L’immaginario della Parola. Il disegno nelle attività ludodidattiche.

L’articolo con cui concludiamo il mese di marzo è uno straordinario esempio di quanto, in un corso di lingua italiana per stranieri, si possano integrare e seguire percorsi diversi per la riflessione linguistica, assecondando le doti e peculiarità dei nostri studenti. 

Questo articolo mi è arrivato quasi all’improvviso. Lo pubblico con estremo piacere, fiera di sapere che sia stato scelto Ildueblog per la sua diffusione. L’autrice è un nome e pseudonimo noto nel panorama romano della didattica dell’italiano per stranieri, che colgo l’occasione di ringraziare.

“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. (Confucio)

È innegabile che chiamando in causa gli approcci linguistici più moderni ci si interpelli ancora, saldi sulle coordinate e convinzioni di partenza, sul saper fare lingua, ancor prima di esercitare un controllo costante fin troppo attento alla forma. E tali approcci didattici non arbitrariamente coinvolgono tuttora processi pedagogici storicamente già noti a noi, seppur introdotti in modalità puramente empirica intesi come: arcano, stabilito da antiche conoscenze, ma già consapevoli di come funziona un processo di apprendimento subordinato a diverse categorie, anche d’ordine etico e filosofico.

Platone e Confucio da due diversi mondi, eppure in contatto stretto.
Perciò non si deve mai non prescindere dal concetto glottodidattico di appagamento totalizzante di quel fare che scaturisce dal piacere: innato e implicito nella natura umana. Continua a leggere

In ricordo di Katerin Katerinov

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Foto di Silvia Capponi

A pochi giorni dalla morte di Katerin Katerinov pubblichiamo un sentito e commovente ricordo di Silvia Capponi che condivide con noi aspetti meno noti del famoso linguista.

Cogliamo l’occasione per ringraziare Silvia per la sua testimonianza anche fotografica.

Per me era IL PROF, quello vero! Quello che mostra e che non ha la pretesa di insegnare, quello che mi ha sempre aperto la sua casa, prima da studentessa e poi da insegnante. Una persona umile e amica dei giovani, pronto ad ascoltare e ad aiutare il prossimo, bistrattato dall’Istituzione che aveva reso famosa in tutto il mondo.

Grazie e “per colpa” sua ho deciso di diventare Insegnante di italiano per stranieri e lui si è sempre sentito responsabile per questa mia scelta che si è rivelata poi così difficile. Il primo ad alzare il telefono per sapere come darci la voce in questo eterno precariato in cui ci troviamo, il primo a sostenerci in ogni nostra piccola battaglia.

Mi chiamava “la meteorina” sostenendo che avrei avuto una carriera migliore se avessi scelto di dare le previsioni del tempo a rete quattro piuttosto che cercare di lavorare all’Università per Stranieri. Continua a leggere

La mia prima volta… a Fieritals

E così dopo tanti anni e tanti luglio passati a fare altro, decido di andare a Venezia per il Fieritals 2015. Mi accoglie l’austero Istituto Canossiano, che all’evento dà un pizzico di solennità. Nelle varie stanze, tutte comunicanti, erano sistemate le case editrici: tavoli traboccanti di libri, colleghi curiosi, tanto gentili quanto “arraffoni”, borse che si incastrano, corpi che si sfiorano, scuse che si ripetono come ritornelli. E così, tra le più blasonate Alma Edizioni, Edilingua e Bonacci-Loescher, trovano spazio la Mondadori-Le Monnier, Difusión-Casa delle Lingue e la nuova (almeno per me) Ol3.

Ho seguito cinque incontri in cui venivano presentati due testi nuovi, la nuova edizione di un manuale e una riflessione socio-culturale sui gesti, che spero poi auspicasse a diventare uno spunto per una lezione (provata dalla giornata ho abbandonato la sessione, spinta anche dalla scomodità delle sedie, parliamone!).

Ho lasciato la fiera sicuramente entusiasta, contenta per il mio bottino e per le compagne di viaggio, ma un po’ perplessa. Continua a leggere

Un testo da portare in classe: come li vediamo

Molti stranieri credono che le loro reazioni e opinioni sull’Italia siano naturalmente condivise e ovviamente ben accètte dagli italiani.
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Chin8, 80 voglia di tè!

Forse non tutti sanno che… in Italia c’è una bevanda nazionale, nazionale non perché la bevono tutti, ma perché è prodotta solo in Italia:il Chinotto, dall’agrume omonimo (Citrus myrtifolia Raf.).
E’ di colore scuro, frizzante ed amarognolo.
Purtroppo non si trova spesso nei menù dei bar, pub e ristoranti, per cui per ora è un piacere che consumo soprattutto a casa.
Sono varie le marche che lo producono (Neri, Sanpellegrino (Chinò), Guizza, Fanta Chinotto), si incontra facilmente nei supermercati o nei negozi di alimentari e si trova anche con sottomarche nei discount tipo all’Eurospin (prodotto che preferisco di lunga a quello della Guizza, se proprio dobbiamo fare un paragone).

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Buona Pasqua

Vi auguro una Buona Pasqua (che anche quest’anno non festeggerò!) con una foto aerea della mia universit , scattata in vista della celebrazione del centennio!

http://www.jmu.edu/photography/university/Events/photocandids/100PICAerial/L100Pic1.jpg http://www.jmu.edu/photography/university/Events/photocandids/100PICAerial/L100Pic3.jpg

Isn’t it funny?

Auguria a tutti voi e a JMU!!!

Non solo un albero

La “Chorisia speciosa” è un albero molto particolare. A quanto pare in Italia è presente solo a Palermo. Come recita il sito internet dell’orto botanico di Palermo, “è penetrata a Palermo alla fine del secolo scorso; intorno al 1930 si cominciò a diffonderla per la produzione di crine vegetale e successivamente per scopi decorativi”. La provenienza è ascritta ad un vago “Sud America”.

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