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"TUDO vale a pena, se a alma NÃO é pequena" Fernando Pessoa

Insegnare italiano negli Stati Uniti, parte 2

In questa seconda parte cercheremo di capire meglio in cosa consiste il lavoro di un insegnante di italiano.

I corsi di lingua

(Queste affermazioni sono abbastanza arbitrarie. La situazione è complessa, per cui ho scelto di dare una versione abbastanza realistica, ma non esaustiva).

Nella maggior parte delle università i corsi di lingua sono di circa 40 ore a semestre, distribuiti su 3 incontri settimanali da 50 minuti (per i primi due livelli questo monte ore sale a 50). Gli studenti spesso devono studiare una lingua per quattro semestri. I primi due semestri, ottengono 4 crediti per corso, perché ci sono tre incontri settimanali (2×75’ e 1×50’). Gli ultimi due semestri i crediti scendono a 3 (come per qualsiasi altro corso che frequenteranno) e le lezioni passano a 2×75’.

Gli studenti devono essere esaminati spesso. Bisogna produrre voti che quantifichino il progresso e portino a un risultato numerico. Il voto finale è molto importante, per cui pur cercando di essere obiettivi, si cerca sempre di indorare la pillola.

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Lo stereotipo è servito (a lezione di conversazione)

Questo post era nato qualche giorno fa come commento al post “Esami finali: progetto finale alternativo o solito saggio scritto?“. Su suggerimento di porfido l’ho ampliato e commentato e ne ho fatto un post. L’ho diviso in due parti: la prima è per chi di voi ha a disposizione molte ore di corso, la seconda è per chi, come me, deve correre.

L’idea di adattare, per una lezione di conversazione (o di lingua), un racconto che ho fatto leggere in un corso di letteratura, nasce da Nicla (che lavora a Friburgo, in Germania), che su Italiano per stranieri (Facebook), ci aveva chiesto spunti su come introdurre a lezione con il suo gruppo di conversazione di studenti B2, il video in cui Igiaba Scego leggeva un brano estratto dal racconto Salsicce: “mi sento somala o italiana quando”. Quanto riportato sotto è stato adattato per il post dal commento. Ho aggiunto dei link che possono servire da esempio per gli spunti da portare in classe o per come prepararsi prima di andare in classe e trattare un argomento così delicato.

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Insegnare italiano negli Stati Uniti, parte I

Insegnare italiano negli Stati Uniti è un’opportunità di lavoro che vorrebbero avere in tanti.

In realtà insegnare italiano in un’università americana è un’esperienza a sé, piuttosto particolare, poi, se si hanno avuto esperienze anteriori sia in Italia che all’estero. Qui insegnare significa anche produrre voti ogni 15 giorni:  è una maratona di 40 ore semestrali equivalenti ai 42 chilometri che ci separano da Atene.

Nelle università americane l’italiano va? Sì, dai, va! Anche se in passato ci sono stati casi di Dipartimenti che hanno subito grossi tagli per esempio nell’università Suny, se non sbaglio (1). Nella parte est degli Stati Uniti l’italiano è studiato anche nelle scuole, soprattutto in New Jersey, dove in passato c’è stata una forte emigrazione di italiani. Anzi, alcuni miei studenti hanno la famiglia lì, ma vengono a studiare qui in Virginia, dove paradossalmente l’italiano non è insegnato nelle scuole ma solo nelle Università. (2)

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Ho conseguito il Master, e ora?

Master sì o master no? A voi le conclusioni, a me i dati.
Sul gruppo Italiano Per Stranieri su Facebook non sono poche le richieste di informazioni circa i percorsi formativi da intraprendere da parte di chi vuole iniziare questa splendida professione.
Alcune richieste rivelano anche la confusione riguardo a sigle come Ditals e Cedils e la differenza tra una certificazione o un Master.
Sul tema si era già espresso porfido nel 2006; questo post è stato pensato con l’idea di aggiornarlo (alcuni link, per esempio, non funzionano più).
A distanza di anni l’offerta formativa si è ampliata, ma le riflessioni di porfido rimangono estremamente attuali e validissime.
Lo scopo di questo articolo, e dei successivi che lo completeranno mano mano che la raccolta di testimonianze crescerà, è “semplicemente” capire come va l’occupazione nel nostro settore e quanto e se il Master sia una discriminante per il successo della ricerca (in Italia? e all’estero??). Ci piacerebbe, inoltre, avere un riscontro occupazionale dei “masterizzati”, ma questa è un’impresa piuttosto ardua.

