Un’idea.

 

In questo post vi presento un’iniziativa mia.

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Un gioco da Primo Levi.

Primo Levi diceva sempre che il motivo per cui molti italiani morivano subito nei Lager era che non capivano i comandi.  Era uno molto sensibile alla questione del linguaggio e soprattutto del contatto fra persone che parlano lingue differenti. Da un suo libro un insegnante di lingua, almeno secondo me, trova molti spunti per interessanti riflessioni. Ve ne propongo uno.

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Sottotitoli fai da te.

In Italia si doppiano i film, non si sottotitolano. Ciò infastidisce alcuni, per vari motivi. Sottotitolare però ha anche notevoli potenzialità didattiche. Vedo, vedo che basta che ci pensate un po’ già vi vengono in mente molte idee.

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Esami di lingua per immigrati.

In molti paesi chi richiede un visto di lavoro o di residenza permanente deve dimostrare (fra le altre cose) di avere una minima competenza comunicativa. In altri, no, fra questi ultimi indovinate quale si trova.

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Copyright.

 

Chiunque voglia costruire attività didattiche basate sulla riproduzione di testi autentici e desideri poi metterle a disposizione di altri (fotocopie, internet) deve pagare un copyright. Sia che lo faccia gratuitamente che a titolo oneroso.

Come fare allora? Beh, vi propongo un modo, che non danneggia né l’autore né l’insegnante creativo, il quale forse non disdegna neanche guadagnare qualcosina con il suo lavoro di preparazione. Date un’occhiata all’attività che ho elaborato su una canzone di Ciampi (Testo Ciampi-Marchetti).

NOTA: Se fra i lettori c’è qualche esperto di questioni legali, mi faccia sapere se il metodo che propongo ha una qualche validità.

Italian on the go.

Sul fronte podcasting e riviste on-line anche da noi qualcosa si crea.

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Quiz.

Guardate il video e poi avanzate pure delle ipotesi, se ne avete, sul perché degli italiani a Londra si iscrivono ad un corso serale di italiano?

Negoziare significato con una macchina è possibile.

Volete un suggerimento semplice per fare gli ascolti in classe in un modo diverso?  Leggete l’articolo.

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Corriere della Sera.

Qual è quell’insegnante che non ha mai sognato di avere le trascrizioni di tutti i dialoghi usati in classe, anche quelli presi da internet o dalla radio?

E qual è quell’insegnante che non ha mai sognato di avere la registrazione audio degli articoli di giornale usati in classe?

Ed infine qual è quell’insegnante che dopo aver mangiato tutta una zuppiera di peperonata, bevuto due litri di vino e sei grappini non ha sognato la notte di poter fare il karaoke con gli articoli del Corriere della Sera?

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I frutti buoni dell’imperialismo.

Gli inglesi sono imperialisti, si sa. E i popoli imperialisti viaggiano, tanto.

E allora, parafrasando i Monty Python:

Capo della Setta degli insegnanti di italiano: “Quei maledetti bastardi, gli inglesi, ci rubano tutti gli studenti che invece di venire ad imparare l’italiano vanno tutti a spendere soldi per imparare l’inglese. E non solo a noi! Ma ai nostri padri! E ai padri dei nostri padri! E che cosa ci hanno dato in cambio?”

Membro della Setta degli insegnanti di italiano: “Il sito della BBC”.

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