Attività dinamiche per rompere il ghiaccio

Condividiamo con immenso piacere il contributo di Nicla Mazzoni, che ci segue regolarmente e che, sui vari social in cui interagiamo, ha sempre alimentato gli scambi con professionalità ed originalità. 

Per vivacizzare le lezioni, per dare una spinta a studenti timidi o stanchi, per ammorbidire un clima non troppo disteso in una classe, per abbattere la stanchezza dell’orario tardo, per far ripassare o parlare senza ansia da prestazione, ci sono molti validi motivi per proporre delle attività dinamiche a lezione. Lavorando con studenti adulti che arrivano affannati al corso dopo il lavoro, stanchi e spesso con una lunga giornata alle spalle, mi rendo conto che quei 90 minuti di contatto settimanale con la lingua devono essere potenziati al massimo. Continua a leggere

Ma che #musica, maestro!

Non mi soffermerò qui sull’importanza della musica a lezione di italiano e vi tranquillizzo: non c’è nessuna attinenza con il Festival di Sanremo, oramai alle porte.

L’intento di questo articolo è inizialmente quello di condividere delle risorse per appassionare i nostri studenti al tema “musica”, per coinvolgerli nella conoscenza, ricerca e condivisione di canzoni italiane di varie epoche e per approfondire noi stessi le conoscenze sul campo (nel mio caso quasi limitate).

Il primo suggerimento che vi do è di cliccare su Radiooooo.com (con 5 o), che raccoglie per ogni paese le canzoni suddivise per decadi. Il sito si presenta con una mappa del mondo in bianco e nero. È  in continua evoluzione: alcune decadi possono presentarsi spoglie o meno ricche, sta a noi contribuire. Continua a leggere

Una riflessione “pragmatica”

Con molto piacere pubblichiamo una riflessione di Dina sulla pragmatica e l’importanza di integrarla a lezione di italiano, offrendoci un esempio di lavoro con gli studenti. Grazie ancora Dina per averla voluta condividere con noi!

Uno dei libri più interessanti che ho letto di recente si intitola “Insegnare la pragmatica in italiano L2”, Carocci Editore.

Le autrici, Elena Nuzzo e Phillysienne Gauci, presentano l’argomento facendo riferimento a un gran numero di studi e ricerche che affrontano la tematica secondo una prospettiva filosofica, comparativa, acquisizionale e didattica.

È per me impossibile riassumere in modo esaustivo il ricco e interessante contenuto del libro e quindi preferisco soffermarmi sulle cose che hanno maggiormente catturato la mia attenzione di insegnante, portandomi a riflettere e ad elaborare nuove pratiche che ho poi introdotto nel mio agire quotidiano in classe.

Continua a leggere

Parole, parole, parole…

Caramelle non ne voglio più
Le rose e i violini
Questa sera raccontali a un’altra
Violini e rose li posso sentire

Questo articolo è un peccato di curiosità sulla lingua che parliamo e insegniamo, ma non so dove ci porterà.

Quando la cosa mi va, se mi va
Quando è il momento

La protagonista della famosa canzone di Mina appare un po’ stizzita e stufa, diversamente da come, secondo me, si sente la girlfriend a cui Rosangela dedica un blog http://italianformygirlfriend.tumblr.com/: un romantico vocabolario illustrato della lingua italiana, un vero atto d’amore. Continua a leggere

La lingua italiana 2.0 secondo il Governo is still Very Bello?

Dopo aver letto l’articolo di Porfido 321via.ch per una visione pluricentrica dell’italofonia, che tratta di progetto finanziato dall’Ufficio federale della Cultura nel quadro dell’Ordinanza sulla legge sulle lingue (se non si fosse capito siamo in Svizzera), mi sono chiesta se e che tipo di progetti venissero finanziati in Italia per promuovere la lingua italiana in epoca di tagli orizzontali che non risparmiano la cultura (sul bonus dei 500 euro non mi pronuncio nemmeno).

E così, mentre ricercavo nei meandri dei miei bookmarks qualche spunto, ecco riaffiorare due perle su cui confesso non clicco mai, non considero come fonti, né come ispirazione per le mie lezioni, ma non posso esimermi dal condividerle con voi.

