Chi mi segue e mi legge qua su ildueblog, avrà probabilmente letto il mio articolo sull’uso di GoogleEarth durante una lezione online via Skype. L’idea mi era venuta nel tentativo di trovare soluzioni didattiche e tecnologiche che consentissero di svolgere anche online attività pensate per la classe tradizionale in presenza. Ammetto di essere particolarmente intrigata dall’idea di riuscire a trasporre nelle lezioni in videochiamata alcune di quelle (fantastiche!) attività proposte nel manuale, edito da Alma edizioni, Andiamo fuori! che, per chi lo conosce, si basano su una didattica “esterna” che sfrutta gli ambienti fuori dall’aula, i luoghi della città.
Ecco, oggi torno di nuovo a condividere con voi un’altra idea che mi è venuta in mente dopo essermi imbattuta in una delle numerose risorse che Google sforna ogni giorno. Per chi ancora non lo conoscesse, Google Arts & Culture è una raccolta online di immagini in alta risoluzione di opere d’arte esposte in vari musei in tutto il mondo e propone anche una visita virtuale delle gallerie in cui esse sono esposte, sfruttando la stessa tecnologia di Street View.
Navigandoci un po’ in lungo e in largo mi sono ispirata e mi è venuta in mente l’attività “A prima vista”, proposta nel libro della Alma, che si svolge all’interno di un vero e proprio museo (o galleria d’arte): gli studenti sono divisi in due gruppi: ogni studente ha 2 minuti per osservare un quadro prima di allontanersene per poi provare a descriverlo ad un altro studente che a sua volta dovrà disegnarlo. Alla fine, gli studenti ricevono un disegno (diverso dal proprio) e devono girare per la galleria cercando di individuare il quadro. Allora mi sono detta:” Bè, forse c’è un modo per svolgerla anche durante una lezione online sincrona!”.
Condivido qui di seguito la mia idea, pensata per una lezione che utilizza Skype come software di videochiamata, strumento scelto per ragioni di comodità e familiarità. Ovviamente, ogni riflessione/ integrazione/ critica (perché no!) e commento saranno più che graditi!
- Il docente e lo studente stanno svolgendo la lezione via Skype in modalità videochiamata. Contestualmente, condividono una lavagna interattiva sulla quale possono scrivere e disegnare.
- Il docente si collega a com/culturalinstitute/beta/ , seleziona un artista ed accede alla galleria dei suoi quadri.
- Attiva la funzione di Skype condivisione degli schermi affinché lo studente possa vedere la medesima galleria.
- Lo studente ha due minuti per scegliere un quadro ed osservarlo, senza dire di quale si tratta. Dopo due minuti, il docente interrompe la modalità schermo condiviso. Consiglio: il sito, per ogni artista, propone una copiosa galleria di opere. Per restringere il campo e facilitare lo svolgimento dell’attività, si può suggerire di scegliere il quadro tra quelli proposti nella prima pagina dedicata all’artista.
- Lo studente descrive il quadro e il docente disegna ciò che gli viene detto sulla lavagna condivisa.
- A questo punto, il docente torna alla pagina precedente e attiva nuovamente la modalità schermo condiviso. Cerca quindi di indovinare il quadro scelto dallo studente sulla base delle indicazioni date dallo studente per il disegno.
- L’attività può essere svolta anche invertendo i ruoli ovvero lasciando che sia il docente a scegliere il quadro e a descriverlo, mentre lo studente disegna per poi cercarlo all’interno della galleria delle opere.
Questa è solo una delle molteplici attività che possono essere ideate a partire da questo grande archivio di arte disponibile in rete. Due, a mio parere, sono gli aspetti che rendono questa risorsa web didatticamente interessante: la sua struttura, simile a quella di una galleria d’arte “fisica” e le funzioni di ricerca suggerite nel menù. La navigazione, infatti, può essere fatta sulla base di parametri quali artisti, temi, gallerie, movimenti artistici, mezzi espressivi. Si aprono così nuovi scenari per attività più complesse sulla microlingua dell’arte, contestualmente ad un lavoro di didattica di lingua e cultura integrate. E tutto questo senza spostarsi da casa!
Conosciamo meglio l’autrice dell’articolo…
Silvia Maneschi insegna italiano LS/L2 ed è formatrice di docenti. Dopo la laurea in Lettere Moderne e la DITALS II, parte alla volta della Repubblica Dominicana per sei mesi, diventati poi sei anni. A Santo Domingo, insegna alla Dante Alighieri, all’università iberoamericana UNIBE e privatamente. Appassionata di ricerca qualitativa (si era laureata con una tesi di ricerca sulle pari opportunità, svolta in Svezia), conclude il Master ITALS II con una ricerca azione su Nuove Tecnologie e didattica dell’italiano LS. E’ responsabile della certificazione di italiano CILS per la sede di Santo Domingo. Attualmente vive in Italia, ma collabora con una scuola americana in Svizzera. Da vari anni insegna italiano via Skype e organizza un corso online per docenti di italiano LS/L2 interessati a questa modalità di insegnamento. Su Facebook, amministra il gruppo Insegnare italiano online – Tecnologie al servizio della glottodidattica.