era un collega che teneva un blog.
Era il blog di un collega che ammiravo tanto e leggevo con avidità.
Porfido se lo ricorderà sicuramente, come anche i nostri più assidui lettori.
Poi, nel 2008, chiuse e a quella notizia scioccante dedicai un post.
In realtà le sue tracce non si sono perse, perché sono riuscita a resuscitarlo grazie a web.archive.org, che archivia tutte le pagine che sono state visitate -non tutto quello che è stato pubblicato, per fortuna o purtroppo.
Così ho ridato vita a quei link inattivi del mio articolo e ho recuperato, ritrovato e riletto tutto quello che ho sempre apprezzato di quel blog che, nonostante sia rimasto in silenzio per 6 anni, è ancora piuttosto attuale. Continua a leggere

La Mafia spiegata ai miei ragazzi (gli insegnanti fanno delle scelte)

(Vi avverto subito: credo sia il post più lungo che abbia mai scritto)

Per la gara di ripasso dei participi passati ho chiesto agli studenti, già divisi in gruppi, di darsi un nome italiano. E’ un’attività che puntualmente sottovaluto: ai miei occhi è la cosa più facile, per i miei studenti, no! Per trovare un nome qualsiasi in italiano impiegano un numero di minuti incredibilmente grande, i secondi si sommano raggiungendo numeri a 4, 5 zeri, così, quando, incredula, stento a credere di aver perso così tanto tempo, li invito a scegliere una parola qualsiasi. La svolta è indicargli l’argomento “cibo”, che li entusiasma sempre, si notano subito le lucine che si accendono dentro le loro testoline disorientate.
Martedì scorso qualcosa è andato storto, perché un gruppo mi ha detto: “Siamo pronti! Mafia”. Li ho fulminati sorridendo e ho aggiunto “No, Mafia non va bene. Cambiate nome” e mentre dicevo questo, le parole di una studentessa si sono incrociate con le mie “Sì, the God Father”. “No, non va bene, non accetto questi nomi, trovatene un altro” e hanno optato per “spaghetti” a cui, già stizzita, ho aggiunto io “Gli” mentre lo annotavo alla lavagna.
Gli insegnanti fanno delle scelte.
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Io lavoro tant(o)

arci trieste

E’ l’anagramma di “volontariato”.
No, è che tutto ciò che provoca e gira attorno a questo diabolico concetto io proprio non riesco più a sopportarlo, perché il volontariato dilaga e io non voglio esserne complice. Stonerebbe questa parola  in bocca a me, che tornerò a pronunciare questa parola quando sarà estinta e quindi riesumarla mi permetterà di creare una nuova moda, perché il vintage, si sa, è sempre attuale. Quindi, quest’articolone, parlerà di me, che mi do da fare, tanto!

Anche l’Arci di Trieste cerca volontari e la cosa non ci stupisce, perché da una qualsiasi ARCI questo ci aspettiamo, d’altronde l’acronimo sta per Associazione Ricreativa e Culturale Italiana.
Guidata dall’insonnia, mi trovo sconsideratamente a cliccare sui gruppi dedicati alla nostra professione e mi imbatto in questo annuncio di ricerca volontari (sul gruppo Italiano Lingua Due). Una collega aveva gentilmente chiesto: “Qual è il vostro target se posso chiedere??” e la risposta è stata la seguente:

dipende tutto da chi si presenta è molto vario, di solito ci sono molti immigrati o rifugiati dall’Africa, Medio Oriente, Pakistan, Bangladesh…si va da chi è analfabeta nella sua lingua di origine a laureati con una buona conoscenza di lingue veicolari come l’inglese o il francese…la maggior parte sono adulti ma c’è anche un gruppo di richiedenti asilo minorenni…però appunto dipende da chi si presenta quest’anno. ho risposto alla tua domanda?

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Il “programma”

Quando ho cominciato ad insegnare italiano per stranieri, ormai quasi 20 anni fa, pochissimi parlavano di “programma” da seguire. E questi pochi erano visti come degli sfortunati che avevano delle assurde liste di item grammaticali e funzionali imposti dalle istituzioni presso le quali lavoravano.

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