Giornata di formazione all’Unibg

Ricevo da Silpri, che ringrazio, la notizia di una giornata di formazione presso l’Università   di Bergamo, il 14 marzo, dal titolo: Organizzare lo studio dell’italiano disciplinare in una classe plurilingue. Materiali e motodi.

Il seminario è curato da Barbara Biggio e Gaia Pieraccioni (Facilitatrici linguistiche e formatrici in Didattica dell’italiano L2 per l’Assessorato alla Multiculturalità   di Prato e autrici di Tanti tempi una storia, imparando l’italiano, testo di storia per alunni stranieri della scuola secondaria di I grado, in uscita per La Nuova Italia). L’incontro, che si apre con un minimo di 10 iscritti, costa 70 euro e dura l’intera giornata. Iscriversi è possibile fino al 30 gennaio. Verrà   rilasciato un attestato di partecipazione.

Nel volantino che mi è stato inoltrato, c’è questo link che pur non permettendo di risalire a questa giornata di formazione, è quello indicato per l’iscrizione.

Officina.it – n° 5

E’ on line il numero 5 di Officina.it, la web-rivista di Alma Edizioni.

Titolo di questo numero è “A proposito di studenti avanzati“.

Di seguito gli abstract delle varie sezioni:

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Inchiestina

Alcuni giorni fa, probabilmente sabato o domenica, dopo pranzo mentre sparecchiavo, la TV sintonizzata su Rai 3 manda, da un programma di informazione non identificato, la seguente notizia (a grandi linee):

Corso di italiano per immigrati via SMS. L’università   di XXXXX (non ricordo, forse Salerno) in collaborazione con il Comune ha realizzato un corso di italiano per gli immigrati via SMS. L’sms può raggiungere lo “studente” ovunque si trovi e gli porta via solo pochi secondi, che rappresentano così, invece che un momento noioso e pesante, un piacevole passatempo. In cosa consiste? All’immigrato iscritto viene inviato un messaggio con un breve esercizio di italiano in cui deve scegliere la frase corretta tra tre possibilità   (una scelta multipla).

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La classe ad abilità differenziate

Il convegno dell’ILSA mi stimola a recensire il libro “Insegnare italiano nella classe ad abilità differenziate†(Guerra edizioni 2006), curato da Fabio Caon , membro del Laboratorio Itals di Ca’ Foscari e già autore di interessanti pubblicazioni sempre attente alla dimensione motivazionale e agli aspetti affettivi dell’insegnamento/apprendimento.

Questo libro, scritto a più mani da autori appartenenti ai vari gruppi di ricerca legati in qualche modo al Laboratorio Itals, si addentra in un campo minato, quello della trasformazione della scuola italiana da luogo di apprendimento monolingue e monoetnico ad ambiente plurilingue e plurietnico. Una trasformazione che per alcune realtà è in fieri, per altre è in atto, per altre ancora è già avvenuta da diverso tempo. Obiettivo principe del libro è delineare le coordinate per connotare l’ambiente della classe ad abilità differenziate (CAD) come una risorsa all’apprendimento di tutti gli studenti e non come problema che ne causa il rallentamento.

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Jerome S. Bruner

Jerome Seymour Bruner (New York, 1° ottobre 1915) è uno dei più conosciuti e influenti psicologi americani del ventesimo secolo. E’ stato una delle figure chiave nella cosiddetta “rivoluzione cognitivaâ€, inaugurata formalmente nel 1956 con il libro, scritto in collaborazione con Goodnow e Austin, A study of thinking (trad. it. Il pensiero: strategie e categorie, Armando, Roma, 1969).

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Indovina chi… e magari perché!

Per puro caso, sfogliando delle fotocopie, mi sono ritrovata una serie di esercizi tra le mani, pillole di saggezza grammaticale, forse dell’italiano del primo Dopoguerra o giù di lì, che può inaugurare e contribuire alla categoria: ‘Come torturare uno studente’. Posto il mio stupore, al grido di “Mi dissocio!†con una domanda: ma chi può aver partorito ciò!?!?

1) La ragazza _____ sorella conosco è lì.

2) La donna _____ biciclette sono rosse è mia nonna.