E’ solo questione di tempo (volersi tenere aggiornati online)

 

Oggigiorno tenersi aggiornati sull’andamento e sulle tendenze della didattica dell’italiano per stranieri è possibile grazie a una miriade di pubblicazioni gratis e online. Per non parlare dei portali legati alle università e scuole di formazione che archiviano da anni interventi e riflessioni sull’insegnamento.
E’ solo una questione di tempo, trovarlo, per perdersi amenamente tra i seguenti link suddivisi in quattro sezioni.

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Esami finali: progetto finale alternativo o solito saggio scritto? (aggiornato)

Matt ildueblog

Sottotitolo: Ogni sgarrafone è bello a professoressa soja (1)

Traduzione: Riflessioni concitate sul semestre appena finito in mille parole circa (esclusa biblio-sitografia)

È così (1) che commento la fine tanto auspicata, ma alla fine anche un po’ malinconica, del semestre. Come ogni semestre anche questo si è contraddistinto per gli esami finali scritti, quelli orali, le presentazioni orali, tentativi in zona Cesarini (miei e loro) di recuperare l’irrecuperabile, composizioni che fioccano inaspettate, ripasso inviato alla prof al novantesimo minuto, ansie, nervosismo da parte degli studenti, ma anche sorrisi, anzi risatone e finito l’esame abbracci e baci, a cui seguiranno sottolineature e molti sospiri (solo miei stavolta), correzioni, voti, calcoli da far venire il mal di testa, conti che non tornano, un voto tolto lì e rimesso qui, insomma la solita manfrina a cui non ci si rassegna mai.

Ma questo semestre è speciale. È la fine del 232, del quarto semestre di lingua, che è il requisito di molti corsi di laurea. Alcuni continuano a studiare italiano e li rivedrò ancora, altri si comporteranno come le sonde Voyager.

Saluto i miei studenti dopo due semestri intensi di lavoro insieme, alcuni ce li ho avuti per la terza volta consecutiva (<<dei sopravvissuti>> gli ho detto, dandogli una pacca sulla spalla!). Questi studenti quando li ho salutati mi hanno detto tante cose belle, che gli studenti americani sanno dire, ma i miei in particolar modo e comunque erano sinceri, perché sono i miei studenti e anche a me mancheranno.

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Corti e webseries a lezione (!)(?)

 

Da tempo cercavo una serie tv italiana, con puntate brevi, da poter utilizzare in modo regolare durante un intero semestre. Ai miei studenti ho proposto vari format: film, spezzoni, videoclip, cortometraggi o puntate intere di serie tv che ho trovato grazie a mamma Rai.tv e youtube, ma quello di cui ero alla ricerca era una storia, divisa per brevi capitoli, con un inizio e una fine. Poi, un giorno, casualmente, una mia collega mi parla della partecipazione di suo fratello (attore) ad una serie web (webseries) disponibile unicamente su youtube e qualcosa ha fatto click nella mia testa.

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L’italiano LS a Barcellona… sboccia online!

Barcellona credo che sia “la” città, per me ideale ed anche un po’ idealizzata (adesso che ci separano così tante migliaia di chilometri).  E sicuramente indimenticabile grazie al fatto di averci vissuto due anni, eh beh, anch’io sono reduce da un’esperienza biennale all’IIC, esperienza che nel bene o nel male mi ha segnata! Ho scritto questo tutto d’un fiato… e mentre mi riprendo, vi tranquillizzo, continuiamo ad essere un blog dedicato all’italiano per stranieri…così, in questo post dedicato a Barcellona, relativamente all’insegnamento della lingua italiana, troverete molti spunti soprattutto online, che sono sicura, non vi deluderanno.

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E’ uscito il n°12 di Officina.it

E’ uscito il n. 12 di Officina.it, la newsletter di Almaedizioni.

Questo numero, interamente dedicato all’ascolto, lo potete trovare qui.

E anche Katerinov approdò su Estericult…

approdò su

Quale miglior esempio di sposalizio tra modernità e classicità?

Katerin Katerinov, linguista, glottodidatta, autore, professore, insegnante di calibro che sposa le moderne tecnologie per comunicare con tutti i vari insegnanti di italiano, cioè noi, sparsi nel mondo!

Katerin Katerinov, infatti, ha da poco inaugurato una collaborazione con il Mae dal titolo: PARLARE ITALIANO NEL MONDO.

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