La bellezza della rete e le enormi potenzialità per la didattica delle lingue non hanno bisogno di nuove parole. Di tecnicismi sì, però. Continua a leggere
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La ludodidattica presentata da Anthony Mollica.
Un gioco: il tappeto parlante.
Conoscete twister? È un giochino con il tappeto a scacchi colorati. Si può utilizzare anche per la classe di lingua, con gli opportuni adattamenti. Leggete tutto il post se vi interessa come fare.
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Segni particolari.
Ritrovo, dai miei archivi, un articolo pubblicato su una rivista autarchica e diffusa brevi manu chiamata BAD. Si tratta di un articolo piuttosto scorretto e cattivo, ma molto vero.
E’ del 2002, ma, credo, non datato. La firma è di un fantomatico Jorge Gabriel Bigballs.
Non sapremo mai chi si cela dietro tale pseudonimo…
Un gioco con i palloncini.
Spesso capita di dare un compito agli studenti e che questi dopo un po’ non riescano più ad andare avanti. Si sono arenati.
Chi non gioca non impara.
Giochi, giochi, giochi…
La sfida: mi spaccio madrelingua.
Molti odiano la scuola: la scuola non è il mondo reale, la scuola è falsa, la scuola è qualcosa simile al carcere. Io personalmente …
Didattica delle lingue. Qualche approfondimento.
Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri una risposta su Stephen Krashen e altri importanti nomi e concetti all’ordine del giorno su questo blog, con una serie di utilissimi link per l’approfondimento.
Un’idea.
Un gioco da Primo Levi.
Primo Levi diceva sempre che il motivo per cui molti italiani morivano subito nei Lager era che non capivano i comandi. Era uno molto sensibile alla questione del linguaggio e soprattutto del contatto fra persone che parlano lingue differenti. Da un suo libro un insegnante di lingua, almeno secondo me, trova molti spunti per interessanti riflessioni. Ve ne propongo uno.