3) Ti presento il Signor Galeano, ____ ville abbiamo affittato.

4) Ecco il Signore____villa siamo stati ieri.

Segue una quadrilogia morbosa su Enrico, forse anche pentalogia (?) preparatevi:

5) La donna ___ parla con Enrico è sua moglie?

6) Non so se è lei la donna ___ Enrico ha sposato.

7) Ma lei è una donna ____ Enrico compra un mazzo di rose ogni settimana.

8 ) Enrico dice che si trova sempre bene a Parigi ___ passa sempre tutte le sue vacanze.

9) A Parigi ha molti amici ___ porta molti regali dalla Finlandia.

Ma sono le ultime due frasi, che mi hanno fatto escludere intanto che provengano da un libro di italiano per stranieri del primo Dopoguerra…

10) La città   ____ vivo, si chiama Livorno.

11) Scusi professore, potrebbe correggere gli errori ___ ho fatto?

Eppur si muove…

Pare proprio che qualcosa sia cambiato. Dopo anni di attese e risposte vaghe (generalmente negative) sul futuro degli insegnanti di L2/LS ecco che arriva la SSIS – IX Ciclo della Ca’ Foscari con l’attivazione di una nuova classe di abilitazione: Italiano (seconda lingua)!!!!

Personalmente, lì per lì, la notizia mi ha sconvolta e riempita di gioia, ma mi sono subito resa conto che non era il caso di cantare vittoria.

Prima di tutto il fatto che ci sia una classe di concorso non significa che ci siano parallelamente posti di lavoro istituzionalmente riconosciuti (e infatti, a quanto ho capito, non ce ne sono). Del resto, dove dovrebbero essere: all’interno delle scuole, a formare una sorta di categoria di sostegno per gli stranieri? Oppure si è pensato ai lettori che fanno i concorsi per lavorare all’estero (quindi non riguarderebbe chi vuole restare in Italia)? O si tratta di un’abilitazione parallela a quella “normale” e quindi tutti gli insegnanti che hanno in classe degli stranieri dovranno passare per questo nuovo calvario di frequenza ed esami?

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Scuola senz’arte

à ˆ passato, all’inizio di luglio, sul Manifesto, questo caldo articolo di Luigi Berlinguer, già   ministro della pubblica istruzione dal 1996 al 1999.

Berlinguer è stato colui che ha “creato” il concetto di autonomia scolastica.
Un’autonomia che si prefiggeva due grandi obiettivi: dal punto di vista organizzativo consentire “un utilizzo più funzionale di mezzi, strutture e personale”; dal punto di vista didattico mirava a “liberare l’attività   di insegnamento dai vincoli attuali per facilitare, attraverso l’adozione di metodologie e tempistiche diverse, il raggiungimento degli obbiettivi di apprendimento”.

L’autonomia ha pagato la poca chiarezza dei propri intenti. Oggi Berlinguer torna su quella visione e la amplifica facendo un’analisi lucida e scomoda sullo stato attuale della scuola italiana.

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Giù le mani!

Interessante, interessantissimo articolo su La repubblica, che spero apra dibattiti sulla psicopedagogia e non solo.
Segnalato da Kappa.

Basta con la mano alzata in classe
“Penalizza gli scolari timidi”

LONDRA – Per rispondere alla maestra non si dovrà più alzare la mano. Non servirà più essere – spesso soltanto – più svelti e esuberanti. Molto meglio, per l’equilibrio psicofisico del fanciullo, “avere trenta secondi di tempo per pensare” e “potersi consultare con un compagno di banco prima di rispondere”. Sono le nuove direttive del governo Blair che è agli sgoccioli del suo mandato ma si preoccupa degli alunni delle scuole elementari del regno di Sua Maestà.
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Seminario Internazionale Dilit 2007 – note a margine

Dopo quasi vent’anni dal primo Seminario internazionale, quello con la Dilit continua ad essere uno degli appuntamenti più interessanti dell’anno per gli insegnanti di italiano per stranieri.

Il titolo quest’anno era: Come possiamo aspettarci che imparino una lingua se li teniamo incollati alla sedia?!. E le aspettative non sono state tradite dai sei laboratori preparati da altrettante equipe composte dagli insegnanti della scuola romana.

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