All’inaugurazione di Italia.it, invece, avevamo anche dedicato un articolo nel lontano 2008, anno in cui vide la luce. Nel frattempo, se non ve ne foste accorti, è cambiato il logo, sono state aggiunte sei lingue e continuano gli aggiornamenti degli eventi culturali. Continua a leggere

De IUS SOLI discriminatione in italica peninsula

Piove sempre
in questo
Paese.

Forse perché sono straniero.

(Gëzim Hajdari, Premio Montale 1997)

Libertà non è un volo di un moscone, libertà è partecipazione.

(Giorgio Gaber, artista poliedrico. 1965-2003)

Condizione di appartenenza di un individuo a uno Stato, con i diritti e i doveri che tale relazione comporta; tra i primi, vanno annoverati in particolare i diritti politici, ovvero il diritto di voto e la possibilità di ricoprire pubblici uffici; tra i secondi, il dovere di fedeltà e l’obbligo di difendere lo Stato, prestando il servizio militare, nei limiti e modi stabiliti dalla legge.

Questa è la definizione della parola cittadinanza secondo la Treccani.it.

Argomento scottante, quello della cittadinanza, sul quale ieri il gioverno italiano ha cercato di fare ordine, a modo suo. E così, mentre aspetto che questa legge sullo IUS SOLI venga approvata anche al Senato, mi diletto nel criticarla. Continua a leggere

Questione di… marketing su Eunews.it

 

Screen Shot 2015-09-30 at 11.26.46 AM

Non conoscevo né il giornale Eunews, né tantomeno il giornalista Diego Marani o la sua rubrica Contromano in cui oggi si esaltano le potenzialità di una ragionata promozione della lingua e cultura italiana all’estero nell’articolo La lingua batte.

Sono abbastanza d’accordo con il giornalista e aggiungo che l’Italia all’estero va forte, è una locomotiva, è un marchio vincente che attira studenti di ogni età, nonostante l’indifferenza dei governi. Negli Stati Uniti una buona percentuale dei miei studenti veniva dal New Jersey ed era interessato a recuperare la conoscenza della lingua e della letteratura e della storia (devo continuare?) insomma a recuperare un interesse e un legame (legacy) nei confronti di un paese che avevano conosciuto attraverso la memoria e le ricette dei nonni, non dei genitori. E questi studenti si definiscono “italiani”, non italo-americani. Continua a leggere

La Mafia spiegata ai miei ragazzi (gli insegnanti fanno delle scelte)

(Vi avverto subito: credo sia il post più lungo che abbia mai scritto)

Per la gara di ripasso dei participi passati ho chiesto agli studenti, già divisi in gruppi, di darsi un nome italiano. E’ un’attività che puntualmente sottovaluto: ai miei occhi è la cosa più facile, per i miei studenti, no! Per trovare un nome qualsiasi in italiano impiegano un numero di minuti incredibilmente grande, i secondi si sommano raggiungendo numeri a 4, 5 zeri, così, quando, incredula, stento a credere di aver perso così tanto tempo, li invito a scegliere una parola qualsiasi. La svolta è indicargli l’argomento “cibo”, che li entusiasma sempre, si notano subito le lucine che si accendono dentro le loro testoline disorientate.
Martedì scorso qualcosa è andato storto, perché un gruppo mi ha detto: “Siamo pronti! Mafia”. Li ho fulminati sorridendo e ho aggiunto “No, Mafia non va bene. Cambiate nome” e mentre dicevo questo, le parole di una studentessa si sono incrociate con le mie “Sì, the God Father”. “No, non va bene, non accetto questi nomi, trovatene un altro” e hanno optato per “spaghetti” a cui, già stizzita, ho aggiunto io “Gli” mentre lo annotavo alla lavagna.
Gli insegnanti fanno delle scelte.
Continua a leggere

2 Giugno: la guerra sarà ancora lunga

Italiani nel 25 aprile

936796_10201259052345375_1760702245_n

Oggi è uno di quei giorni in cui mi sento un po’ più italiano, o vorrei sentirmi tale.

Continua a leggere