Da www.repubblica.it di oggi:
ROMA – La riforma Moratti è arrivata al capolinea. Anche se non tutte le novità programmate dal governo Berlusconi sono state cancellate, con una circolare il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, ha chiarito come inizierà il nuovo anno scolastico.
Non ci sarà nessun tutor, ma la valutazione degli studenti verrà affidata all’intera équipe dei docenti. Scompare quindi anche il “portfolio delle conoscenze”, quella che doveva essere la carta d’identità sul profitto e i comportamenti dello studente. Sospesa anche l’applicazione generalizzata degli anticipi scolastici alla materna ed alle elementari. La ragione è semplice: con il taglio dei fondi i Comuni non sono in grado di assicurare i servizi.
Queste le principali indicazioni contenute nella circolare messa a punto dal ministero, illustrata ai sindacati, e messa in rete, con tanto di lettera del ministro a docenti e dirigenti, per chiarire a scuole e insegnanti cosa fare di quanto previsto dalla riforma Moratti.
Secondo quanto hanno riferito le organizzazioni sindacali della scuola al termine del lungo incontro con Fioroni, si è anche deciso di spostare all’anno scolastico 2008-2009 il termine per la revisione degli organici del personale docente della scuola secondaria di primo grado. I sindacati in modo unanime hanno apprezzato la circolare, chiedendo però impegni in Finanziaria, tanto che il ministro ha immediatamente richiesto e ottenuto un incontro, fissato per il 26 settembre, con il premier Prodi sulle problematiche della scuola.
“La scuola – ha detto Fioroni al termine dell’incontro con i sindacati – è il cantiere della piena cittadinanza. E ogni giorno ciascuno di noi deve fare la propria parte per costruirla con serietà , anche nelle piccole cose. Stasera io ho provato a farne una”.
Il ministro della Pubblica Istruzione insiste sul coinvolgimento diretto del mondo della scuola: “Nella scuola non si possono fare riforme, e neppure modesti cambiamenti senza coinvolgere e contro il parere degli insegnanti – ha dichiarato Fioroni – so anche che l’esperienza vi ha reso giustamente diffidenti – si legge nella lettera inviata a tutti i presidi e professori – nei confronti di queste belle parole e di chi le pronuncia. Ma vi assicuro che farò il possibile per non smentirle”.
Nella circolare Fioroni ha ribadito la centralità dell’autonomia scolastica: ogni scuola disporrà del 20% dei programmi didattici da gestire direttamente, disponendo tempi e strutture. La valutazione spetta ai docenti, mentre l’Istituto nazionale di valutazione darà il suo supporto scientifico e di ricerca. I programmi della scuola primaria, elementari e medie, sono e restano provvisori e verranno rivisti. Fioroni ha ribadito l’intenzione di elevare l’obbligo scolastico a 16 anni e di sospendere il programma dei licei sperimentali. I motivi? Pochi istituti hanno chiesto la sperimentazione e comunque può essere portata avanti usufruendo degli ampi spazi concessi dall’autonomia scolastica. Ha ricordato che manterrà il programma di revisione dell’esame di maturità : mai più commissioni formate interamente da docenti interni e controlli stringenti sulle scuole paritarie accreditate con molta superficialità nell’ultimo periodo della gestione Moratti.
(di MARIO REGGIO – 1 settembre 2006)Â
Io mi chiedo: ma perché eliminare il portfolio? Che dispendio comporta in termini economici il portfolio, uno dei cardini su cui si fondano le direttive europee?
Una risposta mi sale, tendenziosa, e la azzardo. Le innovazioni che comportano che gli insegnanti debbano essere aggiornati per avere strumenti per poterle realizzare implicano dispendio di energie. Quindi meglio cassarle prima che entri in gioco la frustrazione.
E così anche il portfolio è stato accantonato. E noi ci troviamo tra due fuochi: da una parte chi (la Moratti) inserisce tutto nella riforma senza curarsi di creare i presupposti perché ciò che vi è dentro si realizzi, dall’altra chi (Fioroni), per “coerenza”, elimina l’innovazione perché non sa come renderla realtà e difende così un giocare al ribasso che è umiliante per la scuola italiana.
Risultato: in molte scuole continueranno a trovare spazio corsi di aggiornamento in decoupage e uso della terracotta, mentre il portfolio resterà un oggetto misterioso.
Non ho alcuna simpatia per il portfolio strumento incomparabile (nel senso di NON comparabile) e troppo legato a interpretazioni limitate al docente o alla scuola che lo “produce”. Meglio, a mio avviso un documento più formale e che veicola in modo chiaro i dati di valutazione dell’apprendimento dell’alunno. In questo caso il “ritorno al passato era d’obbligo” proprio per l’indeterminatezza dello strumento e l’impossibilità di una gestione costruttiva. Non mi soffermo sulle perdite di tempo per definire “che cosa metterci dentro”.
Piuttosto perchè non sviluppare il concetto di tutor (attenzione non la figura professionale) inteso come colui che “fa da tramite” tra alunno, famiglia, territorio? Specialmente per gli alunni stranieri?
Per gli insegnanti SSIS… mi informerò.
Chomsky a suo tempo.
Krashen, se vuoi lascialo nel post Krashen, ma presto avremo sorprese… 😉
ho pronto un post sul PORTOFOLIO, che però non verteva proprio sulla scuola dell’obbligo, era un po’ più generale per introdurre l’argomento.
ma questo portofolio in questione…. non è lo stesso, vero? (sono ironica)
eppure c’erano già dei progetti piloti…..
come qui per esempio, detti “validati”…. per esempio qui
http://www.istruzione.it/argomenti/portfolio/pel.shtml
ma davvero si ferma tutto???
noooooooooooooooooooooooooooo
p.s. a prescindere che
1) il corso di terracotta è ancora una mia aspirazione
2) gli insegnanti dovrebbero aggiornarsi comunque, anche se spesso viene fatto a proprie spese e coscienza
ma cosa devo dedurre dal tuo penultimo paragrafo? che questi insegnanti SSIS che il portfolio dovrebbero sapere cos’è e come “gestirlo” senza troppe spese economiche e di energia, praticamente ancora non lavorano????
a quando un post su chomsky?
dove lo lascio il commento su krashen?