La storia di Emiliano Sbaraglia, 38 anni, docente precario, scrittore e ora professore in fuga. In Africa.
Su www.unita.it
Così, tanto per non dimenticarci com’è, oggi, il nostro paese.
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La notizia l’avevo gia’ letta da qualche altra parte.
La storia mi fa venire i brividi. L’insegnamento sara’ pure una missione, ma essere insegnanti non e’ mai facile sia quando non si lavora (condizione sine qua non), sia quando si incontrano studenti quotidianamente.
L’estero dovrebbe essere una scelta, non una scelta forzata, perche’ a me cosi’ sembra la scelta di Emiliano, seppur dettata da alti ideali. (no dico, sono solidale con lui, sia chiaro)
Nel nostro caso l’esperienza all’estero e’ molto formativa… ma mi sembra l’unica alternativa rimasta e possibile e questo non e’ giusto.Ci sarebbe tanto da fare in Italia, ma visto che l’ammodernamento della scuola passa attraverso i tagli al bilancio che come risultato portano alla scelta del maestro unico, allora “siamo tutti Emiliano”.
Io non so chi detti legge all’interno del Ministero … la Gelmini e’ solo una pedina, facile da spostare a proprio piacimento… e’ per questo che piazzano queste donnine senza arte ne’ parte… perche’ sono piu’ facilmente manovrabili… mi chiedo solo chi sia questo burattinaio impazzito che muove i fili…e soprattutto perche’ li muova cosi’…