Sinceramente?
Non sono d’accordo con l’articolo, interessante, segnalato da Piroclastico. Sarà perché sono sempre stato uno degli studenti peggiori delle classi che ho frequentato. Da www.repubblica.it.
I ragazzi più ottimisti e coraggiosi sono anche quelli che evitano di copiare
Ribattezzati “academic heroes”, hanno un rapporto più sereno col prossimo
Chi non copia ha più personalita’
Studio Usa riabilita i “secchioni”
Scagli la prima penna chi è senza peccato: più o meno tra i banchi abbiamo copiato tutti. Passarsi il compito è un rito di iniziazione e chi non copia o non fa copiare, dalle elementari alla maturità, viene inserito nella “black list”. Eppure, secondo uno studio americano, la filosofia del massimo risultato con il minimo sforzo è tipica degli elementi peggiori. Pavidi, disonesti, ipocriti e tutt’altro che generosi, i “copioni” sarebbero ragazzi privi di personalità. Ben altro discorso varrebbe per gli studenti abituati a fare da sé, che non solo sarebbero tendenzialmente allegri e ottimisti ma anche dotati di una forte personalità.
Salve, io invece sono d’accordo e spiego perché…perché ‘secchione’ non è uno che non copia.. non sono mai riuscita a copiare in vita mia, talvolta ho preso buoni voti, talvolta no, ma forse per poca furbizia, non era mia solito copiare… io non generalizzerei…
Alla verifica di metà corso i miei studenti (universitari) fanno di tutto per copiare. Trovo umiliante sia per me che per loro fare la parte del carabiniere, controllarli a vista, annullare le prove…
ps. mi chiamo Alessandra, insegno italiano Ls e microlingua economica in Serbia
Sono d’accordo. In Italia c’è spesso disfattismo e anche un laissez-faire per cui ‘va bene tutto’. In USA c’è un clima da sermone perenne e da ‘esempi educativi’ che noi italiani a volte bolliamo con la definizione di ‘americanata’ ma che secondo me sono molto spesso positivi. Moralismo da noi è una parola negativa. In USA moralismo ha significato positivo. E’ vero che Bush si presenta come un moralista e invece starebbe bene al Tribunale dell’Aja come imputato, ma tra le persone più comuni questo aspetto di rigore, di moralismo, di ‘voler fare gli eroi’ ha spesso una cosa positiva.
Una volta ho visto un film (non ricordo il titolo) su un college americano e un professore particolarmente virtuoso e serio; considerava con la massima severità gli studenti che copiavano. Cose più gravi non ne facevano, ma solo copiare era considerato una sorta di reato e l’anticipo di un fallimento esistenziale. Sapete che fine ha fatto lo studente ‘criminale’ che copiava? E’ diventato un importante politico. Ma ancora prevaleva il punto di vista del professore che vedeva nello studente copione una persona disonesta e opportunista, e il politico, ex-studente, era effettivamente un uomo calcolatore, falso e disonesto.
Certi rigori puritani sembrano ormai superati, ma perchè non si può dire che è disonesto copiare e che è giusto che uno studi di suo per avere dei risultati? Le conclusioni di quelle americane sono giuste, anzi un po’ scontate.
Roberta
E perché ti pare un concetto tanto strano? Non c’è nemmeno bisogno di uno studio americano.
Chi non copia si prendere le sue responsabilità, eventualmente anche quella di non aver studiato. O di esprimere le proprie idee e le proprie imperfezioni in un tema in classe. Se non è carattere questo.
beh… saper copiare è un’arte…
Credo sia una questione complessa e, almeno nella mia realtà scolastica, è una discussione che sostengo da anni con i miei superiori pronti ad obbligarci a mettere un 1 e in più una sanzione disciplinare da far firmare dai genitori. Non essendo d’accordo sorgono parecchie discussioni.. A parte questo personalmente credo nella possibilità di parlare con l’alunno, scoprire i perchè (insicurezza, paura, pressione dei genitori, della scuola, ecc.), seguirlo da vicino, creargli insomma responsabilità e aiutarlo a riavere quella fiducia un po’persa…