Nell’emisfero nord, dicembre è cominciato con temperature bassissime, da record, e con alcune notizie interessanti che vedono protagonisti alcuni Paesi latinoamericani.
Messico
In mezzo alle proteste dell’opposizione, che contestava duramente la presunta frode elettorale mai chiarita durante le elezioni del luglio scorso, si è svolta venerdì 1 dicembre la cerimonia di isediamento di Felipe Calder n come presidente della Repubblica. Cerimonia travagliatissima, durata pochi minuti, tra i fischi della sinistra e gli applausi dei deputati e senatori di destra, che avevano occupato la tribuna della Camera tre giorni prima per evitare che l’opposizione potesse boicottare l’insediamento.
Felipe Calder n ha decretato l’austerit del governo ed ha diminuito il suo stipendio e quelli dei suoi collaboratori del 20%…. facendo diventare realt una delle promesse di campagna del suo avversario politico Andrés Manuel L pez Obrador. Il neo presidente del Messico, appartenente ad un partito di destra, rappresenta quasi una rarit nella particolare “dislocazione a sinistra” verificatasi negli ultimi anni nell’America Latina.
Venezuela
Se ci spostiamo un po’ più a sud, arriviamo a Caracas, dove in queste ore i simpatizzanti del presidente Hugo Ch vez festeggiano la rielezione del loro candidato nei comizi di domenica scorsa. Si temeva il peggio, dopo gli scambi di battute e insulti che i due candidati si erano da tempo scambiati, ma le elezioni, molte osservate da inviati dell’Unione Europea e dell’OEA, si sono svolte in calma, lo sconfitto candidato di destra Manuel Rosales ha riconosciuto subito di aver perso e ha fatto i complimenti al suo avversario.
Bolivia
Dall’emisfero sud, che gode di temperature ben diverse da quelle che soffrono in questi giorni i messicani, giunge la notizia che il presidente boliviano Evo Morales ha emanato lo scorso 3 dicembre una legge che consolida la propriet degli idrocarburi per lo Stato boliviano. questo l’ultimo passo verso la nazionalizzazione che ha consentito ai boliviani di ricuperare il controllo delle risorse che fino a poco tempo fa erano in mano alle multinazionali. Il processo di nazionalizzazione del gas e il petrolio ha riscontrato non poche proteste da alcuni settori della societ boliviana e dalle compagnie straniere che operavano nel Paese sudamericano.
E di nuovo in Messico
Per concludere questo giro del continente, torniamo al nostro punto di partenza. Andiamo in particolare a Oaxaca, dove il conflitto non è ancora stato risolto, e la situazione rischia di peggiorare dopo l’arresto del leader della APPO, Flavio Sosa, e di altri membri dell’Assemblea Popolare. Martedì 5 dicembre, un numeroso gruppo di intellettuali e artisti ha fondato il “Comité de liberaci n 25 de noviembre”, associazione che reclamer la liberazione dei detenuti di questi mesi di conflitto e la ricomparsa dei “desaparecidos” durante gli scontri con le forze dell’ordine. Del comitato fanno parte scrittori, pittori e fotografi, giornalisti, avvocati e rappresentanti della chiesa.
Vi aggiornerò sullo svolgersi della situazione, e sull’andamento di queste giornate fredde fredde che precedono le feste… sapeste che goduria in classe, senza riscaldamento e a 8ºC!!!
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