Su segnalazione di Piroclastico, due interessanti articoli sull’influenza della lingua italiana nel mondo.
Archivi autore: porfido
Febbraio 2010: morte di una lingua
Con la morte di Boa SR, l’ultima indigena che conoscesse il Bo, lingua delle isole Andamane, si è spenta una lingua che aveva 65000 anni di storia.
Ora restano solo gli occhi di questa fotografia a ricordarci la perdita, incommensurabile per la storia e la cultura di questo pianeta. Da dicembre 2009 è la seconda lingua antica che si spegne per sempre.
Qui l’articolo, da corriere.it. Qui un’analisi in inglese e qui un articolo dell’Indipendent.
E ringraziamo Maurizio che dal Perù ci ha informati.
Parole italiane in tedesco: null problemo!
Continuiamo con la cucina italiana, con un articolo sulle sue influenze nel lessico tedesco. Da italiainformazioni.com.
Parmesao, Regianito e Cambozola.
Prendiamo lo spunto da un divertente (e un po’ inquietante) articolo di Kataweb.
Per chi viaggia molto all’estero le storpiature dei cibi italiani non sono una novità. L’italianità è più un’idea che altro, soprattutto dal punto di vista culinario bisogna fare i conti con i gusti locali, per cui un parmigiano che abbia un sapore rassicurante è più vendibile di un Reggiano stagionato 36 mesi. Magari la nostra Ladylink potrà dirci qualcosa a riguardo.
Non è che noi siamo da meno, se si va in Cina si scoprirà come la cucina cinese sia ben diversa da quella che mangiamo qui. E non solo.
Comunque, per sorridere un po’ (e magari disgustarvi in qualche occasione), vi rimando all’articolo.
La rivista Italiano LinguaDue
L’Università degli studi di Milano e il Master PROMOITALS (Promozione e insegnamento della lingua italiana a stranieri) hanno realizzato una nuova web-rivista dedicata all’insegnamento dell’italiano a stranieri: Italiano LinguaDue.
Dall’editoriale di Silvia Morgana:
Italiano LinguaDue è una rivista elettronica in open access dedicata all’italiano come lingua non materna (L2/LS). L’italiano è oggi una lingua dotata di una grande forza di attrazione all’estero, non solo per i fattori culturali tradizionali, ma anche per altri fattori legati al sistema produttivo italiano, come la moda, il design, l’enogastronomia.
Insegnare all’estero con il Programma Comenius
Sul blog “Italiani in Galizia” è presente “una delle migliori guide esistenti sul web per orientarsi sulle opportunità di lavoro all’estero offerte dal Programma Comenius“.
Ringraziamo gli amministratori del blog per la segnalazione.
I nostri lettori possono cliccare qui per leggere l’interessantissimo post.
1° marzo: la giornata senza immigrati
Segnalazione di Tindara Ignazzitto, del blog STRAN(ier)OMAVERO:
Popolo è un termine che va molto di moda di questi tempi. Cedendo alla tentazione di giocare con le parole, verrebbe da dire che “spopola”.
In un’Italia che stenta a ricordarsi chi è, esiste un popolo che da un lato ha saputo e sa preservare la parte migliore della sua cultura e del suo più illustre passato; dall’altro è stato ed è in grado di andare al passo coi tempi, intercettando ciò che di nuovo è emerso ed emerge al suo interno, inglobandolo in sé e valorizzandolo, perché lo considera patrimonio indispensabile per la sua sopravvivenza.
La Crisi di Papi? Ciarpame!
Tra papi e ciarpame, clima e omofobia, escort e pandemia è “crisi” la parola votata per il 2009 dai lettori di Repubblica.it tra le 12 proposte dai linguisti di “Lid’O” e tra le segnalazioni che gli stessi lettori hanno fatto al blog di linguistica di Repubblica.
Bruno Migliorini, l’uomo e il linguista
Su segnalazione di Piroclastico, annunciamo con piacere l’uscita di questo libro su Bruno Migliorini, uno dei più importanti linguisti italiani del Novecento.
Matteo Santipolo e Matteo Viale (a cura di)
Bruno Migliorini, l’uomo e il linguista (Rovigo 1896 – Firenze 1975). Atti del convegno di studi (Rovigo, Accademia dei Concordi, 11-12 aprile 2008)
Accademia dei Concordi Editore, Rovigo, 2009.
ISBN 978-88-902722-5-7, XVIII+358 pp.
Bruno Migliorini (Rovigo 1896 – Firenze 1975) è uno dei più importanti linguisti italiani del Novecento. Dopo vari incarichi e un’esperienza di insegnamento a Friburgo, in Svizzera, nel 1938 fu chiamato a ricoprire presso l’Università di Firenze la prima cattedra di Storia della lingua italiana.
Italiano, questo sconosciuto.
Io cossi tu cuocesti egli cosse: cos’è ‘sta roba? Piccolo esame di verbi: “Se io sarebbe più abile, tu mi affiderai una squadra”. Ma anche: “Se tu saresti più alto, potessi giocare a pallacanestro”. Nel cimitero dove giacciono, insepolte, sintassi e ortografia, accenti e apostrofi si confondono in un’unica insalata nizzarda di parole: “Non so qual’è la prima qualità di un’uomo”. E tutto questo accade, si legge, si scrive all’Università.