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"TUDO vale a pena, se a alma NÃO é pequena" Fernando Pessoa

A lezione del 232 con Subsonica e Antonella Ruggiero

Questo intervento nasce dalla voglia di amplificare, se cosi’ si puo’ dire, quella sensazione positiva che mi rimane addosso quando un’attivita’ proposta a lezione si e’ dimostrata valida. Forte e’ anche la voglia di condivisione, e questo potrebbe essere un primo post inaugurale per una futura nuova rubrica. E comunque il punto di vista dei lettori, e’ utile, poiche’ esterno, anche quando un’attivita’ si e’ dimostrata ben calibrata e produttiva.

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Chi siamo? Dove andiamo? Che vogliamo? Un fiorino!

Ladylink riappare dopo settimane di silenzio con un post in due puntate (forse piu’) stimolato dai diversi contatti che sta avendo con gli insegnanti di italiano per stranieri disseminati nel mondo.

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A proposito di luoghi comuni…

Preso da Ponti, HOUGHTON MIFFLIN, edizione 2004, unita’ 3 (da p. 45 a p. 69… si accettano scommesse sui contenuti delle 25 pagine dell’unita’ 3!)

SI’, SI’ CLICCATE SULL’IMMAGINE PER AMPLIARLA…

SOS: Salviamo lo studente americano 2! (segno della croce)

Questo post completa e approfondisce un post di marzo.

Ho scannerizzato alcune pagine, per far capire a voi lettori, che manuali vengono prodotti per gli studenti americani di lingue straniere.

(facciamoci il segno della croce)

Inizio con A VICENDA, 2 volumi (lingua e cultura), editrice McGraw-Hill Higher Education. Il libro e’ per i livelli intermedi. Secondo gli standard americani (le famose 5 C), nel livello intermedio si ripresenta tutta la grammatica daccapo, magari approfondendola, forse come vorrebbe questo manuale…

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Interlingua? No grazie.

Amo vedere i miei studenti che fanno un esercizio concentrati, pacificamente assorti a sfidare le coniugazioni e le labirintiche concordanze con cui la nostra bella  lingua li mette alla prova 2,5 ore alla settimana…  ed infatti poi una studentessa, tra le migliori della classe, mi scrive la seguente frase (p.s. livello intermedio, Quiz sul vocabolario del cibo, composizione “Che cosa mangi tu di solito?”):

TUTTO GIORNI, IO BEVO BIRRA PER LA DOLCE!

Interlingua? No, grazie!

P.s. Inizio ad adorare questo lavoro, perche’ e’ meno peggio di tanti altri…

Glottrotter ha cambiato lavoro…

Ogni volta che ho cliccato sul link di Glottrotter tra i “blog amici”, ho sempre avuto l’opportunita’ di leggere post interessanti, scritti con arguzia e competenza. Post che raccontavano storie di vita vissuta, o meglio, lavoro vissuto, in cui spesso mi ritrovavo. Ho riso molte volte leggendo le sue pagine. Ho commentato spesso i post, ma lo ammetto, ho il commento facile, in generale.

Oggi, ho cliccato sul link e ho pensato “Che bello”, c’era un articolo fresco fresco di giornata, 28 ottobre. Poi pero’ dopo le prime righe, l’entusiasmo ha lasciato il posto allo sbigottimento: ho continuato a leggere con impazienza, d’altronde la lettura scorre facile quando Glottrotter scrive, ma il contenuto mi piaceva sempre meno, egoisticamente parlando.

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Bel Paese

Da Repubblica.it, un articolo: “Nel Belpaese dell’intolleranza, il microrazzismo del quotidiano” a proposito della deriva razzista dell’Italia. Uno sguardo obiettivo, preoccupante, che mi ha lasciata con le lacrime agli occhi.

E cicliegina della torta, quest’altra notizia, di una patente ritirata ad un guidatore perche’ omosessuale.

Non mi riconosco in questo paese di cui insegno la lingua e che mi ha dato i natali ed il passaporto.

Quanto e’ difficile…

Master Itals o MATERASSI (col resto di LT)?

La storia che vi sto per raccontare era pensata per “il due chiacchiere con…“, ma poi piu’ che due chiacchiere ho condotto un interrogatorio…

Breve riassuntino: V. dopo aver seguito un corso Alias Base, visto che sta lavorando da un anno in una universita’, decide di iscriversi al Master Itals e fa regolare domanda. Siccome ha una laurea magistrale in Interpretariato di conferenza Inglese e Spagnolo, (una regolare 3+2), pensa di potersi iscrivere al Master Itals di II livello.

Ma per scrupolo, una volta aver letto i requisiti, si informa e le viene risposto che assolutamente non puo’ iscriversi! Deve invece partecipare al percorso integrativo (ben 500 euro, per 4 mesi di corso), che consiste nel frequentare i primi moduli del Master Itals di I livello, percorso che pero’, come vedremo, non garantisce un diretto accesso al Master.

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Insegnare italiano negli U.S. Alcune cose da sapere…e

Credo che il commento di Adalberto Pallanti al mio articolo La crisi americana dal punto di vista dell’ILS, debba giustamente diventare un post.

Lo ringrazio ancora, lo ringraziamo, per la pazienza e la dedizione del suo intervento.

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Ladylink chiama e Adalberto risponde :)

Cara Caterina,

le tue osservazioni sono interessanti e del tutto condivisibili: in effetti, data la tipologia di studente, non credo Universitalia sarebbe di alcuna utilita’ a livello di college. Le ragioni secondo me sono molte. Mi rifaro’ per forza di cose alla mia personale esperienza, non potendo affermare di conoscere tutti i dipartimenti d’italiano degli Stati Uniti:

a) in genere uno studente americano arriva all’universita’ avendo alle proprie spalle esperienze di apprendimento linguistico piuttosto discontinue, frustranti e poco efficaci: molto probabilmente ha studiato per qualche anno lo spagnolo; in alcuni casi forse il francese o il latino (spesso indicato tra le “lingue straniere” studiate in passato); in rarissimi casi il livello di competenza raggiunto e’ apprezzabile.

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Italiano come Lingua Straniera negli anni 40

(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Questo post e’ stato possibile grazie alla cara collega ed amica Laura Cangiano, che mi ha cortesemente prestato il libro da cui sono tratte le foto.

Si tratta di un libro raro, un corso di Italiano degli anni 40, acquistato recentemente in un negozio di libri antichi a Knoxville, TN.

Non c’e’ bisogno di commentare, basta sfogliarlo, perdersi nei dialoghi e lasciarsi trascinare dai disegni.

Buon divertimento!

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