Informazioni su porfido

Roccia vulcanica che presenta grandi cristalli di feldspato dispersi in una pasta di fondo, in genere dura e molto resistente alle sollecitazioni meccaniche.

La scuola pubblica secondo P. Calamandrei

Oriele Orlando ci invita a riscoprire la figura di Piero Calamandrei, intellettuale a tutto tondo della prima parte del secolo scorso e padre costituente della nostra Repubblica.

Ringraziamo Oriele per farci tornare alle origini, al perché alcune cose sono come sono e alle ragioni per le quali cambiarle è un grave errore.

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scannare è roba da mecchisti?

 

Partiamo dall’oggetto in questione: il lettore ottico capace di riconoscere immagini e testi dattiloscritti o stampati, più comunemente chiamato scanner. La prima volta che il vocabolo inglese entrò nell’italiano scritto fu nel 1965 come “strumento elettronico in grado di esplorare aree specifiche del corpo umano o zone particolari di un materiale, con applicazioni diverse in varie discipline scientifiche”.

Il processo di leggere il documento tramite scanner (dall’inglese to scan=esaminare), invece, risalì al 1979 in testi specialistici definendo “l’acquisizione di immagine o testo tramite scanner”. Da questo momento in poi l’italiano ha scatenato la fantasia più astratta e sfiorato l’abominio grammaticale adattando alla base lessicale inglese suffissi verbali regolari. Si passò nel 1994 al poco usato “scannerare” al più consueto “scannerizzare” un anno dopo.

Nel 1998 si creò una diramazione alquanto controversa del suo utilizzo: dall’atroce “scannare” che, per fortuna si ode sempre più raramente in copisteria, fino ai più legittimi “scansionare” e “scansire”, quest’ultimo molto meno presente nel parlato comune. Infine, abbiamo il verbo più appropriato “scandire”, verbo che deriva dal sostantivo “scansione”, in cui l’accezione nel campo elettronico si aggiunge con naturalezza a quella originaria appartenente alla tecnologia della trasmissione televisiva, ovvero “analizzare mediante un fascio elettronico i punti in sequenza di un’immagine da trasmettere”.

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Per chi suona la campana

Un interessante articolo sul campanilismo, un aspetto della nostra cultura italica non di secondo piano. Anche la parola è interessante come ci dicono gli amici di “Language and the city”.

Il Campanilismo in Italia – può essere superato?

 

Primarie tag cloud

“Lavoro” per Renzi. “Solidarietà” per Bersani. Ecco l’analisi, riportata dall’Huffington Post italia, di come parlano i due contendenti a candidarsi a premier nel 2013.

Qui l’articolo e qui sotto le due tag cloud.

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Giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Aderisci alla campagna dell’UNICEF.

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didattica 2.0

Ci siamo già occupati della LIM e dei suoi falsi miti.

Prendiamo oggi spunto da un interessante articolo del blog “dei libri passati presenti e futuri” per parlare delle tanto sbandierata “didattica 2.0”.

Basta guardare la foto qui sopra (e molte simili immagini che si vedono anche in televisione e che presentano la rivoluzione digitale come la manna dal cielo per la scuola) per rendersi conto del fatto che un bambino davanti ad un computer, magari anche con le cuffie, è un bambino solo, solo con il suo tablet.

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Onorevoli?

Interessante un articolo su “Il fatto quotidiano”, segnalato dal caro amico Piroclastico.
La riflessione “linguistica” nasce da un caso che ha fatto molto discutere in Italia.

Leggi l’articolo: E se smettessimo di chiamarli “onorevoli”?

 

Facebook per insegnanti (e studenti)

(Quasi) Tutti siamo su facebook. Per chiacchierare, chattare, confrontarci sui più disparati argomenti.

(Quasi) Tutti siamo rimasti spiazzati un po’ di tempo fa quando è entrato in gioco il “Diario”, la “Timeline”, che ha trasformato la nostra home page.

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Lingue in agonia

Come ci dice un articolo di repubblica.it, sono tante le lingue che stano agonizzando, e non parliamo di lingue minori.

E la rivoluzione linguistica parte proprio da qui, dal web.

Qui, leggi l’articolo.

 

Avvoltoio

Voglio continuare sull’onda smossa da Ciro: un po’ di calcio, un po’ di polemica e la lingua per esprimerla. Il mezzo che si fa, per noi, protagonista.

L’antefatto al comunicato è noto a chi segue il campionato di calcio: La partita è Cagliari – Roma. La prefettura considera che lo stadio del cagliari, in costruzione, non sia abbastanza sicuro per gli spettatori, così vieta l’accesso allo stadio e decreta che la partita debba essere giocata a porte chiuse, senza spettatori.

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